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GIUSEPPE BERNERI

MEO PATACCA




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CANTO  X

(ottave riportate: 3-6, 8-9, 12, 33-34, 47, 50-51, 53-54, 56-58,
60-61, 64-65, 69-70, 72, 75, 78, 81-88, 93, 95-96 101-103, 106-109)



Nonostante l'ora tarda, le strade sono ancora affollate per le feste, e questo è il momento ideale per i monelli romani di sparare le zaganelle.

3 - 6

Si fan queste di carta un po' grossetta,
Che di polvere s'impe 1 , e poi si piega;
Come in sé si raggruglia 2 una serpetta,
Così questa in sé stessa si ripiega.
Perché poi stia ben riquadrata 3 e stretta,
Con un spago nel mezzo allor si lega,
E fattone a 'sto modo un fagottino,
C'è in cima, et esce fora, el su' stuppino.


1. - si riempie
2. - si raggomitola
3. - squadrata, ordinata

Ne fanno li regazzi un capitale 1 ,
Che più dir non si pò, pare uno scrocco 2 ,
Chi assai non ne crompa 3 , e ogn'una vale
O due quatrini, o al più mezzo baiocco;
Hanno un genio maligno di far male
4 fanno spaventà chalche marrocco 5 ,
Con vederzi attaccà foco alli panni 6 ,
Mò le donne, co' strepiti assai granni 7 .


1. - una grande incetta
2. - avaro, tirchio
3. - compra
4. - adesso, ora
5. - ingenuo
6. - abiti, vestiti
7. - grandi

Un de 'sti ghinaldelli 1 , ecco s'abbassa,
Quasi vicino a terra, e prestamente
La zaganella appiccia 2 , e poi la lassa 3 ,
Dove sta ferma e folta più la gente.
Doppo, via presto scivola e trapassa 4
Pe' la folla con impeto, e tié in mente,
Ma però da lontano, e sta a vedene 5
La zaganella, se si porta 6 bene.


1. - furbetti
2. - accende
3. - lascia, abbandona
4. - passa attraverso
5. - vedere
6. - si comporta

Questa di lì a un pezzetto 1 , e foco piglia,
E sbalza via de fatto 2 , e salta, e scoppia;
Quanno stà pe' finì, forza ripiglia,
Le scoppiature e i zompi allor raddoppia.
La gente, ecco si slarga, e si scompiglia,
E colui come quaglia in te la stoppia
Tra la folla appiattatosi se tratta,
Che tra di sé, di ridere si schiatta.

1. - poco dopo
2. - schizza via all'improvviso

8 - 9

In più lochi insolenze de 'sta sorte 1 ,
Fanno i regazzi, e l'un dall'altro impara,
E nel zaganellà, maniere accorte
D'haver procura ogn'un di loro a gara 2 .
C'è spesso chi li tozzola 3 assai forte,
Et allor sì ch'assai gli costa cara
La loro insolentaggine, che molti
Nel fatto, a cavaliere 4 ce so' colti.


1. - di questo tipo
2. - cioè ognuno di loro fa a gara
      nell'imparare dagli altri ad essere
      abile con le zaganelle
3. - li batte, li percuote
4. - con le mani nel sacco

Et oh! quanto a costoro gli sta bene,
Che ci sia chalched'un che li rifili 1 ,
Perch'è assai gran ardir, e non conviene
Far alle donne atti così incivili,
Di zaganelle, haver le mani piene,
E annar facenno spari puerili.
È ver che Meo gli dette ampla licenza,
Ma non di far ad altri impertinenza.


1. - che dia loro una bella lezione

12

Mò lesto la fa netta 1 e non c'è colto 2 ;
Mò buscia 3 gli riesce, e ci ha dei guai
E da i compagni, dov'è il popol folto,
Si fa 'sta giocarella pur assai 4 .
Ma lassamoli fa' 5 , che poco o molto
Ci han dei crostini 6 , e dir si senton: Ahi!
Perché gli dà, chi ha rabbia soprafina 7 ,
Pugni che fanno rimbombà la schina 1 .


