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GIUSEPPE BERNERI

MEO PATACCA




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CANTO  VI

(ottave riportate: 9-12, 18-20, 29-31, 34, 36-37, 40-41, 45-46,
53-56, 60, 66, 68-74, 78-79, 90-91, 93-94, 96-97, 101)



Quella notte Meo riesce a malapena a prendere sonno, col pensiero fisso al giorno dopo, quando col resto dei suoi uomini avrebbe avuto luogo la presentazione. Gli viene in mente di chiedere consiglio a qualcuno che conosce, che ha prestato servizio nell'esercito, perché gli insegni come disporre gli uomini, e altri dettagli tecnici. Appena vede spuntare l'alba, si mette in cammino.

9 - 12

Scappa da casa, subbito vestito,
Et a quella sollecito s'invia 1
Dell'amico, e se questo fusse uscito
Gli daria gran fastidio gli daria 2.
Pe' bona sorte sua, non è partito,
Ma su la porta sta, pe' marcià via,
Per tempo assai 3, perché homo è di giudizio,
Lui resce 4 a piglià fresco e a fa' esercizio.


1. - si dirige
2. - gli darebbe
3. - con buon anticipo
4. - esce di casa

Meo curre, e appena accosto a lui si vede,
Che te glie fa riverenziate 1 a iosa,
E con bel modo a lui licenza chiede,
De poté supplicallo d'una cosa;
Risponne quello allor: « Che vi succede?
È la mia volontà desiderosa
Di farvi ogni piacer; se posso niente 2,
Per voi, ditelo pur liberamente ».


1. - gli fa riverenze non appena gli è vicino
2. - se posso far qualcosa

« Signor! Ho un non so che 1 da confidarvi »,
- Reprica Meo, - « ma il viaggio d'impediirvi
Io non intenno 2; voglio seguitarvi 3,
Se mi date licenza de servirvi.
Così potrò bel bello raccontarvi
Quel che m'occorre, e quello c'ho da dirvi ».
« Venite - dice lui - vuò compiacervi 4,
E in compagnia m'è caro assai l'havervi ».


1. - una piccola cosa
2. - non intendo ostacolarvi
3. - venire dietro di voi
4. - prego

Così d'accordo, inzieme a spasso vanno
E Meo Patacca la famosa storia
Gli va del su' squatrone raccontanno,
E 'l desiderio, c'ha di buscà groria 1;
Gli va dicenno poi se dove e quanno 2
S'ha da fa' la comparza, e con qual boria 3,
Lo prega che gl'insegni, acciò non erri 4,
A schierà in campo cinquecento sgherri.


1. - cercare gloria
2. - gli chiede dove e quando
3. - con quale pompa
4. - affinché non commetta errori


Quindi Meo decide di cercarsi un paggio.
18 - 20

D'havé pe' paggio un regazzin fa prova 1
D'uno spirito granne 2, che abbitava
A lui vicino, e in te la strada il trova,
Che con altri raponzoli 3 giocava.
Sa c'ha la matre, e questa a venner l'ova
Appunto allora in su la porta stava;
Sol per quel giorno Meo glie lo richiede,
Lei più che volentier, glie lo concede.


1. - tenta di prendere per paggio un bambino
2. - uno sveglio, vispo
3. - bambini piccoli

Patacca a casa torna, e se ne viene
Assai lesto con lui quel ciumachella 1,
E te gli dà da iaccolà 2 ma bene,
E quello insacca e rempe 3 le budella.
Meo però, che 'l penziero in altro tiene 4,
Si taffia in prescia in prescia una ciammella 5;
Beve una volta e presto si spedisce 6,
E li vestiti subbito ammannisce 7.


