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GIUSEPPE BERNERI

MEO PATACCA




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CANTO  XII

(ottave riportate: 2, 5-8, 12, 15-19, 24-40, 43-44, 46, 48, 50-55, 58-59,
63, 66-67, 71, 75-76, 82-87, 92-94, 97, 99, 101-104)




2

In Roma allor aspettativa granne
C'era d'un'altra et importante nova,
Ogni poco 1 , un avviso se ne spanne 2 ,
Diverzo un altro poi se ne rinova;
Sempre fà, sempre reprica domanne 3
A i novellisti 4 Meo, quanno li trova,
Ch'assai d'havé gli preme 5 , e ci sta all'erta,
Di nova impresa una notizia certa.


1. - a breve scadenza, ogni tanto
2. - si sparge una notizia
3. - replica domande
4. - a chi reca notizie
5. - perché gli preme assai di avere

5 - 8

Quand'ecco a un tratto, un bisbiglià si sente
Tra 'l popolo, un susurro, un'allegria;
Currono più perzone assai contente,
Altre vanno a sapé, che cosa sia.
Si fa un gran parapiglia, e finalmente
Si dice giusto quel, ch'ognun vorrìa 1 ,
Ch'appunto allor 2 la nova era arrivata,
Che Buda in man de' nostri era cascata.


1. - vorrebbe
2. - che proprio in quel momento

Che co' 'na resistenza assai cocciuta 1
Sino a l'estremo, in sopra a la muraglia,
Havevano li turchi sostenuta
Una sanguinosissima battaglia;
Che s'era alfine la vittoria havuta,
Perché la nostra fu gente de vaglia 2 ;
Che con i Turchi ancor furno veduti
Far l'Ebrei, su le mura, i menacciuti 3 .


1. - ostinata
2. - di valore
3. - combattenti

Sul mezzo dì, pe' la città si sparze
'Sta nova appena, e la sentì la plebbe,
Ch'arrabbiata di collera tutt'arze 1 ,
E li Giudii, già lapidà vorrebbe.
Cominzano i regazzi a radunarze,
Marciano verzo il Ghetto, e allora s'hebbe
Paccheta 2 dall'Ebrei; ma si trovorno 3
In un attimo pronti, e lo serrorno.


1. - arse
2. - paura
3. - trovarono

Il Ghetto è un loco al Tevere vicino,
Da una parte, e dall'altra a Pescaria 1 ;
È un recinto di strade assai meschino,
Ch'è ombroso, e renne ancor malinconia.
Ha quattro gran portoni, e un portoncino;
Il dì s'apre, acciò el trafico ce sia,
Ma dalla sera inzino a giorno ciaro 2 ,
Lo tiè inserrato 3 un sbirro portinaro.


1. - antico mercato del pesce presso
      il Portico d'Ottavia
2. - fino all'alba
3. - lo tiene chiuso

12

Fanno 'sti sgherri un tal menà de mani,
Che chi sta a vede, ancor ci ha 'l su' spavento 1 .
E inferociti come tanti cani
Vorriano divorà quelli di drento 2 ;
Sfonnà finestre, e sfragassà mignani 3 ,
Sfogo è di rabbia, pe' l'impedimento
Ch'hanno d'entrà 4 , mentre che fan le porte
Puntellate assai ben, riparo forte.


1. - cioè anche chi solamente assiste
      a quanto avviene si spaventa
2. - gli ebrei
3. - balconi
4. - per essere impedito loro l'ingresso

Non solo pietre vengono lanciate contro le case del ghetto: vengono usati proiettili di ogni tipo, e fra questi ...i salvadanai.

15 - 19

È il dindarolo 1 un coso piccinino,
Fatto de greta cotta, e quasi è tonno 2 ,
Drento è voto 3 , et in cima ha un bottoncino,
E un piede largo, da sta ritto, in fonno 4 .
C'è un taglio giusto al capitel 5 vicino,
Quanto i spiccianti trapassà ci pònno 6 ;
Qui li regazzi i ripostini 7 fanno,
In tempo che le mancie se gli 8 danno.


1. - salvadanaio
2. - tondo
3. - dentro è vuoto
4. - e in fondo una base larga
      per poter stare su diritto
5. - testa, parte sommitale
6. - quanto basta a farvi passare
      gli spiccioli
7. - piccoli risparmi
8. - gli si
Se prima a bambocciate 1 eran serviti,
2 , per altr'uso vengono addoprati;
Di polvere tutti so' rempiti:
Co' stracci, i busci 3 poi, son attappati.
Quì, mezzi drento e mezzi fora 4 usciti,
Stanno i stuppini ben accomodati,
Et ecco, in modi ancor non conosciuti 5 ,
I dindaroli bombe divenuti.