1. - una volta la fa franca
2. - non viene preso
3. - un'altra volta gli va male
4. - nonostante ciò il gioco viene
      assai praticato dove c'è folla
5. - lasciamoli fare
6. - ricevono delle percosse
7. - enorme
8. - la schiena
Fra le molte rappresentazioni ispirate ai Turchi vi è una lunga processione in cui un falso Gran Visir è trascinato in catene; la folla prende attivamente parte, insultandolo e lanciandogli ogni sorta di immondizia. La parte del prigioniero è affidata ad uno stolto bifolco chiamato Togno, mentre sua moglie Marzocca segue la processione da dietro.

43 - 44

Vestito poi da Turco commandante,
E più d'ogn'altro incatenato forte,
Veniva il Gran Vissir, quasi spirante,
Parenno 1 giusto un condannato a morte.
Annava col cotogno 2 tremolante,
Con occi piagnolosi 3 , e guance smorte,
Et a fa' 'sta funzion capato s'era 4
Un secco 5 , un smunto, un di cattiva cera 6 .


1. - parendo, sembrando
2. - testa
3. - occhi lacrimosi
4. - si era scelto per questo ruolo
5. - uno magro
6. - uno di aspetto malaticcio

Villano era costui, ma sciotarello 1 ,
E bignò 2 ch'un tal homo si capasse 3 ,
Perché fargli strapazzi e questo e quello
Potesse 4 , e queto lui li sopportasse:
Stava a cavallo sopra un ciucciarello 5 ,
E ogni poco pareva che cascasse,
Che pe' natura assai sguajato annava 6 ,
E poi, con arte ancor, ce s'ajutava 7 .


1. - stupidello, sciocco
2. - bisognò, occorse
3. - si scegliesse
4. - lo si potesse maltrattare
5. - asinello
6. - aveva un incedere inelegante
7. - lo accentuava di proposito

47

'Sta coppia villanesca era venuta
A cavallo in città, commodamente,
Havevano però testa orecchiuta
Le bestie loro sumarescamente 1 ,
Sul basto era la femmina seduta,
Ma l'homo a usanza della maschia gente 2 ,
E l'asino di Togno è quello stesso,
Sopra del quale ci cavalca adesso.


1. - i loro animali avevano orecchie
      d'asino (cioè erano asini)
2. - come usano fare gli uomini,
      a cavalcioni

50 - 51

La moglie, che ciamavase 1 Marzocca
Pe' sopranome, essenno assai bocciacca 2 ,
Del su' marito gnente è meno sciocca 3 ,
Come lui, và sciattona e assai zambracca 4 .
Stà intontita a guardà, senza aprì bocca,
Mentre il sozzo gabbano 5 e la casacca
Si leva a Togno, e addosso se gli ficca
Una giubba assai nobbile, assai ricca.


1. - si chiamava
2. - corpulenta, obesa
3. - è sciocca come il marito
4. - sudicia
5. - tunica a larghe maniche

Vedenno Togno suo così addobbare,
Che lei cosa magnifica la crese 1 ,
Si lassò facilmente inzampognare 2 ,
Ma adesso adesso impararà a su' spese.
Pe' raccontà 'sto fatto a le commare,
Non vede l'hora de tornà al paese,
E dir che in Roma, e in festa sì sforgiata 3 ,
È annato su' marito in cavalcata.


1. - credette, reputò
2. - irretire
3. - di tale importanza


53 - 54

Et ecco che incominzano li guai
E i malanni di Togno el poveraccio,
Che maltrattà si sente, et horamai
Quasi tutto gli ammaccano il mostaccio 1 ,
Non gli tirano scorze a' Tumellai 2 ,
Perch'è avvezzato il romanesco braccio
A ben sajoccolà 3 , quello che tira
Va giusto dove si pigliò la mira.


1. - lo colpiscono su quasi tutto il viso
2. - per finta, per fare scena
3. - lanciare (sassi)

Pel continuo strillà della marmaglia,
Non pò sentì Marzocca le battute 1 ,
Che, come si suol far su 'na muraglia,
Si fan di Togno sulle spalle ossute.
Anzi la pacchiarotta 2 assai si sbaglia,
Perché da lei, ch'è gonza, son credute
Grolie le sbeffe 3 , et i plebbei schiamazzi
Apprausi lei li stima 4 , e so' strapazzi.