1. - quel bambinetto
2. - gli dà da mangiare
3. - manda giù e riempie
3. - ha il pensiero rivolto altrove
5. - si mangia in fretta e furia
      una ciambella
6. - si affretta, si sbriga
7. - prepara

Piglia quel del ragazzo, e gliel misura,
E alla vista gli pare longarello 1,
Ch'è piccolo il bamboccio di statura;
Ma trova che gli va giusto a pennello.
Lo fa vestì con tutta attillatura 2,
E quel bagarozzetto vanarello 3
Si pavoneggia, e 'l collo torce e stenne 4,
Pe' vederzi ancor dreto 5, e ci pretenne 6.


1. - lunghetto
2. - tutta eleganza
3. - mocciosetto vanitoso
4. - stende
5. - anche dietro
6. - assume delle arie


Meo ha anche preso a nolo una carrozza, per non doversi presentare a piedi.
29 - 31

Ma per essere un giovane prudente,
A piedi non vuò annà così zerbino 1;
Pe' non farzi ridicolo alla gente,
S'era già accaparrato un carrozzino.
Ci annerà lui col paggio, e da un parente
Se l'è fatto prestà, ch'è vetturino.
Perché alla porta è gia scegnono abbasso 2,
C'entrano, e via lo fanno annà de passo 3.


1. - elegante
2. - scendono dabbasso
3. - andare al passo

Serra le bandinelle oculatissimo 1
Patacca, perché visto esser non vuole,
Col paggio intanto, ch'è spiritosissimo,
Via via dicenno va delle parole.
Lui risponne, e gli dà dell'Illustrissimo,
Com'oggi facilmente far si suole.
'Sta cosa non la vuò 2, né sopportarla
Può Meo che si risente, e così parla:


1. - le tendine con grande attenzione
2. - vuole

« Non mi trattà con titoli o regazzo;
Che tu non sai, quel che io so, ch'è un pezzo 1;
Chi vuò ciò, che non merita è un gran pazzo,
Se fa 2 degno se fa d'ogni disprezzo.
No, che non voglio sbeffe, né strapazzo 3,
Ch'a sopportà 'ste cose non so' avvezzo.
Io stesso in tel vedene 4 assai mi stizzo,
Che spacci il cavalier, chi è nato un zizzo 5 ».


1. - è un pezzo che fai così
2. - si fa
3. - né beffe né prese in giro
4. - nel vedere
5. - che si spacci per cavaliere chi è
      nato plebeo

34

Così tra loro chiacchiaranno 1 arrivano,
Et ammanniti 2 molti sgherri trovano,
Che in tel vedé, che da carrozza uscivano,
In fargl'ala in un subbito si movano 3;
Hor mentre a truppe a truppe 4 altri venivano,
Sempre più l'accoglienze si rinovano;
Così a complì 5 tutti bel bello vengono,
Et a ciarlà 6 con Meo, lì s'intrattengono.


1. - chiacchierando
2. - pronti
3. - per fare loro ala si spostano all'istante
4. - a scaglioni, a gruppi
5. - a porgere i loro rispetti
6. - chiacchierare

36 - 37

Non ne vede mancà propio nisciuno 1;
Però gli par, che troppo mal si spenna 2
Il tempo in ciarle 3, perch'è già opportuno,
A dar principio alla sua gran faccenna 4;
Fa cenno in tal maniera 5, che ciasch'uno
Dei dieci commannanti ben intenna 6,
Ch'a lui s'accosti, e visto appena il gesto,
Tutti attorno gli vennero assai presto.


1. - proprio nessuno
2. - spenda
3. - ciance
4. - compito, impegno
5. - in modo tale
6. - comprenda bene

Gli dice che dei sgherri cinquecento,
Ogn'un di loro ne haverà cinquanta;
Ch'è in dieci compagnie lo spartimento 1,
Come lo scritto, che già fece, canta 2;
Sotto voce gli dà l'insegnamento,
Come appuntino 3 uno squatron si pianta;
Nel largo li conduce, e lì col dito
A tutti insegna e scompartisce il sito 4.