1. - scopi infantili
2. - ora, adesso
3. - buchi, aperture
4. - per metà dentro e metà fuori
5. - nuovi, bizzarri


Prima col foco li stuppini appicciano 1 ,
Poi pe' tiralli 2 in alto, ce se sbracciano,
E tanto fanno, e tanto ancor l'impicciano 3 ,
Sino, che drento quantità ne cacciano 4 ;
Pe' spavento le carni se gl'aggricciano 5 ,
E col sangue le vene se gl'aggiacciano 6
All'Ebrei, ch'a tal segno si riducono 7 ,
Ch'in te le case allor molti s'imbucono.


1. - accendono
2. - per tirarli
3. - si danno da fare, si industriano
4. - ne mandano
5. - vien loro la pelle d'oca
6. - agghiacciano
7. - divengono meno numerosi

Alle dindarolesche scoppiature 1 ,
Mò fatte in aria, e mò sopra d'un tetto,
Mò in strada, son sì granni le paure,
Che tutto già s'è scompigliato el Ghetto.
Li strilli, l'urli, e le scapigliature 2
Delle femmine Ebree, li pugni in petto,
I piantusci 3 , i lamenti erano tanti,
Che non si fecer mai fiotti tamanti 4 .


1. - le esplosioni dei salvadanai
2. - i capelli arruffati
3. - piagnistei
4. - lamenti di tale entità

Una diceva: « Ahimé! Che mali iorni 1
Sono questi per noi! che sarà mai? »
Un'altra poi: « Perché 'sti brutti scorni 2
Che far potremo, scuri Sciabadai! 3
Non c'è per noi pietà pe' 'sti contorni 4 ,
Poveri figli! Pena e mordacai 5 !
Presto ce n'annaremo, (O Iaccodimmi 6 ,
Dateci qualche aiuto!) a i caurimmi 7 ».


1. - giorni nefasti
2. - maltrattamenti
3. - poveri ebrei!
4. - in questi paraggi
5. - esclamazione del giudaico-romanesco,
      equivalente a mordivoi, ecc.
6. - ebrei
7. - ce ne andremo alla tomba


24 - 40

Intanto un certo taccolo 1 succede
For del Ghetto più brutto, e più non visto 2 ,
Et è, ch'a ogni Giudio, ch'annà se vede 3
Pe' la città, glie danno i sgherri un pisto 4 .
Chalch'un ce n'è, che rimedià se crede
Al pericolo granne, ch'ha previsto,
O col nasconne el fongo e con voltallo 5 ,
O con levagli il taffettano giallo 6 .



1. - questione, lite
2. - cioè non ne fu mai visto peggiore
3. - ad ogni ebreo visto in giro
4. - una solenne battuta
5. - col nascondere il cappello
      e rivoltarlo
6. - col toglierli il pezzo di stoffa
      giallo (cucito sul cappello)

Ma non gli giova 'sta rasciammerìa 1 ,
Né per questo, pò 2 il misero salvarzi,
Perché lui stesso, di sé stesso è spia 3 ,
E più si scrope 4 , più che vuò occultarzi.
La faccia tetra, la fisonomia,
L'annar furone 5 , timido il voltarzi
A ogni poco, a ogni passo, e il su' sospetto,
Conoscer 6 fanno, ch'è un di quei del Ghetto.


1. - astuzia
2. - può
3. - cioè si tradisce da solo
4. - si scopre, si rivela
5. - l'andare di soppiatto
6. - riconoscere

Scuperto, non sà allor dove si cacci 1 ,
Mò penza, mò sta fermo, e mò sgammetta 2 .
Ma l'arrivano 3 certi regazzacci,
Che d'azzollà Giudii 4 , ne fanno incetta.
Pe' fagli dar in terra de' crepacci 5 ,
Gli fa chalch'un di loro la cianchetta,
E poi steso che l'ha, tutti d'accordo,
Glie la fanno sentì, se non è sordo 6 .


