GIUSEPPE BERNERI MEO PATACCA |
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Si sta facendo buio, ma al pensieroso Meo viene voglia di uscire per fare una passeggiata.
Perché di bruno 1 mai senza el fanale 2 Non ce marcia suisci 3 , e senza el ferro 4 , Per esser questo el più gran capitale, Che pozza havé chi vuò tirà de sgherro, Mette la cinquadea 4 sotto ar bracciale 5 , E la lanterna alluma 6 , et io non erro, In dirvi che di cera non fa sprego, Se spesso addropa i moccoli 7 di sego. |
1. - all'imbrunire 2. - lampada, lanterna 3. - egli 4. - spada 5. - braccio 6. - accende 7. - fa uso delle candele |
Se n'esce a piglià fresco a passo lento; Di tanto in tanto el caminà sospenne, Par che l'ardore del suo ardir sia spento E timiglioso 1 lui sé stesso renne. L'amor di Nuccia, ora lo fa scontento, Ora di bilia 2 contro lei s'accenne; Mentr'è il penzier di qua e di là sbattuto, Più si mostra confuso e irrisoluto. |
1. - timoroso 2. - bile |
Così sopra pensier, con passo tale Qual fa una donna gravida pedona 1 , Arriva al foro Meo, detto Agonale, Che ciamano 2 i plebei piazza Navona. Qui la state 3 , c'è un fresco badiale 4 , Ce se ricrea de notte la perzona: È così bella che me so già accorto, Che se non la descrivo, io glie fò 5 torto. |
1. - una donna gravida che vada a piedi 2. - chiamano 3. - d'estate 4. - meraviglioso 5. - le faccio |
È longa giusto passi quattrocento, Di quelli ch'uno fa quando scarpina 1 Com'è il solito suo 2 , ma larga è cento, E solo ce ne manca una dozzina. Glie fanno in più d'un loco adornamento Fabriche 3 di bellezza soprafina. Oltre a queste, ce stanno intorno spase 4 , Tutte a un paro 5 però, botteghe, e case. |
1. - cammina 2. - in modo normale, naturale 3. - costruzioni, fabbricati 4. - distribuite in gran numero 5. - tutte della stessa altezza |
C'è una fontana in cima e un'altra in fonno 1 Che a dir la verità senza sfavate 2 , Sin da coloro, che han girato el monno Vengono con ragion magnificate; Son le vasche maiuscole 3 , ma tonno 4 Non hann'el giro perché sono ovate 5 E sopra l'orlo poi, di tratto in tratto, 6 Ce s'alluma un cantone 7 assai ben fatto. |
1. - ad un'estremità ed all'altra 2. - senza esagerazione 3. - enormi 4. - rotondo 5. - ovali 6. - ogni tanto 7. - vi si vede un angolo |
Tutte due somiglianti hanno i Vasconi Di marmoro 1 , ma c'è 'sta differenza: Quella de sotto ha quattro Mascheroni, Che fan su l'orlo gran compariscenza 2 ; Altri e tanti ridicoli Tritoni Ci son più arreto 3 , con tal avvertenza 4 Messi, che tutti sparpagliati stanno, E un concerto 5 bellissimo pur fanno. |
1. - marmo 2. - grande effetto 3. - dietro 4. - in modo da, così che 5. - armonia |
In mezzo della vasca, ritta ritta Ce sta una statua sopra un travertino 1 ; Par che figuri una perzona guitta, Perché giusto el su' grugno è de burrino 2 , Verso el fianco sinistro la man dritta 3 Con la manca 4 , la coda ad un delfino Tiè con gran forza, e par ch'habbia el tavano 5 Paura che gli scivoli di mano. |
1. - un blocco di travertino 2. - perché ha per l'appunto sembianze da villano, da persona rozza 3. - la mano destra 4. - la mano destra 5. - il bifolco |
Poi tra le gamme 1 di quest'hom di sasso, Dereto attorcinatosi 2 el gran pesce, Cava fora 3 la testa, e con fragasso Un capo 4 d'acqua dalla bocca gli esce; Con quella poi, che for dell'orlo abbasso Buttano i mascheroni non si mesce 5 , Ed ecco qual de 'sta fontana è l'opra 6 , Ma liscia liscia 7 è poi quella di sopra 8 . |