1. - la ripartizione
2. - chiaramente dice
3. - per bene
4. - indica e delimita il posto che
      devono occupare

40 - 41

Fra uno squatrone e l'altro, un spazio resta,
Dove un altro squatron giusto anneria 1;
Ogn'un de i capitani sta alla testa
In positura con zerbineria 2.
Tengono in man la parteggiana 3, e questa
Conoscer 4 fa la capitaniaria,
Vanno lì due sargenti, com'è stile 5,
Innanzi e arreto 6, ad aggiustà le file.


1. - andrebbe, entrerebbe
2. - in posa elegante
3. - il bastone di comando
4. - riconoscere
5. - com'è d'uopo, com'è usanza
6. - avanti e indietro

Fasciolo, fatto alfier, già venut'era,
E preso in mezzo, innanzi a tutti el posto,
Lesto e sfavante 1 a più poté sbandiera,
Et a lui stanno i tamburrini accosto 2;
Sonano de concerto 3, e la bandiera
C'ha il cuperchio 4 di carte sopraposto
All'insegne ortolane 5, e fa' vedéne
Le romanesche, a fe' ch'assai sta bene 6.


1. - con ostentazione
2. - a lato
3. - simultaneamente, a tempo
4. - rivestimento
5. - agli ortaggi ivi effigiati
6. - si presenta davvero bene

45 - 46

Gente minuta 1 vié, gente mezzana 2,
E non ne manca della prima riga 3.
Quella, che tardi arriva, e che è lontana,
Via via d'avvicinarzi s'affatiga.
Di carrozze ce n'è una caravana,
Una coll'altra sempre più s'intriga,
Mentre fra queste 'l popolo s'intruglia 4,
Si fa chiasso, sconquasso 5, e si fa buglia 6.


1. - gente plebea, popolino
2. - di classe sociale intermedia
3. - classe elevata, nobile
4. - si insinua, si mescola
5. - forte strepito
6. - confusione, parapiglia

Chi ha paccheta 1, chi strepita, chi zompa 2,
Chi 'l pericolo trova 3, e chi lo scampa,
E chi va a rischio ch'una gamma 4 rompa,
Se non è lesto a maneggià la zampa 5.
Per osservà 'sta romanesca pompa,
Salir sino sull'arbori s'allampa
La gente birba 6, e chi su le barozze 7,
Chi s'arrampica dreto 8 alle carrozze.


1. - paura
2. - salta
3. - incappa in un pericolo
4. - gamba
5. - a usare l'arto, cioè a spostarsi
6. - si vedono i plebei salire persino
      sugli alberi
7. - barocci, carri per le merci
8. - dietro


In un calesse, in mezzo alla grande folla, vi sono anche Nuccia e Tuzia. La giovane è riluttante a presentarsi a Meo, ben sapendo che egli è adirato con lei.
53 - 56

Da quel ch'il giorno innanzi inteso 1 haveva
Da Cencio e Marco Pepe assai dolente,
Che Meo fusse in gran collera credeva,
Tanto più che sentì 2, ch'era innocente.
Farzi vedé voleva e non voleva,
Stava tra 'l si e tra 'l no; per accidente 3
Glie passa innanzi lui, s'impallidisce
Allora Nuccia, e tutta si stremisce 4.


1. - udito
2. - apprese
3. - per caso, per coincidenza
4. - rabbrividisce dalla paura

S'incontra Meo nelli su' sguardi, e un atto
Fece quasi di sdegno in tel vedella 1:
In altra parte 2 si voltò ad un tratto,
Facenno finta di non cognoscélla 3;
Alfin lei si fece animo, e de fatto
L'intenzione di lui volze sapella 4.
Alzatasi un tantin vergognosetta,
Abbassa l'occhi, e fa la bocca stretta 5.


1. - nel vederla
2. - altrove
3. - riconoscerla
4. - volle saperla, conoscerla
5. - espressione mortificata

Poi con voce sommessa, e tremolante,
Gli dice: « Serva di Vossignoria! »
Patacca allor, benché di lei sprezzante,
Non volze faglie 1 affatto scortesia.
Alzò 'l fongo 2 ma poco; del restante
Non glie fece altro, che 'sta cortesia:
Ma gnente più s'intrattené 3 lì, dove
Nuccia haveva il calesse, e scurze 4 altrove.