1. - nascondersi
2. - corre
3. - lo raggiungono
4. - di percuotere ebrei
5. - per farlo cadere in terra
6. - glie le danno di santa ragione

E spinte, e calci, e pugni, e scappellotti,
E peggio ancor son del Giudio regali.
Lui strilla: « Aiuto! ahimé! non tanti botti 1 ,
Basta, non più, troppo mi fate mali 2 !
Cola lo sangue già dai testi rotti 2 ,
Sicuro 'sti feriti 2 son mortali!
Pietà, pietà illustrissimi! Almen vivo
Io resti insino ch'allo Ghetto arrivo ».


1. - non tante percosse
2. - reale tendenza del giudaico-romanesco
      a volgere i plurali al maschile

Pe' vedé, si raduna molta gente,
Chi sia costui, perché così se tratti,
Et a chalch'homo serio lì presente
Assai dispiace di sentì 'sti sciatti 1 .
Prega li sgherri a non glie fa' più gnente 2 ,
Potenno 3 già bastà li strazii fatti,
Si ferman questi, e mentre più s'ammucchia 4
El popolo, l'Ebreo s'arrizza, e trucchia 5 .


1. - questi maltrattamenti
2. - di non fargli più niente
3. - potendo
4. - s'affolla
5. - si tira su e fugge via

Fugge un altro, che è pur cencioso e vile,
In t'un palazzo, e dove se nasconni 1 ,
Va ricercanno, e vede in tel cortile
Tre o quattro botti ritte senza fonni 2 .
Queste, conforme è l'uso signorile 3 ,
Stavano lì, perché nei dì gioconni
D'altre feste, ch'ogn'un sta ad aspettalle 4 ,
Dovevano servì per abbruscialle 5 .


1. - dove possa nascondersi
2. - fondi
3. - come usano fare i signori
4. - aspettarle, attenderle (le feste)
5. - bruciarle (le botti)

Una n'alza l'Ebreo; sotto se caccia 1 ,
Poi la ricala, e drento ce s'accova;
Ne vanno infuriatissimi alla traccia
Li sgherri, e gusto ha ogn'un d'annallo a trova 2 .
Data di già gl'havevano la caccia,
E adesso seguitannolo fan prova 3
D'acchiappallo, pe' poi for del palazzo,
Strascinatolo 4 , farne ogni strapazzo.


1. - si infila
2. - di andarne in cerca
3. - tentano
4. - trascinatolo

Currono drento, e restano de sale,
Perché ciasch'un di loro s'è intontito,
Né sa, né pò penzà 1 dove quel tale
Pozza in un batter d'occi 2 esser fuggito.
C'è chi credenno và che pe' le scale
Di quel palazzo istesso sia salito,
Perché, per quanto ogn'un pò imaginarzi,
Altro loco non c'è, da ritirarzi 3 .


1. - né può pensare
2. - possa in un batter d'occhi
3. - per nascondersi

Ma pe' la su' disgrazia, un regazzino
D'otto o diec'anni, figlio del cucchiero 1 ,
Se ne stava affacciato a un finestrino,
E lì fava 2 la zuppa, in tel bicchiero.
Tutto havea visto, e con un raschiettino 3 ,
De fa' la spia, venutogli el penziero,
Fece voltà li sgherri, e queto queto 4 ,
Dove stava el Giudìo, mostrò col deto 5 .


1. - cocchiere
2. - faceva
3. - un colpetto di tosse
4. - quieto, silenzioso
5. - dito

Se n'accorgiono questi, et al più astuto,
Che sia tra lor, viè in testa un bel crapiccio 1 ,
A tutti azzenna 2 con un gesto muto,
Che vuò dar al Giudio chalche stropiccio 3 .
Un secchio pieno d'acqua havea veduto
Accanto al pozzo, e te glie dà de piccio 4 ,
L'alza sopra la botte, e l'acqua tutta,
Voltato el secchio, su l'Ebreo poi butta.


1. - capriccio, fantasia
2. - fà cenno
3. - qualche maltrattamento
4. - l'afferra

Li strilli di costui son di tal sorte 1 ,
E così granni, ch'io ridir non pozzo 2 .
S'accosta più d'un sgherro, e ghigna forte
In vedé quel bagnato paparozzo 3 ,
Pare all'Ebreo d'esser vicino a morte,
Come cascato sia drento d'un pozzo;
Quanto sà, quanto pò, si raccommanna,
La vita in grazia, e pe' pietà, domanna 4 .