1. - non può udire le percosse
2. - la corpulenta donna
3. - le beffe vengono credute lodi
4. - li crede applausi

Poi, un incredibile errore mette seriamente a repentaglio la vita di Togno.
56 - 58

Un certo Marangone forestiero,
Che non havea ciarvello per un grillo 1 ,
Venne a vedé 'ste feste, con penziero
D'osservà tutto, e a casa sua ridillo 2 .
Fu alloggiato costui da un locandiero,
E curze 3 alla finestra al primo strillo
D'una truppa di gente, et in vedella
Domanna 4 che cos'è, che buglia 5 è quella.


1. - non aveva un minimo di buon senso
2. - ridirlo, riferirlo
3. - corse
4. - domanda
5. - che confusione

Sente da tutti dire: « O bene! o bene!
Il Gran Vissir, il Gran Vissir è questo:
Come carico tutto è di catene!
E come in faccia è sfigurato e mesto! »
Lo scialèo gnente allora s'intrattiene 1 ,
Ma un schizzetto 2 da caccia, presto presto
Caricato a palline in mano prese,
Che s'era già portato dal paese.


1. - lo stolto non perde tempo
2. - fucile

Schiaffa drento una palla 1 , e pien di stizza
Ritorna alla finestra, e messo fora
El cacafoco 2 , inverzo giù l'addrizza,
Pe' poi sparallo, quanno sarà l'hora.
Un certo error del su' penzier l'attizza 3
Contro quell'infelice, e perché mora 4 ,
Di fare li su' sforzi già disegna 5 ,
E stima, il farli, un'opera assai degna.


1. - vi infila dentro una cartuccia
2. - archibugio, fucile
3. - lo anima un ragionamento errato
4. - muoia
5. - vuole mettere il massimo impegno
      in questo tentativo

60 - 61

Spara alla volta sua, fischia la palla,
Ma, o fosse il moto del villano, o il caso,
Solo di sbiescio 1 gli toccò 'na spalla,
Le migliarole 2 , poi le guance e 'l naso.
Il ferito dall'asino traballa,
Resta col capo pennolone 3 e raso,
Che l'havevan già toso 4 , e in tel piegasse 5 ,
Bignò be' ch'il turbante gli cascasse 6 .


1. - di striscio
2. - pallini assai minuti
3. - penzolante
4. - tosato, rasato
5. - nel piegarsi
6. - dovette ben cadergli il turbante
Perché giù non tracolli 1 , uno l'abbraccia,
Lui smonta, e sbalordito si spaventa,
Gli va colanno el sangue pe' la faccia,
E come un morto pallido diventa.
Ogn'un s'accosta, innanzi ogn'un si caccia 2 ,
Si fa 'na buglia granne, e non è lenta
La man di molti, mentr'è lui seduto,
Nel mettelo a sedé, nel dargli ajuto 3 .


1. - non cada giù rovinosamente
2. - si mette, si posiziona
3. - cioè gli viene dato subito aiuto

Quando la moglie di Togno si rende conto che quest'ultimo è stato ferito si dispera.
64 - 65

Un dolor improviso il cor gl'afferra,
Non sà s'è verità, non sà s'è sogno
Quel ch'antivede 1 , Ah! ch'il pensier non erra,
Ma puro de ciarissene 2 ha bisogno.
Arriva e vede un, che seduto è in terra,
Più s'accosta e conosce 3 alfin ch'è Togno,
E visto il viso scolorito e guasto 4 ,
Non scese nò, precipitò dal basto.


1. - ciò che vede più avanti
2. - sincerarsene
3. - riconosce
4. - smorto

A sfogane incominza el su' travaglio 1
Con un sospiro, a foggia di sbaviglio 2 ,
Ma il fiato suo tanto sapeva d'aglio,
Ch'il fetor si sentì lontano un miglio.
Allor le trecce sue mette a sbaraglio 3 ,
Facenno dei capelli un gran scompiglio,
E mentre te glie dà strappate fiere 4 ,
Glie ne restan in man le fezze 5 intiere.


1. - inizia a sfogare il suo dolore
2. - somigliante ad uno sbadiglio
3. - scioglie e scompiglia
4. - le strattona con forza
5. - ciocche

69 - 70

O quì si sgraffia el viso, o quì si sbatte,
Quì sì, che fa di lacrime una troscia 1 ,
Di Togno le fattezze scontrafatte 2
Pe' poi meglio osservà, più allor s'accoscia.
Lui volta l'occhi, e in quei di lei s'imbatte,
Dice, con voce assai sfiatata e moscia 3 ,
Che giusto par d'un moribondo sia:
« Aiutami se pòi 4 , Marzocca mia ».


