GIUSEPPE BERNERI MEO PATACCA |
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Il primo canto si apre con un'introduzione al tema del poema, e con una dedica a papa Clemente XI, la cui protezione viene invocata da Berneri, perchè lo protegga dalla sferza dei critici, il perenne incubo di scrittori e poeti.
Del più bravo tra i Sgherri Romaneschi, Che più d'ogn'altro mentovà se fava 1 , De sentì raccontà non vi rincreschi 2 Quel gran valor, per cui scialante annava 3 . Solo, perché in natali birbanteschi 4 Mostrava un genio nobile, mostrava, E gran machine havé nel cocuzzòlo 5 , Le sue grolie cantà me va a fasciolo 6 . |
1. - faceva parlare di sé 2. - rincresca 3. - andava orgoglioso, con vanto 4. - umili origini 5. - progetti 6. - ebbe gran progetti in testa, in mente 7. - ho voglia di cantare le sue lodi |
Dirò quel ch'ebbe in tel 1 penziero, e in core Quanno la nova orribile s'intese, Che sotto Vienna el Turco traditore Con quel tamanto Essercito se mese 2 ; Vi dirò ancor con quanto scialacore 3 Le feste d'intimà 4 cura se prese, Che si fecero in Roma, e con gran boria 5 , Quanno se pubricò chalche vittoria 6 . |
1. - nel 2. - con cotale esercito si mise 3. - premura 4. - di far svolgere 5. - con gran sfarzo 6. - quando si seppe di qualche vittoria |
Muse! Voi, ch'alle coste 1 ve sedete Del Dio canoro, c'ha sbarbato el mento, Non ve credete no non ve credete, Che v'invochi, perché non me la sento; Io sono guitto 2 , e voi gran fumo 3 havete, Però ve lascio stàne 4 , e me contento D'una sguattara vostra, e sia de quelle, Che lava i piatti e lecca le scudelle 5 . |
1. - a lato 2. - plebeo 3. - alterigia 4. - stare 5. - scodelle |
Una de 'ste sciacquette 1 è giusto al caso D'esserme Protettora, e non ve spiaccia, Perché 'sto fusto 2 già s'è persuaso Di gente birba seguità la traccia 3 . Darà costei a chi me dà de naso 4 Un de' su' stracci unti e bisunti 5 in faccia, Allor, ch'io col magnifico taccone 6 Le corde batto del mi' calascione 7 . |
1. - donna vile, da poco 2. - io, il sottoscritto 3. - occuparmi della gente povera, plebea 4. - chi mi dà noia 5. - cioè lo straccio per lavare i piatti 6. - semplice tacca di legno, qui usata come plettro 7. - strumento a corde popolare, simile al liuto |
Ma già, che non ho Musa, che m'assista E che ben mi difenda all'occorrenza Da gente, che ci fa la dottorista 1 , Che si grolia 2 d'usà la maldicenza, Io, che 'sta mi' 3 disgrazia ho già prevista, Di Clemente ricorro alla Clemenza, E s'un tal personaggio m'assicura, De 'sti critichi allor non ho paura. |
1. - che assume atteggiamenti di superiorità 2. - si vanta 3. - questa mia |
La storia ha quindi inizio.
È un giorno qualsiasi nella Roma del tardo XVII secolo; la gente è ignara di un imminente pericolo.
Stava Roma paciosa, allor, che l'anno Mille seicento ottanta tre curreva, E tutto quel, ch'i spensierati fanno, Grattannose la panza 1 , ognun faceva; D'havé vicino un perfido malanno Nisciun propio nisciun 2 se lo credeva; Però senza abbadàne ad altre quelle 3 , Al solito se dava in ciampanelle 4 . |
1. - grattandosi la pancia, stando in ozio 2. - proprio nessuno 3. - senza curarsi d'altro 4. - ci si occupava di cose futili |
Chi annava a scarpinar 1 per la Città, Facendo un po' de vernia 2 in due o tre, Chi stava in chalche 3 camera a giocà, Chi all'osteria del Sole o de i Tre Re; Altri, com'oggidì spesso si fa, Drento 4 de le botteghe del cafè Con un viso pacifico e sereno, Stavano a raggionà 5 del più e del meno. |
1. - passeggiare 2. - sfoggio, ostentazione 3. - qualche 4. - dentro 5. - discutere, parlare |
D'improvviso un messaggero a cavallo giunge in città, recando la notizia che Vienna si trova sotto assedio da parte degli Ottomani. Ciò provoca un gran tumulto fra i cittadini.
Vienna è Città, che, bigna havé pacenza 1 , Poche con lei ce ponno arrogantàne 2 ; I Cesari 3 ce fanno residenza, Perché proprio ha bellezze maiorane 4 . Scialante è il sito, e iofa 5 l'apparenza, Non lo pozzo a bastanza raccontàne 6 : Se chalchuno a nostròdine 7 non crede, Che così bella sia, la vada a vede. |
1. - bisogna aver pazienza, bisogna ammetterlo 2. - rivaleggiare 3. - imperatori 4. - di prima grandezza 5. - grandiosa, meravigliosa 6. - non posso descriverla a sufficienza 7. - se qualcuno non crede a me (formale: nostròdine = io; vostròdine = tu) |
Hor questi erano i guai, questo il terrore, Per cui s'era la gente ammuinata 1 , In pensà con tamanto schiattacore 2 Che la povera Vienna era assediata; E paccheta 3 s'haveva a tutte l'hore, Che non fusse da' Turchi rampinata 4 , E s'un po' de garbuglio 5 se sentiva, A ogn'un la cacatreppola 6 veniva. |
1. - afflitta, tapinata 2. - disperazione, angoscia 3. - paura 4. - che non cadesse nelle mani dei Turchi 5. - confusione, clamore 6. - panico, terrore |
Le nuove che giungono da Vienna, di bocca in bocca fanno rapidamente il giro della città. Ognuno si sente seriamente preoccupato, temendo che i Turchi avrebbero potuto scendere fino a Roma. In mezzo a questa gente è anche l'eroe del poema.