1. - così forti
2. - posso
3. - anatroccolo
4. - domanda

Colcano 1 i romaneschi allor la botte,
Poi ruzzicà 2 la fanno, e drento resta
Il Giudìo, che gli danno delle botte
Se gnente fora vuò caccià la testa 3 .
Certo, che n'anderìa 4 coll'ossa rotte
Se durasse per lui sì brutta festa,
Ma fu impedita dai padroni istessi
Di quel palazzo, con commanni espressi 5 .


1. - coricano, ribaltano
2. - rotolare
3. - al minimo accenno a tirare fuori
      la testa
4. - (se) ne andrebbe
5. - con specifici ordini

Parve a 'sti discretissimi signori
Un troppo strazio 'sto ruzzicamento 1 ,
Però mandorno 2 giù li servitori
Per liberà l'Ebreo da quel tormento.
Fu da questi aiutato a scappà fori,
E nisciuno 3 d'opporzi hebbe ardimento,
Ma in tel vedello poi così azzuppato 4 ,
Dal popolo lo strillo 5 gli fu dato.


1. - rotolamento
2. - perciò mandarono
3. - nisciuno
4. - nel vederlo così fradicio
5. - grida di sbeffeggiamento

Pare un pulcino uscito dalla coccia 1 ,
Nel moverzi impicciato 2 , e dove passa,
Mentre il vestito da ogni parte goccia,
Della su' bagnatura il segno lassa 3 .
Ma quel ch'è peggio poi, giocanno a boccia
Stavano certi allor, che lui trapassa,
E mentre uno a strucchià 4 si mette a posta,
Gli dà nei stinchi una bocciata tosta 5 .


1. - guscio (dell'uovo)
2. - impacciato
3. - lascia
4. - lanciare la boccia con forza per
      allontanare quelle avversarie
5. - forte, violenta

Mezzo sciancato, el povero Bacurre 1
Va inciampicanno 2 , e in tel fuggì s'imbroglia 3 ,
L'azzoppatura gl'impedisce il curre 4 ,
E meno lo pò fa', più che n'ha voglia 5 .
Innanzi e arreto 6 il popolo gli scurre,
Lui con questo s'impiccia, e alfin si sbroglia 7 .
Al Ghetto se ne và, ma 'l disgraziato
Non pò rentrà non pò, perch'è inserrato.


1. - mezzo azzoppato, il povero ebreo
2. - inciampando
3. - si confonde
4. - la corsa
5. - tanto meno può farlo, tanta più
      ne ha la voglia
6. - davanti e dietro
7. - rimane preso nella folla, poi si libera

O adesso sì, che chalched'un l'accacchia 1 ,
E lui per questo più si spauricchia 2 ,
Lo salva un'osteria, che La Cornacchia
Fà per insegna, dove ogni dì sbevicchia 3 ;
Rentra, e dereto al banco s'accovacchia,
E attaccatosi all'oste, si rannicchia;
Ma più d'un sgherro a fargli s'apparecchia 4
Assai peggio dell'acqua della secchia.


1. - lo percuote
2. - s'impaurisce
3. - beve un goccetto
4. - si prepara

I garzoni dell'oste allor abbracciano
Quelli, ch'a forza, de rentrà procurano 1 ,
Li trattengono, e poi fora li cacciano,
E lo scampo al Giudio così assicurano.
Serran la porta, e i sgherri allor s'affacciano
Alla mostra 2 , ma l'osti ecco la turano
Co' le tele, e ciariti 3 così restano
Coloro, che l'Ebreo più non molestano.


1. - quelli si spingono all'interno
2. - la finestra dalla quale si
      effettuava lo spaccio all'esterno
3. - serviti a puntino

43 - 44

Al Ghetto Meo fratanto se ne viene
De i garbugli all'avviso 1 , et osservata
Così gran tibaldèa 2 non si contiene
Di farci a prima vista una risata.
Fermo, chalche pochetto 3 , s'intrattiene,
A vedé 'sta piacevole sgherrata,
Che tale gli pareva, anzi l'approva,
Perché spiritosaggine ce trova.


1. - a conoscenza dei tumulti
2. - confusione, caos
3. - un po'

Ma quanno lui si và accorgenno alfine,
Ch'i sgherri tutti so' infoiati a segno 1 ,
Che par voglino fa' delle ruine 2 ,
Che non hanno risguardo 3 né ritegno;
Che già portano certi le fascine,
Pe' dar foco alle porte, e che l'impegno
È troppo ardito, fra sé stesso penza,
Di raffrenà una tanta impertinenza.