1. - gambe 2. - attorcigliatosi dietro 3. - tira fuori 4. - uno zampillo d'acqua 5. - mescola 6. - l'architettura, il disegno 7. - priva di decorazioni 8. - all'estremità opposta (nord) della piazza |
Eppur son tutte due scialose 1 e belle, Ma poi manco pe' sogno, hanno che fàne 2 , Con la fontana, che pe' dritto 3 a quelle In mezzo della piazza viene a stàne. La fa paré fontane ciumachelle 4 Chi a quest'altra le vuò rassomigliàne, Benché chi de scoltura se rintenne 5 , Le metta in tra le cose più stupenne. |
1. - eleganti 2. - hanno in comune, sono paragonabili 3. - di fronte 4. - piccoline, giovani 5. - se ne intende |
Ha la gran vasca un giro, ch'è perfetto, De fora attorno, poi, mattoni in costa 1 Formano una platea larga un pochetto Con tantin de pendiva 2 fatta a posta: Se mai l'acqua rescisse 3 dal su' letto Scola subbito via giù pe' 'sta costa; Basse colonne stanno attorno, e c'è Tra l'una e l'altra un ferro da sedé 4 . |
1. - disposti, orientati lungo il bordo 2. - una leggera pendenza 3. - tracimasse 4. - dove sedersi |
Di pietre appiccicate 1 una gran massa Forma quasi uno scoglio, et aperture Ch'una di qua, l'altra di là trapassa Ci son di sotto, e in alto più sfissure 2 . Su certi sassi, in dove l'acqua passa, Nascettero insinenta le verdure 3 ; L'occhio se gabba 4 , e lo faria 5 el penziero, Ma questo sa che non è scoglio vero. |
1. - messe assieme, accostate 2. - fessure, crepacci 3. - alghe 4. - l'occhio è tratto in inganno 5. - farebbe ciò anche il pensiero |
Par che voglia slamà 1 'sta gran montagna, Che sia stupor, che già non si sfragassi 2 , Che ce se veda più d'una magagna 3 E ch'assai crepature habbiano i sassi. Se chalche forastier pappallasagna 4 Capita qui, ferma intontito i passi, E tra sé dice: « Pah! Che bella cosa! Ma troppo è de cascà pericolosa ». |
1. - franare 2. - non sia già crollata 3. - danno 4. - ingenuo |
Così i scioti 1 , ch'intennere 2 non sanno L'astuzie de 'sta bella architettura Guardan lo scoglio, e maraviglie fanno E quasi che tracolli, hanno paura. Tanto ciarvello de capì 3 non hanno Che spesso l'arte scontrafà 4 natura, Come succede a questo gran disegno: Pare il caso architetto 5 , e fu l'ingegno. |
1. - semplici, stolti 2. - che non sanno comprendere 3. - non sono così intelligenti 4. - simula 5. - sembra opera del caso |
Ce so' poi sopra quattro cantonate, Et altrettante statue, una pe' parte; Ce stanno iofamente 1 qui assettate Se i posti da sedè glie fece l'arte. Questi so' fiumi con le fogge usate, Assai famosi in tell'antiche carte 2 : Nilo, Gange, Danubio, e c'è di più, Detta rio de la Platta, il gran Pegù. |
1. - bellamente, elegantemente 2. - nelle antiche carte geografiche |
Estatico, un di loro si strabilia, E un altro iscontro 1 a lui pe' maraviglia, Reggenno con la man l'arme Panfilia 2 , Arme d'eccellentissima famiglia; A questa già la Musa mia s'umilia, E lei puro inarcanno 3 va le ciglia, Et a raggion de venerà glie tocca La gran Colomba c'ha l'olivo in bocca 4 . |
1. - davanti, incontro 2. - lo stemma della famiglia Pamphilj 3. - inarcando 4. - la colomba dello stemma dei Pamphilj |
Benché sotto 'sto scoglio sia scavato 1 , E che non para 2 a sostené bastante Un peso, ancor che fusse moderato, S'ha d'anticaglia cera già cascante 3 ; Pur ci sta sopra un obelisco alzato Che ciama guglia el popolo ignorante: Alto, grosso, e sta saldo, e ci vuò stàne, Ch'a ogn'altra cosa penza, ch'a cascàne 4 . |
1. - sia cavo 2. - paia, sembri 3. - se ha già aspetto di anticaglia 4. - a tutto pensa meno che a cadere |