1. - farle
2. - cappello
3. - non rimase un istante di più
4. - si mosse, andò

Restò attonita questa, e i sguardi tenne,
E languidi, e pietosi in Meo rivolti,
E di fissalli in lui mai non s'astenne 1,
Speranno che di novo a lei si volti;
Più d'una lagrimuccia alfin gli venne
Su l'occhi, e s'accorgé ch'eran già sciolti
D'amor i lacci 2, s'alle sue faccenne 3,
Senza abbadà 4 più a lei, Patacca attenne 5.


1. - non cessò
2. - i vincoli
3. - faccende, impegni
4. - badare
5. - attende, si rivolge, si dedica

60

Scurre fratanto, e ne rimbomba l'aria,
Un mormorio d'apprausi, e lui ne sente
Un'allegrezza al cor, non ordinaria,
Et appraudita ancora è la su' gente;
Una sverniata 1 fa straordinaria,
Perch'ogn'uno vestito è nobilmente;
O prestati da amici, o presi al Ghetto,
Son abbiti di vista 2, e di rispetto.


1. - gran bella figura
2. - eleganti, da cerimonia

66

A commannante alcun Meo non la cede 1;
Mentr'ha i su' sgherri in ubbidillo 2 attenti,
Dice allora: « Impostate », e così chiede
Che l'armi volti ogn'un verzo le genti.
Moverzi in aria subbito si vede
Selva di cacafochi luccichenti 3;
Ciasch'un s'imposta, et in dir lui « Sparate »,
Fischiano cinquecento archibusciate 4.


1. - fa concorrenza a qualsiasi comandante
2. - obbedirlo
3. - archibugi sfavillanti
4. - colpi d'archibugio, schioppettate

68 - 74

Mentre c'è chalched'un 1, che si rammarica,
Miglianta 2 ce ne son, che ce festeggiano 3,
Perché hanno vista così bella scarica,
E havella fatta i sgherri assai si preggiano 4.
Hor mentre ogn'un lo schioppo suo ricarica
Li tamburrini fra di lor gareggiano
In tel batte la cassa, e a mani stese
L'alfier Fasciolo a sbandierà si mese 5.


1. - qualcuno
2. - migliaia (enfatico)
3. - se ne rallegrano
4. - gli sgherri sono orgogliosi di
      averla fatta
5. - si mise
Ma in questo mentre 1 succedette un caso 2,
(A dir la verità) ridicoloso,
Ch'ai sgherri stessi dette assai nel naso 3,
Se 4 fu per loro, alquanto vergognoso.
Nel maneggià della bandiera, a caso,
Pel moto, ch'era troppo impetuoso,
Si straccia un di quei fogli, ch'era stato
Su l'Insegne Ortolane appiccicato.


1. - in questo contempo
2. - accadde un episodio
3. - dette noia, non piacque affatto
4. - poiché

De posta 1 (Oh che disgrazia!) comparisce,
Una mezza cocuzza 2, ma di quelle,
Che sono e tonne 3 e bianche, et assai lisce,
Piegate a foggia d'arco, e longarelle 4;
Restan però incollate l'altre strisce,
E solo questa dette in ciampanelle 5,
E causa fu, che la gentaglia sciocca,
Facesse una risata a piena bocca 6.


1. - all'improvviso
2. - mezza zucca
3. - tonde
4. - ricurve e lunghette
5. - fece le bizze, non fece il suo dovere
6. - rise forte, di gusto

Pe' vergogna allor Meo fece la faccia
Del colore d'un gammaro 1 arrostito;
Ma però in testa subbito si caccia 2
Un penzier dal su' ingegno suggerito.
Quella carta dipinta, che si straccia,
Che l'artifizio 3 fatto ha discoprito 4,
- Dice a più d'uno, mentre glie s'accostaa, -
Che fu caso penzato 5, e fatto a posta.