1. - adirati al massimo
2. - pare che vogliano distruggere tutto
3. - riguardi

46

Perché ciò non si faccia, attorno gira,
A chi fà zenno 1 , et a chi parla piano,
A chi forte, chi via pel braccio tira
A chi leva li rocci 2 dalle mano.
Brava 3 , minaccia, e allor chi si ritira
Senza fiatà, chi se ne va lontano
E basti dir ch'ogn'un l'orgoglio affiacca 4 ,
Pe' 'l rispetto che porta a Meo Patacca.


1. - cenno, gesti
2. - sassi
3. - alza la voce
4. - frena l'orgoglio
48

Così a bastanza il popolo si sfoga,
Et a Patacca d'ubbidì non nega 1 ,
E a quell'autorità, che lui s'arroga,
Perché per il ben pubrico 2 l'impiega.
Procurò 3 di sapé la Sinagoga,
Già liberata da sì brutta bega,
Chi quello sia, ch'umilia e mette in fuga
'Sta Gente Sgherra, che con tutti ruga 4 .


1. - non si rifiuta
2. - bene pubblico
3. - fece in modo
4. - discute, si fa valere

50 - 55

Fattasi la congrega 1 , si risolze
Mandargli un bel regalo, e chi propose
Un sbruffo 2 di monete, e chi non volze 3 ,
Chi penzò a gioie, e chi a diverze cose.
Ma d'ogni altro Giudio meglio ci colze 4 ,
E con giudizio el su' penzier espose,
Che fu molto a proposito l'Ebreo,
Che haveva visto, e cognosciuto 5 Meo.


1. - consiglio, riunione
2. - una gran quantità
3. - non volle
4. - colse nel segno
5. - riconosciuto

A tutti da costui fu suggerito,
Che saria 1 stata cosa conveniente,
Il trovà quel medesimo vestito,
Che pigliò in presto 2 , e fargliene un presente.
Per essere assai bello, e ben guarnito,
E aggiustato al su' dosso 3 , certamente
Che havuto l'haverebbe molto a caro,
Più assai de chalche somma di denaro.


1. - sarebbe
2. - prestito
3. - adatto al suo fisico

Piacé 1 il penziero, e in opera se mese 2 ,
E ce s'aggiunze ancora al vestimento
Un spadino galante 3 alla Franzese,
Che havea la guardia et il puntal d'argento.
Un de i primi Rabbì cura se prese
D'annà 4 da Meo pe' fargli el complimento
Con dir, ch'a lui tutti obbrigati sono
Li Jaccodimmi 5 , e presentagli 6 el dono.


1. - piacque
2. - mise
3. - elegante
4. - di andare
5. - gli ebrei
6. - presentargli

Da 'sto Rabbì resto ben persuasa
La Sinagoga, e l'abbito, in tel vano
D'una canestra fonnarella e spasa 1 ,
Messo a cuperto fu da un taffetano 2 .
Và lui da Meo, che s'era già la casa
Fatta inzegnà e 'na donna, da un mignano 3 ,
Dice ch'è uscito, e ch'a trovallo vada,
Che stà a parlà con un amico in strada.


1. - un po' profonda e larga
2. - fu coperto con un telo
3. - balcone


Se gl'accosta el Rabbì, ch'un Giudiolo 1 ,
Che gli porta el regalo, s'è menato 2 ,
Lo sbarretta 3 , e gl'inchina el cucuzzolo 4 ,
Gli fa il ringraziamento concertato;
Gli sporge il dono, e Meo lo scrope, e solo
Gli dà una vista 5 , e dice, a lui voltato:
« L'accetto, lo gradisco, e a te lo rendo,
Perch'io dono le grazie, e non le vendo.


1. - un giovanetto ebreo
2. - ha condotto con se
3. - si toglie il berretto
4. - la testa
5. - uno sguardo

Voglio però, commanno 1 , e s'ubbidisca,
Che quanno s'haverà l'avviso certo
Della vittoria, il Ghetto s'ammanisca 2
A far con noi le feste di concerto 3 ;
Nisciun ci sia di voi che contradisca,
Ma siano tutti pronti, e te l'avverto,
Che se in questo s'ardisce di mancamme 4 ,
Oh allora sì, va 'l Ghetto a foco e a fiamme ».