1. - un diluvio
2. - alterate
3. - debole
4. - puoi

Mentre costoro favano 'sti fiotti 1 ,
Sul solito cavallo, a tutto corzo
Meo se ne vié, che par che d'ira abbotti 2 ,
E alle carriere sue dà più rinforzo 3 .
Mostra, turbato in viso, che gli scotti 4
Il vedé, che dal popolo qui accorzo
L'incominzata festa s'intrattenga 5 ;
Viè a sapé se il difetto da chi venga 6 .


1. - facevano questi lamenti
2. - che sia carico d'ira
3. - cioè viene ancora più di corsa
4. - gli secchi, gli dia noia
5. - ritardi, non proceda come dovrebbe
6. - qual è il problema

72

Dice al barbiero, ch'in quel punto arriva,
Ch'il vada 1 presto a medicà in bottega,
Se lì in terra il ferito assai pativa,
E in te la strada non vuò più 'sta bega 2 .
Marzocca allora, morta più che viva,
Che voglia farlo ben curà, lo prega.
Lui gliel promette, e poi vuò che si faccia,
Da dui guitti 3 , una sedia con le braccia.


1. - che lo vada
2. - questo problema
3. - due giovanotti qualunque, plebei

75

Poi si porta in due slanci 1 alla locanna,
De dove 2 già colui fece il delitto;
Come il patron di quella si domanna 3 ,
E dove sta, gl'havevano già ditto.
Arriva appena, e al locandier commanna,
Che pe' 'sto caso 4 stava tutto afflitto,
Che dica dove annò 5 , dove si trova
Quel traditor, ch'ardì de fa 'sta prova 6 .


1. - in due balzi, prontamente
2. - da dove
3. - qual è il nome del padrone
4. - per quanto era avvenuto
5. - andò
6. - questa azione

78

In sentì questo se ne viè lo scioto 1 ,
Ma stralunato assai, con bocca aperta,
Stolido 2 , teso teso, e resta immoto 3 ,
Allora, che di Meo fa la scuperta.
Lo crede un gran signor, (che non gl'è noto,
Chi sia 'sto Coram Vobis 4 ), e proferta 5 ,
Non fu da 'sto Martufo 6 né men sola,
Di Patacca alla vista, una parola.


1. - lo stolto
2. - imbambolato
3. - immobile
4. - questo capo-popolo
5. - profferita
6. - sciocco

81 - 88

Poi timido risponne: « È ver che quello,
Ch'in terra giù buttò colui, son io,
Ma stimo d'haver fatto un colpo bello,
Se però sbaglio non è stato il mio 1 ;
Sento dalla finestra un gran bordello 2 ,
Del popolo rimbomba un mormorìo
Dice più d'un, (lesto a sentirlo io fui):
- È questo il Gran Vissir, Certo ch'è lui. --


1. - se non ho sbagliato la mira
2. - confusione

Io, ch'a quel Turco cane, a quel tiranno
Havevo un odio tal, da che sentivo 1
Che fece a Vienna, e far volea, gran danno,
Ch'a fé me lo saria magnato vivo 2 .
Subbito allora mi ricordo, quanno
Tanto per causa sua mi spaurivo,
Mi viè la rabbia, e non glie la perdono,
Ma preso l'archibuscio, glie la sono 3 .


1. - da quando udii
2. - me lo sarei davvero mangiato vivo
3. - gli dò il fatto suo

Io cresi 1 , e credo ancora, e l'ho per vero 2 ,
Che sia questo il Vissirre sciagurato,
Ch'assediò Vienna, e me venì in penziero,
Che schiavo in Roma stato sia menato 3 ;
Poco fa mi diceva il locandiero,
Ch'in credere tal cosa, ho assai sbagliato,
E che questo è un de' nostri, che procura 4 ,
Rappresentar di quello la figura.


1. - credetti
2. - sono convinto
3. - condotto
4. - che ha il compito

Già che voi mio signor! veniste qua,
Vi prego, quanto mai pregar vi sò 1 ,
Che mi vogliate dir la verità,
Se quello è il Gran Vissirre, si o no.
Io v'ho detta la cosa come stà,
E gnente di buscìa messo non ci hò 2 ;
Propio per Turco da me preso fu,
E credendolo tal, lo buttai giù ».