1. - gambero
2. - si mette in testa
3. - trucco
4. - svelato
5. - una cosa preparata

Hebbe in sì gran disgrazia una fortuna,
E lesto lui, perch'è perzona accorta
Se ne serve, e inventar cosa nisciuna
Potria miglior, della raggion, che porta 1.
Venne giusto a formà 'na mezza luna
Quella mezza cocuzza in giù ritorta 2,
E fu del caso assai mirabbil opra 3,
Ch'una fionna 4 dipinta ci stia sopra.


1. - non potrebbe inventare spiegazione
      migliore di quella che dà
2. - incurvata verso il basso
3. - assai fortuita opera del caso
4. - fionda

Piglia Patacca 'sto ripiego 1, e dice:
« Bigna si faccia ognun di voi capace 2,
Che 'sta nova comparza non disdice 3;
Io far la feci, perché assai me piace.
Ecco un augurio ch'è per noi felice:
Mentre la copertura si disface 4,
La luna s'incocuzza 5 e più non luce 6,
E a sta' sotto la fionna si riduce 7.


1. - questo espediente
2. - ognuno di voi deve rendersi conto
3. - quanto è comparso non è riprovevole
4. - si disfà, si toglie
5. - diventa una zucca
6. - non risplende
7. - cioè: la mezzaluna (dei Turchi) viene a
      trovarsi sottoposta alla fionda (dei romani)


Questo vuò dir, che quanno là saremo,
Dove li Turchi mò 1 piantati stanno,
A fe', ch'allora a fe' li cuccaremo 2
Con le saioccolate 3, che haveranno.
Molto bene vedé noi gli faremo 4,
Che saperanno 5 in campo saperanno,
Pe' daglie presto l'ultima sfortuna,
Le nostre fionne lapidà la luna 6.


1. - adesso, ora
2. - li batteremo
3. - sassate
4. - daremo loro una lezione
5. - poiché sapranno
6. - cioè: in campo, le nostre fionde
      sapranno lapidare la luna, ecc.

Meo si rivolge quindi ai signori nobili, chiedendo loro di sostenere la spedizione con qualche donazione.
78 - 79

Ogni speranza mia l'ho già riposta
In Lor Signori, e fo' gran capitale 1
Di chalche aiuto, ch'averò di costa 2:
E qui consiste el punto principale.
In viaggio così longo, e che assai costa,
Senza soccorzo, se staria 3 pur male;
Però la sprendidezza 4 ho in tel penziero
Delli Gnori 5 de Roma, e in questa io spero ».


1. - conto molto, sarà molto importante
2. - extra, di complemento
3. - si starebbe
4. - lo splendore, la magnificenza
5. - dei signori

Allor molti di loro garbatissimi
Stimorno 1 'sto discorzo assai lodevole,
Anzi, che furno in giudicà prontissimi
Quest'opera di aiuto meritevole.
Alcuni de i più ricchi, e sprendidissimi,
Somma offerirno 2, più che convenevole 3
D'oro, con dire a Meo, che s'impegnavano,
E il dì seguente, a casa l'aspettavano.


1. - stimarono, giudicarono
2. - offrirono
3. - più che conveniente, assai opportuna
La manifestazione volge al termine, e ognuno va via, lasciando il luogo deserto, ma...
90 - 91

A poco a poco allor, la gente sfratta 1:
E se ne va via scarpinanno 2 in frotta:
È tempo già ch'ognuno se la sbatta 3,
Perché l'aria oramai quasi s'annotta 4.
Prima che tra carrozze si combatta,
E da queste i calessi habbian la rotta 5,
Perché in salvo 6 ciascun presto si metta,
In tel fuggì, quanto più po', sgammetta 7.