Costui tra' Romaneschi è il più temuto, S'è il capotruppa della gente sgherra, Ben disposto di vita, e nerboruto, Bravo alla lotta i più forzuti atterra. Quando poi de fa' sangue 1 è risoluto Fa prove co' la fionna e con la sferra 2 , E ben lo sa, chi con lui buglie attacca 3 . Se chiama, e se ne grolia 4 , Meo Patacca. |
1. - di versare sangue 2. - compie imprese con la fionda e con la spada 3. - attacca briga 4. - ne va orgoglioso |
Egli decide di rivolgersi agli uomini più forti e coraggiosi della città, e formare con essi una piccola armata con la quale muovere verso Vienna e prestare aiuto a ricacciare indietro i Turchi. Quindi riunisce un manipolo fra coloro che conosce, e tiene un discorso, chiedendo loro di reclutare altre persone.
Con rimenata 1 da trasteverino Seguitò 'l viaggio, e co' sgherrosi passi 2 Scontrafava 3 l'annar d'un Paladino, Né la cedeva manco alli gradassi 4 ; Poi giusto in mezzo di Campo Vaccino, Loco in dove s'impara a far a sassi 5 , Si ferma e dice: « Questo il Campidoglio Sia per me adesso, io qui parlà ve voglio ». |
1. - con fare, con atteggiamento 2. - camminata da sgherro 3. - mascherava, dissimulava 4. - teneva testa perfino ai più sbruffoni 5. - a fare sassaiole |
Campo Vaccino è un loco for di mano Vicino al Colisèo, poco abbitato, Indove del bestiame grossolano Ogn'otto giorni ce se fa el mercato. È largo e longo assai, ma tutto piano, In tel mezzo dal sole è riparato, Se d'arbori cresciuti tutti a un paro 1 , Da capo a piedi c'è doppio filaro. |
1. - tutti alla medesima altezza |
Vuò Meo salir in alto, e una barozza 1 Vede lassata lì dalli carrari 2 ; Ammasca 3 ancora una colonna mozza, Che gli par meglio assai per un suo pari; Su questa dunque, perché è piana e tozza Ce zompa 4 de potenza a piedi pari, Perché de fa' 'sti salti haveva in uso 5 , Ce resta sopra ritto come un fuso. |
1. - carretto 2. - lasciata lì dai carrettieri 3. - nota, vede 4. - salta 5. - era abituato a fare questi salti |
« Un mangoso 1 di sgherri, ma ghinaldi 2 , Di quei, che stesi n'han più d'uno al sole 3 , Che non voltano faccia, e stanno saldi, Ritrovi ognun di voi, prima che puole; Menateli da me, ma caldi caldi 4 , E ci vogliono fatti, e non parole; Spero ricapezzarne 5 io ducent'altri De i più forzuti, ammazzatori, e scaltri. |
1. - una trentina 2. - astuti, capaci 3. - di quelli che hanno già ucciso 4. - subito, il più presto possibile 5. - rimediarne, radunarne |
Di voi, lo sò, che molti mi diranno, Che famo cose da spropositati 1 , Perché i Turchi pentì poi ci faranno, D'essere in campo a stuzzicarli andati: Risponno 2 , che ci sono, e ci saranno, Contro quei cani là bravi soldati, Per aiutarci, e si vedrà, chi sballa 3 , Se 'sta gente guerriera a noi fa spalla. |
1. - facciamo cose esagerate 2. - rispondo 3. - chi muore |
Su via, coraggio, a che si stà più a bada? Annamo uniti annamo a dà soccorzo All'augusta Città, prima che cada, Troppo è ciafèo 1 , chi più ritarda el corzo; In busca 2 de' compagni ohmai si vada.» Ma intanto gli rompette 3 el su' discorzo La turba, ch'in star zitta assai pativa: « Evviva, disse, Meo Patacca, evviva ». |
1. - vile 2. - in cerca 3. - interruppe |
Spiega quindi ai suoi uomini come faranno a trovare i fondi per la spedizione.
« Come haveremo el numero compito 1 Di cinquecento, e si farà la mostra 2 , Voglio qui proprio voglio fa' un invito De chi venga a vedé la gente nostra. Ogni Signor ci resterà stupito, E con noi generoso allor si mostra, Che non può esser, che pe' cortesia, Chalche ajuto de costa 3 non ce dia. |
1. - appena avremo raggiunto il numero 2. - la presentazione 3. - un po' di sussidio, aiuto economico |
Come arrivati poi semo 1 in battaglia, Allora sì, che non ce dà fastidio Di trovà chi ci da la vettovaglia, Che più non c'è bisogno de sussidio, Perché, mentre el nemico si sbaraglia, E che si fa el famoso turchicidio, Bel ramaccià 2 , che voi con me farete Giubbe, sciable 3 , turbanti, ori e monete ». |
1. - siamo 2. - raccogliere, rastrellare 3. - sciabole |