Questo è quel ch'i due fiumi, come tonti 1 Guardano in su voltati, e stanno in atto, Con mani alzate et increspate fronti Di chi vede stupori, e resta astratto 2 . Da i quattro seditori 3 escono fonti, E ancor dalle sfissure 4 , et in un tratto, Mentre ch'in larghe striscie in furia casca L'acqua di qua e di là, s'impe 5 la vasca. |
1. - come sbigottiti 2. - resta meravigliato, di stucco 3. - le figure sedute 4. - fessure 5. - si riempie |
Come fa in tel pantano un'anatrozza 1 , Così appunto un Delfin qui a noto sguazza, E un'altro pesce, e ogn'un di loro ingozza L'acqua che spasa 2 è già nella gran tazza; Questa resce 3 de sotto, e poi l'impozza La ciavica 4 , ch'in mezzo è della piazza. Un cavallo sguazzà puro s'allampa, Ch'alta denanzi 5 ha l'una e l'altra zampa. |
1. - come un'anatra nel pantano 2. - ha già riempito 3. - esce fuori 4. - chiavica 5. - tiene sollevata davanti |
Da cupa tana, ch'è pur qui sculpita Assetato Lion se n'esce in fora, Sta sopra i sassi, e regge lì la vita 1 , Piega le spalle, e abbassa il collo ancora. L'arida lingua dalle fauci uscita Al pian dell'acqua non arriva, e allora Si slonga 2 quanto può, non quanto deve, Tocca e non tocca, e lui beve e non beve. |
1. - la parte centrale del corpo 2. - si allunga |
Un arboro 1 di palme sta appoggiato Allo scoglio, e in tel tronco è brozzoloso 2 ; C'è un coccodrillo poi, mezzo arrizzato, E dereto a un canton quasi nascoso. Et ecco, che già tutto v'ho mostrato, Sol resta a dirvi, che fu autor famoso Di quest'opera granne 3 , (et io m'inchino Alle sue grolie), il Cavalier Bernino. |
1. - albero 2. - ruvido, scabroso 3. - grande |
Mentre Meo è perso nei suoi pensieri, gli capita di udire un gruppetto di persone vicine a lui, che stanno discutendo del suo progetto di organizzare la spedizione in termini scettici e piuttosto ironici. Meo si risente delle loro critiche, risponde loro a tono, e alla loro derisione, benché siano in molti, afferra la spada e si prepara ad un duello.
Dice un di loro: « Ho inteso 1 dir giust'oggi, Che vònno annà 2 'sti sgherri romaneschi, Benché guida non habbiano, né appoggi A squinternà 3 l'esserciti turcheschi ». « Andaranno el malanno, che l'alloggi 4 ! - Rispose un altro - O sì che stanno freschi! Nelle sfavate 5 hanno bravure assai, Quel che dicono poi non fanno mai ». |
1. - udito 2. - che vogliono andare 3. - a far macello, a fare strage 4. - andranno al diavolo 5. - smargiasserie, vanterie |
« Sò i romaneschi giovani da farlo Quel che dicono, et io pozzo saperlo, Meglio assai di nisciun 1 , per questo parlo, Ch'hanno valor, sò dirlo e mantenerlo. L'occasione gli manca di mostrarlo, Ma il modo mai non gli mancò d'haverlo, E chi dice di no da me si sfida: Col ferro in man la lite si decida ». |
1. - meglio di chiunque altro |
Si stacca allor da quegli un homo sodo 1 Con gravità appoggiato a un bastoncello, Tira da parte Meo, ma con bel modo, Gli dice poi: « Sentite, signor Quello 2 , È grande il vostro spirito, vi lodo, Ma in grazia compatiteli, fratello, Che non hanno giudizio né creanza, Meritariano calci nella panza 3 . |
1. - massiccio, robusto 2. - signor Tizio 3. - meriterebbero calci nello stomaco |
Che vi sia servitor; questa è gentaglia. A pigliarcela assai ci rimettete Di riputazion cò 'sta marmaglia. Vi farò sodisfar come volete, La prudenza alla collera prevaglia 2 : Fecero error di non parlare a tono, Ma voglio che vi chiedino perdono ». |
1. - il vostro onore non c'entra, non è in gioco 2. - prevalga |
Ognuno di essi si scusa con Meo, che si ritiene soddisfatto, e se ne torna a casa.