1. - quanto più posso
2. - non ho aggiunto niente di non vero

Meo, benché faccia el fiero, e 'l brusco 1 in viso,
E con lo sguardo fulmini spaventi,
In sentì 'sta sciotaggine 2 , di riso
Glie viè voglia, ma serra i labbri e i denti.
Non vuò paré, con fa' chalche sorriso,
De volé sopportà 'sti tradimenti 3 .
Ma si rimette in serio, e fa del sodo 4 ,
S'aggruma 5 , e allo sciotèo 6 parla a 'sto modo.


1. - severo
2. - sciocchezza
3. - azioni indegne
4. - fa il duro
5. - s'imbroncia
6. - sempliciotto

« Appena l'occi addosso io te mettei,
Ch'in un subbito tutto te squatrai 1 ,
E così ben conoscerti sapei,
Che tu stesso di te farlo non sai 2 .
Già t'ho annasato, ch'un drittone sei 3 ,
E pe' cuccà 4 la gente il gonzo fai;
Ma tu impicciala pur 5 , dì quel che vuoi,
Non puoi 'sto fusto inzampognà 6 non puoi ».


1. - ti squadrai in un istante
2. - cioè ti riconobbi per quello che sei
      meglio di quanto faccia tu stesso
3. - ti ho già scoperto, sei un furbone
4. - ingannare
5. - intreccia pure le tue trame
6. - non puoi ingannare il sottoscritto

S'era Patacca molto ben accorto,
Che pe' semplicità, nò pe' malizia
Errò costui; ma pur lo guarda torto 1 ,
E minaccianno và la su' furbizia.
Poi dice: « Qual villan volevi morto,
Perché forzi ci havevi nimicizia 2 ;
Di dir la verità ti torna conto 3 ,
Parlami schietto, e non ci fa' del tonto 4 ».


1. - male, torvo
2. - forse ne eri nemico
3. - dire il vero è nel tuo interesse
4. - non fingere di essere tonto

Ma perché fece in realtà lo sbaglio,
Et operò da semplice, non muta
Il su' parlà colui, bensì ha travaglio 1 ,
D'havé la cosa 2 del villan saputa;
El penzà, che fu messa a repentaglio
La vita di quest'homo, conosciuta
L'innocenza di lui, gli dà sconforto,
E gran dolore havria 3 , se fusse morto.


1. - ha pena
2. - il fatto
3. - avrebbe (avuto)

93

Dice Patacca a Togno: « O tu che resti
Vivo, ma non so come, se passasti 1
Un risico sì granne 2 , e sorte 3 havesti,
Ch'a quel colpo, de fatto, non sballasti 4 ,
Dimmi, se mai costui tu cognoscesti,
Se mai tra voi venissivo 4 a contrasti,
Che, se stati ci son de i tiritosti 5 ,
Io voglio ch'a costui cara gli costi.


1. - superasti, sopravvivesti
2. - un rischio così grande
3. - fortuna
4. - veniste
5. - delle liti

95 - 96

Hora sappi, - così Meo gli raggiona 1 , -
Questo esser quello, che col su' schizzetto,
Pigliò in mira, e colpì la tu' perzona;
Ma lo fece pe' sbaglio el poveretto ».
Più non volze 2 sentì quella Marcona 3
Della moglie di Togno, ch'a dispetto
Della bocciaccherìa 4 , che far gliel vieta 5 ,
Fece un salto da terra alto tre deta 6 .


1. - gli spiega
2. - volle
3. - donna corpulenta
4. - della grande mole
5. - impedisce
6. - dita

Al grugno 1 di colui ecco s'allancia,
E le mani rannicchia come uncini,
In quest'atto che fa pare una grancia 2 ,
Quanno va rimenanno 3 i su' zampini:
E mentre a quello e l'una e l'altra guancia
Sgraffigna 4 , dice: « Ah, razza d'assassino!
Traditor! che mi dài tanto cordoglio,
Con queste mani mie strozzà ti voglio ».