1. - ordino
2. - si prepari, stia pronto
3. - assieme
4. - di mancarmi, di trasgredire


58 - 59

Alle porte vicine a Pescaria
Gnente 1 si fece, perché dolorosa
È quella strada,e non si goderìa,
Benché ci fusse da vedé chalcosa 2 ;
Solo il portone di piazza Giudia
Con un'acconciatura luminosa,
Pe' forza sì, ma però bene ornorno 3 ,
Messici i lampadini 4 , attorno attorno.


1. - niente, nulla
2. - qualora anche vi fosse, non si
      godrebbe alcuna cosa
3. - ornarono bene, seppure forzosamente
4. - lumini

D'oglio 1 e di cera se ne fà uno struscio 2 ,
A zaganelle 3 e a razzi si dà spaccio,
Delle botti si vede ancor l'abbruscio,
Che fanno in drento al Ghetto un focaraccio 4 .
Non c'è finestra, non c'è porta o buscio 5 ,
Dove non ce se veda Ebreo mostaccio 6 ;
Stanno tutti a guardà, scioniti e perzi 7 ,
Cose nel Ghetto inzolite a vederzi.


1. - d'olio
2. - scialo
3. - (vedi Canto X)
4. - un falò
5. - buco, apertura
6. - un viso ebreo
7. - sbalorditi e sognanti

Per celebrare la presa di Buda, Meo ha organizzato altre feste pubbliche. In particolare, ha allestito una rappresentazione in cui, con gli altri bravi, viene riproposto l'assalto finale contro i Turchi.
63

For di piazza Navona, ma vicino
A un capo de l'istessa, in un biscanto 1 ,
C'è la famosa statua di Pasquino,
Che da per tutto nominata è tanto.
C'è uno spazio più in là, dove ha 'l confino
Della Cuccagna il vicolo, et alquanto
È largo, e attorno ha ricchi bottegari:
Ce fanno piazza li matarazzari 2 .


1. - doppio cantone
2. - vi lavorano in strada i materassai

66 - 67

Compagni di valor mette qui drento 1 ,
C'han l'armi alla Turchesca, et i vestiti;
Questi son quasi in numero di cento,
E si mostrano all'opera ammanniti 2 ;
C'è poi con certi baffi da spavento,
El Bassà 3 , che commanna, e tutti arditi
Par che stimino facile l'impresa,
Di fare una bravissima difesa.


1. - nello slargo
2. - pronti
3. - Mustafa Pasha, comandante turco

Meo de fora 1 , a cavallo, c'ha in aiuto
Molti sui sgherri, che tenea nascosti,
La fà da commannante potenziuto 2 ,
Là te li mena 3 , e te li mette ai posti.
Scurre in più parti, tutto faccennuto 4 ,
Sino, che con bell'ordine disposti
Vede sotto le mura assai valenti,
Pronti all'assalto, li su' combattenti.


1. - di fuori
2. - potente, valoroso
3. - li conduce
4. - occupato, preso

Si finge de sparà l'artigliarìa,
Ma tal cosa non c'è, son mortaletti 1 ,
Che far sentir guerrifica armonìa
Dal sono 2 accompagnati dei moschetti;
Giusto di cannonesca batterìa
Le botte si figurano 3 , e l'effetti.
Si finge ancora, che razzeschi fochi
Sieno 4 mine, e si fa breccia in più lochi.


1. - (vedi Canto VIII)
2. - suono
3. - simulano
4. - siano

71

A corpo a corpo col Bassà baffuto,
Meo combatte in maniere così strane,
Che pare un odio vero habbiano havuto,
E che in realtà si dian botte da cane;
Fa ogn'un di loro il bravo e il menacciuto,
Con vere sciable 1 e vere dorindane 2 ,
Et alla disperata si lavora,
Conforme 3 fanno l'altri sgherri ancora.


1. - sciabole
2. - spade
3. - lo stesso

75 - 76

Taccola ancora col Bassà rugante 1
Meo Patacca, e non lassa di straccallo 2 ,
Te gl'alza in su la gnucca uno spaccante 3 ,
e infiacchito colui, non pò parallo 5 .
Te gl'appiatta la sciva 6 in sul turbante
Ma par che dia di taglio, e lui sà fallo 7
Così ben, così presto, che fa crede,
Gl'habbia arrivato al capo, a chi sta a vede 8 .