Frattanto, Calfurnia è ancora adirata per il maltrattamento subìto, e pensa di vendicarsi di Meo. Il giorno seguente si reca a casa di Nuccia.
Sin da quell'hora, ch'era Nuccia uscita Dalla casa di Meo, si messe 1 in testa, (Per essere una vecchia assai scaltrita), Nel vendicarzi aiuto haver da questa. Già teneva una trappola ammannita 2 , Ch'a seminà garbugli 3 era assai lesta, Da farce entrane 4 , (e vuò provarci adesso), E Nuccia e Meo Patacca a un tempo stesso. |
1. - mise 2. - preparata 3. - ad ordire intrighi 4. - per farvi entrare |
Si veste in prescia 1 , perch'a lei mill'anni Glie pare ogn'hora 2 de vedé tramata L'infame tela dell'orditi inganni. Va di Nuccia alla casa, e qui arrivata, Vede, che stenne su la loggia i panni, Segno, ch'aveva fatta la bucata. Glie dice da la strada: « Siete sola? Signora Nuccia, in grazia una parola 3 ». |
1. - in fretta 2. - ogni ora le sembra mille anni 3. - prego, vorrei dirvi una cosa |
Sede la griscia 1 e assai pietoso l'occhio Rivolta in Nuccia, il capo scotolanno 2 , Batte la destra man sopra 'l ginocchio, E par che stia come tra sé, penzanno. (Mò mò costei farà sentì lo scrocchio 3 , Co' 'ste su' smorfie, a Nuccia, dell'inganno). Poi con cert'atti 4 di gran meraviglia, A dire incominzò: « Povera figlia! |
1. - vecchia 2. - dondolando, scuotendo 3. - affonderà il colpo 4. - atteggiamenti, espressioni |
E che vi giova l'esser faccenduta 1 , Spirito aver, bontà, bellezza e grazia? Se sete così mal riconosciuta Da chi di sbeffeggiarvi non si sazia. E poi? chi vi maltratta? e chi rifiuta Il vostro amor sincero? Un malagrazia 2 , Un, che finge d'amarvi a più non posso, Poi con altri vi taglia i panni addosso 3 . |
1. - darvi tanto da fare 2. - irriconoscente 3. - dice di voi peste e corna |
Quel Meo Patacca, quel che jeri al tardi 1 Andaste a ritrovà, (gran traditore!) Quello, che par che languido vi guardi, E che, spasimi poi per vostr'amore, (Vatti a fidà de st'homini busciardi 2 , Ch'altr'hanno in su la lingua, altro nel core 3 ), In faccia lui vi fa delle monine 4 , Peggio vi tratta poi delle sgualtrine ». |
1. - ieri sul tardi 2. - bugiardi 3. - dicono una cosa e nel cuore ne hanno un'altra 4. - moine, smancerie |
La vecchia continua a riferire a Nuccia i termini che Meo avrebbe usato nei suoi confronti:
« Che ho da fà 1 con costei, ch'appunto jeri Co' le su' smorfie e co' li su' piantusci 2 A infestà 3 me venì? Credo ne speri, Che del su' amore, 'sto mi' core abbrusci 4 . Piglia un grancio la gonza 5 e i su' penzieri Presto a lei riusciranno busci 6 ; Non sa, sciorna 7 , non sa se chi è 'sto fusto 7 , Ch'in tel cuccalla ce se piglia gusto 8 . |
1. - cosa devo fare 2. - lamenti, piagnistei 3. - a darmi noia 4. - arda 5. - la stupida si sbaglia di grosso 6. - delusi, vani 7. - illusa 8. - non conosce il sottoscritto 9. - gode nel prenderla in giro |