1. - sfolla, va via
2. - camminando
3. - venga via, se ne torni a casa
4. - volge all'imbrunire
5. - cioè: i calessi seguano le carrozze
6. - per non essere investiti dai veicoli
7. - corre, si affretta
Trucchian 1 quelle pur via, tutto s'assesta 2;
Si spiccia 3 il campo, e si fa piazza rasa 4,
E già ogni capitan marcia alla testa
Del su' squatrone, e se ne torna a casa.
Solo l'Alfier con Meo Patacca resta;
Tutia poi, che ci fa la ficcanasa 5,
Che con Nuccia, in calesse è lì rimasta,
Quanno po', azzenna a Meo, non quanto basta 6.


1. - filano via
2. - torna tranquillo
3. - si sparecchia
4. - piazza pulita
5. - l'impicciona
6. - quando può fa cenni a Meo, ma
      non abbastanza (da esser notata)

93 - 94

Ce fava 1, è vero, Meo dell'homo serio 2
Senza havé manco un fine immagginario
Nelle zurle d'amor 3; ma refrigerio 4
Nell'armi aveva, e questo era el su' svario 5.
Pur di Nuccia, osservato il piagnisterio 6,
Prova in tel core affetto assai contrario 7.
Gli pare, che sia cosa da non farla
Da zotico partire, e lì lassarla 8.


1. - faceva
2. - si dava un contegno severo
3. - non curandosi minimamente delle
      schermaglie amorose
4. - consolazione, soddisfazione
5. - l'attività che amava
6. - il pianto, le lacrime
7. - opposto, cioè a favore dell'amore
8. - andar via villanamente, lasciandola lì
S'accosta e dice con serena faccia:
« 'Sto piagnere cos'è? Signora Nuccia! »
Ma lei non parla, e lo scuffin si caccia
Su l'occi 1, e così fa la modestuccia.
Tutia risponne, e dice: « Poveraccia
Di schiattacori fiera scaramuccia
Prova 2, e da questa giusto nella gola,
Quanno vuo' uscì si strozza la parola 3.


1. - si abbassa la cuffia sugli occhi
2. - si dibatte fra terribili pene
3. - quando la parola vuole uscirle,
      rimane strozzata in gola

96 - 97

Seguita Nuccia a piagnere, e non fiata,
Ma fa la gatta morta 1, e benché queta 2
Parla con i sospiri, e se ne sfiata
D'havé da Meo risposta almen discreta 3.
Allor lui dice: « Ho già mezz'annasata 4
La cosa, come annò: Nuccia t'acqueta 5,
Che, come ho ben la verità saputa,
Mi passerà la collera, c'ho avuta.


1. - usa il suo atteggiamento con astuzia
2. - silenziosa, senza parole
3. - sospira fino a sfiatarsi per avere da Meo
      almeno una risposta decente
4. - ho un mezzo sospetto
5. - calmati, rilassati

Domani, a casa a ritrovà te vengo,
Perché 'st'imbroglio 1, ch'è tra noi, si strichi 2,
Pe' giovane onorata io non ti tengo 3
Se come passò el caso 4 non me dichi 5.
Io t'imprometto, e a fe' te lo mantengo,
Ch'allora ad esser tornaremo amichi,
Ma con questo però, che non ardischi 6
Dirmi ch'annà 7 alla guerra io non m'arrischi ».


1. - questo intricato problema
2. - si districhi, si risolva
3. - reputo
4. - come andò il fatto
5. - dici, riferisci
6. - a patto che tu non ardisca
7. - che andare


101

Ce semo 1 intesi, - disse Meo, - ce semo,
A rivedecci, e meglio assai dimane 2
La potremo discurre 3 la potremo,
Ch'adesso me ne vò, perché ho da fane 4 ».
« A casa dunque noi v'aspettaremo »,
- Rispose Tutia -, e lui: « Bacio le manee »,
Nuccia che contentissima si mostra,
Graziosetta gli dice « Serva vostra ».


1. - ci siamo
2. - domani
3. - potremo discuterne
4. - da fare




Canto V torna a LA LINGUA E LA POESIA Canto VII


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