1. - combatte, disputa
2. - arrogante
3. - non cessa di sfinirlo
4. - un violento colpo sulla testa
5. - non può pararlo
6. - appiattisce la spada
7. - farlo
8. - fa credere ai presenti che gli sia
      arrivato al capo
De fatto 1 il Turco allora tracollò
Fingenno non potersi regger più,
Sopra la breccia languido restò,
A cianche larghe con la panza insù 2 .
Ch'era affatto sballato 3 dimostrò,
E seppe Meo, perché assai lesto fù,
Visto giù steso il perfido Bassà,
Prima d'ogn'altro, in te la piazza entrà.


1. - improvvisamente
2. - a gambe larghe e pancia in sù
3. - davvero morto

82 - 87

Stava Nuccia vestita alla zerbina 1
La gran festa a vedé su una loggetta,
Che trovata gli haveva una vicina,
E sverzellava allegra, e sfarzosetta 2 .
Pe' paré 3 giusto poi 'na Paladina,
Se tiè carica, in mano una terzetta 4 ,
E un'altra accanto, e son quelle che Meo,
Già donate gl'haveva in sul Tarpèo 5 .


1. - elegante
2. - faceva la simpatica, con allegria
3. - sembrare
4. - una pistola con canna lunga
      circa 1/3 di un archibugio
5. - Rupe Tarpea del Campidoglio

Si picca di sgherretta 1 et alli spari,
Ch'alle finestre, o su le porte, o fora,
Fanno a onor di Patacca i bottegari,
Accoppia lei le sue sparate ancora 2 .
Dello spirito, ch'ha dà segni ciari 3 ,
Quanto scarica più, più s'avvalora 4 ,
Fa vedé, ch'a dispetto della gonna,
Vanta maschio valore in cor di donna.


1. - si comporta come uno sgherro
2. - unisce anche i suoi spari
3. - dà segni chiari del suo spirito
4. - più spara, più si eccita

Patacca a una tal vista ce s'ingrassa 1 ,
Lei se n'accorge, e di sparà non cessa;
Già, d'essere glie pare una gradassa 2 ,
Facenno prove 3 da capitaniessa.
Lui scegne 4 , e lì da lei, più volte passa,
Di falla diventà Mea Patacchessa 5
Gli viè la voglia, e in quella poi si fissa,
Né l'incertezza e il cor fanno più rissa 6 .


1. - ne gode assai
2. - una brava, una spaccona
3. - imprese
4. - scende (dalla montagnola che
      simulava Buda)
5. - cioè sua moglie
6. - (come avevano fatto nel Canto III)
Parendogli un'amazzone guerriera,
Vedenno ch'al suo genio 1 s'assomiglia,
Sposalla intenne 2 in quella stessa sera,
E renner al su' affetto la pariglia.
Di sgherri haveva attorno una gran schiera,
Di questi alcuni pochi se ne piglia,
E li mena con lui là dove stava
Nuccia con le terzette, a fa' la brava.


1. - ai suoi gusti
2. - intende sposarla

Arriva sotto e raschia 1 , e lei lo sente,
E puntuale a quello corrisponne 2 ,
Ma con un raschiettino differente,
E graziosetto, ad uso delle donne.
Dice lui sotto voce, se al presente 3
Salir potrìa de sopra, e lei risponne
Che ne domanderà, pe' convenienza,
Ai patroni de casa la licenza.


1. - fa un colpo di tosse
2. - risponde
3. - in quel momento

Abbitavano qui moglie e marito,
Che fecero non solo dei parenti,
A quella festa un general invito,
Ma dell'amiche ancora e conoscenti.
Perché dunque Patacca sia servito 1 ,
Parla Nuccia all'istessi, e assai contenti
Quelli coll'altri tutti si mostrorno 2 ,
Anzi sommo favore lo stimorno.


1. - per fare ciò che ha chiesto
2. - si mostrarono

92 - 94

A tutti fa un saluto circolare,
Poi con prosopopèa cominza a dire:
« Io ben conosco, e non lo so negare,
Signori miei! che troppo fu il mio ardire.
Certo vi son venuto a disturbare,
Ma spero che m'habbiate a compatire;
Nostrodine 1 lo sà, che fece errore,
Ma causa fù del mancamento 2 Amore.