Altro ce vuò che fa la bocca stretta 1 , Rimenà 2 el capo e havé la parlantina! A infinocchiamme 3 no, non ci si metta, Perché nostrisci è della Cappellina 4 . Si spacci pur con altri giovanetta, Ch'io già sò, che s'accosta alla trentina. E quel, ch'è peggio, ci vuò fà la bella, E accorge non si vuò ch'è bruttarella ». |
1. - assumere un'espressione corrucciata 2. - scuotere 3. - a farmi cambiare idea 4. - io sono astuto, una vecchia volpe |
« Ah lingua, lingua fracida 1 , ch'in pezzi Ti caschi! - disse Nuccia - acciò 2 che tutta Te la magnino 3 i cani, e 'sti disprezzi Havrò da sopportane? Io vecchia? Io brutta? Ah infame! A maltrattar così t'avvezzi 4 Nuccia, che per tuo amor sempre s'è strutta? E chi dirà che crudeltà non sia? Brutta a me? Vecchia a una para mia 5 ? ». |
1. - fradicia, guasta 2. - così 3. - te la mangino 4. - è così che maltratti 5. - una persona come me |
Spasseggia intanto in prescia 1 . Hor coglie i panni, Hor li ristenne 2 , hor sul terren li getta, Non sa occultà, non sa sfogà l'affanni, Smania, gira, sta in piedi, e poi s'assetta: « Che gli pozzan venì mille malanni Tra capo e collo, razza maledetta! - Dice, - perché così mi fai? perché? A me donna attempata? Brutta a me? ». |
1. - cammina affrettatatamente, nervosamente 2. - ristende |
La vecchia le offre aiuto proponendole di lasciare che un bravo di sua conoscenza la vendichi, e punisca Meo.
Così poi parla: «Gnora 1 Nuccia! oh via! Quietativi, non giova il tapinarsi, Ma partito miglior, credo che sia, La collera sfogar col vendicarsi. Trovar il modo, sarà cura mia, E si farà per voi quanto può farsi. O ve lo fo ammazzar, quando vi piaccia, O con più sfresci 2 almen segnarlo in faccia ». |
1. - signora 2. - sfregi |
« Per me vorria 1 tolto gli fusse il fiato - Nuccia esclamò - né più vederlo mai, Ma s'innanzi mi capita l'ingrato, Voglio che venga ad incontrà i su' guai 2 . Diverso è adesso il cor da quel ch'è stato, E ricordarmi sol, che tanto amai Un traditor, ch'il galant'homo spaccia 3 , Per rabbia mi daria 4 de i pugni in faccia ». |
1. - vorrei 2. - che abbia il fatto suo 3. - si spaccia per galantuomo 4. - darei |
« Io v'imprometto, e statene sicura, Perché so, ch'a costui fuma il cervello 1 , Che per opera mia senza paura Meo Patacca mo' mo' 2 sfida a duello. In quattro colpi pe' la su' bravura La spiccia 3 , e di colui ne fa macello, Et un ripiego 4 tal chiara vi mostra A spese d'altri la vendetta vostra ». |
1. - è una testa calda 2. - su due piedi 3. - chiude i conti, definisce la questione 4. - una soluzione, un espediente |
« A rischio di morir dunque s'espone, - Allora Nuccia sospirando disse, - Lo sfortunato Meo per mia cagione? E che saria, se lui per me perisse? È ver, che se lo merita, il barone 1 , Ma non vorria per questo, che morisse. Ch'io l'amo ancor, benché così mi tratti... A me vecchia? A me brutta? Eh crepi e schiatti 2 !». |
1. - l'infingardo, il malvagio 2. - muoia pure |