1. - volto
2. - femmina del granchio
3. - dimenando
4. - sgraffia

Meo risolve il problema con entrambe le parti in causa. Ordina ai suoi uomini che trovino un alloggio per la coppia, vicino alla bottega del barbiere, e un rifugio sicuro per lo sparatore, onde evitare questioni con la polizia. Quindi se ne va.
Ma proprio allora si avvicina un personaggio. Invidioso del prestigio di Meo, prova a denigrarlo, per fargli perdere la sua autorità morale.
101 - 103

Partito è appena, et ecco, oh cosa strana!
Un certo sgherro della Cappellina 1 ,
Che girava de fora 2 alla lontana,
Subbito alla bottega s'avvicina.
Entra, e perché c'è gente, alla villana
Col gomito, dà chiotto 3 un'urtatina.
De fatto si rivolta la buzzona 4
Guarda, né sa chi sia 'na tal perzona 5 .


1. - un furbone, una vecchia volpe
2. - di fuori
3. - di soppiatto
4. - donna corpulenta
5. - quella persona

Lui glie 1 dice pian piano: « Monna quella 2 ,
Di grazia non ve spiaccia l'ascoltamme,
Troppo gonza voi sete e crederella 3 ,
Se dar volete fede a quel rasciamme 4 .
Delle sfavate assai ve ne spiattella 5
Costui, che fà il riccone et il Quamquamme 6 ,
Sbrascia 7 nelle promesse, et è uno scrocco 8 ,
Né ve darà l'aiuto d'un baiocco.


1. - le
2. - signora come-vi-chiamate
3. - credulona
4. - quel dritto, quel furbo
5. - vi racconta molte cose grandiose
6. - fanfarone, millantatore
7. - esagera, si allarga
8. - avaro, tirchio

Chi lo cognosce, a fé che non gli crede,
Sà ch'è un riggirator 1 qual sempre è stato;
2 che partì di quà, chi più lo vede?
Dov'è, che manco un giulio v'ha lassato 3 ?
Io già sò quello, che v'ha da succede 4 :
E direte, ch'appunto io ci ho azzeccato;
Vi farà fa' di molte spese, e poi
Toccherà certo di pagalle a voi.


1. - truffatore
2. - ora
3. - lasciato
4. - che vi capiterà

106 - 109

Famo 1 una cosa per adesso famo,
Et a su' tempo un'altra ne faremo,
Tutta 'sta notte de passà lassamo 2 ;
Domani all'alba qui ci trovaremo.
Allora vi dirò quello che tramo,
E a ripescà costui ce n'anneremo 3 .
Se farete a mi' modo, certo stimo 4 ,
Che 'sto gabbacompagni noi ciarimo 5 ».


1. - facciamo
2. - lasciamo passare
3. - andremo alla ricerca di costui
4. - credo, ritengo
5. - daremo il fatto suo a questo traditore

« Io, poveraccia me!, non sò che dirmi 1 ,
E solo posso a voi raccomandarmi »,
Colei rispose, « e se vorrà tradirmi,
Come voi dite, io non saprò che farmi 2 .
Habbiate carità di sovvenirmi 3 ,
E quello c'ho da fare, d'insegnarmi.
Ecco ch'a voi sol tocca in cura havermi,
E secondo il bisogno provedermi ».


1. - dirvi
2. - che farci, cosa fare
3. - suggerirmi

« Io v'ho già preso 1 », dice il Farinello 2 ,
« lassate pur di tutto a me 'l penziero 3 ,
Che col mortificà 'sto squarcioncello 4
Di Meo Patacca, io conzolarvi spero ».
Così parlò costui, che contro quello
Haveva un odio malignesco e fiero,
Sol perché conosciutolo un poltrone 5 ,
Nol volze accettà Meo pel su' squatrone 6 .


1. - (sottinteso) sotto la mia protezione
2. - furbo
3. - lasciate che mi occupi io di tutto
4. - millantatore
5. - riconosciutolo un uomo di poco valore
6. - Meo non lo volle accettare nel suo
      squadrone


S'era già nella mente figurato,
Perché di vendicarzi ha gran prorito 1 ,
Di fa' restà Patacca svergognato,
Acciò più d'un l'habbia a mostrar a dito 2 .
Vuò 1 che da 'sta bifolca sia trovato
In chalche loco pubrico 4 , e assalito
Con gran chiassate, acciò sia Meo tenuto 5
Per un busciardo 6 , e ingannator creduto.

1. - grande voglia
2. - come vile, truffatore, ecc.
3. - vuole
4. - qualche luogo pubblico
5. - considerato, reputato
6. - bugiardo




Canto IX torna a LA LINGUA E LA POESIA Canto XI


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