1. - io, il sottoscritto
2. - della mancanza, del disturbo

Di lor altri ad ogn'un serva d'avviso 1 ,
Ch'io porto antico, et obrigato affetto
Alla signora Nuccia, e che fu intriso
Sempre il mio cor d'amore, e di rispetto. »
(Qui l'occhi abbassa, e si fa roscia 2 in viso
Nuccia con un modesto sogghignetto),
« Ma voglio che cognosca 3 in questa sera
S'è questa mia benevolenza 4 vera.


1. - sappia ognuno di voi
2. - rossa
3. - riconosca, si renda conto
4. - affetto

Mentre che botte spara, e che sgherreggia
Com'una romanesca Bradamanta 1 ,
Da me 'l suo gran valore si vagheggia 2 ,
E 'sto mio core stupido 3 s'incanta,
In vedé, che com'io 4 quasi guerreggia.
Subbito un bel penziero me se pianta
In tel mezzo alla gnucca 5 , e tra me stesso
Dico: « Mia sposa, io voglio farla adesso ».


1. - come un Capitan Fracassa, come
      un Rodomonte
2. - si desidera
3. - stupìto
4. - come me
5. - testa

97

Allor di prausi 1 rimbombò la stanza,
E si dettero segni d'allegria,
Lodandosi da quella radunanza
Dell'uno e l'altra la galanteria 2 ;
Poi della fede la reciprocanza 3
Dei circostanti ogn'un vedé vorria,
Et ecco che in un subbito 4 si fece
Tra li due sposi il cinque e cinque a diece 5 .


1. - applausi
2. - nobiltà d'animo
3. - la reciprocità
4. - immediatamente
5. - l'uno prese la mano dell'altra
      in segno di fede reciproca

99

S'alza la grolia s'alza, e si sboccona 1 ,
E certo, non ne manca del dolciume;
Ce n'è a bizzeffe de 'sta robba bona,
E qui dir si potrìa: s'affoga Fiume 2 .
Nuccia fa la figura di patrona,
E nisciun propio, senza lei prosume
Di toccà gnente 3 , e al solito ogni cosa,
Prima ch'a ogn'altro, portasi alla sposa.


1. - si mangia alquanto
2. - ce n'è a profusione
3. - proprio nessuno osa toccare alcunché
      senza che sia stata prima servita Nuccia

101 - 104

Tutti doppo da casa insieme uscirno,
E a spasso in giro pe' le feste annorno 1 ,
Molt'altri sgherri poi con Meo s'unirno,
E lui con la sua sposa accompagnorno.
Li « Eh! viva», a piena bocca si sentirno,
E non sol, per un pezzo 2 seguitorno,
Ma pe' le strade sempre più crescerno 3 ,
E li dui sposi gran piacer n'haverno 4 .


1. - andarono
2. - a lungo
3. - crebbero, aumentarono
4. - ne ebbero

Vistosi intorno Meo popolo assai 1 ,
Si ferma e dice: « O cari amici miei!
Sappiate che finor tra me penzai,
Che troppo è quell'onor, ch'io ricevei.
È ver che pe' 'ste feste fatigai,
Ma una minima parte non facéi
Di quello che dovevo, e non so poi,
Perch'io tante onoranze habbi 2 da voi.


1. - una gran folla
2. - abbia, riceva

Ma sia quel che si vuò 1 , tutti ringrazio
D'un tamanto 2 favor, e v'assicuro,
Che di quanto già feci, io non so' sazio,
Ch'altri acquisti 3 , e vittorie mi figuro.
Allor farò de i Turchi uun novo strazio;
Per l'onor mio, per la mia sposa, il giuro 4 ,
Quante sconfitte havranno, io già l'aspetto,
Di far tant'altre feste v'imprometto 5 ».


1. - sia quel che sia
2. - un così grande, un tale
3. - imprese
4. - lo giuro
5. - cioè: prometto di fare tante feste
      quante saranno le sconfitte dei Turchi


O mò 1 sì che per aria i strilli vanno,
E le grolie di Meo pel tavoliere 2 ;
Quelli, ch'inteso 3 el su' parlar non hanno,
Che cosa ha ditto cercon di sapere;
Ci han gusto loro pur, mentre lo sanno,
Così han fine le feste, e a più potere 4
Strilla dei sgherri allor la comitiva:
« Eh viva sempre Meo Patacca, eh viva! ».

1. - adesso
2. - tutt'attorno
3. - udito
4. - a più non posso




Canto XI Appendice - I luoghi di Meo Patacca

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BELLI
C.Pascarella
PASCARELLA
Trilussa
TRILUSSA
A.Fabrizi
FABRIZI
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