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GIUSEPPE BERNERI

MEO PATACCA




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CANTO  XI

(ottave riportate: 2-5, 7-13, 18-19, 23-30, 33-35, 70-72, 75-76, 81, 83-88, 92-98, 102, 104-106, 110-112, 116-119, 131)



2 - 5

S'ogn'un girò quasi la notte intiera,
Bigna bè, che poi ronfi 1 la mattina,
Dorme solo Patacca alla leggiera,
Parendogli, ch'in core habbia una spina
Penzanno a quel che nella nova sera
Da far s'haveva, smania e s'ammuina 2 ;
Un'hora di riposo gli par troppa,
Si leva all'alba, e a sfaccennà galoppa 3 .


1. - poi dovrà pur dormire
2. - si tormenta
3. - corre ad assolvere i suoi impegni

Ma 'l su' 1 primo penzier, chi 'l crederia 2 !
Oh che gran dabenaggine 3 ! fu quello
D'annà a vedé, là nella barberia,
Se come stava Togno el poverello.
Si vuò cavà si vuò 'sta fantasìa 4 ,
E dal barbiero stesso vuò sapello;
Và a quella volta, e di buon passo tocca 5 ,
Et ecco, da lontan, vede Marzocca.


1. - il suo
2. - chi lo crederebbe
3. - bontà d'animo
4. - si vuol togliere la voglia
5. - cammina, si muove

Sopra d'un banco s'era lei seduta,
Che teneva el barbiero lì de fora 1 ,
Per aspettà lo sgherro era venuta,
Che gl'impromesse 2 de tornà a bon'hora.
Piagnosa, malinconica e musuta 3 ,
Stava penzanno a quel che più l'accora 4 ,
Che l'habbia Meo gabbata, e gran disturbo 5
Glie dà l'haver inteso essere un furbo.

1. - lì fuori
2. - gli promise
3. - imbronciata
4. - le dà pensiero, la rende triste
5. - le dà fastidio aver udito che Meo
      è un furbo

Patacca arriva, e te glie dà il bondì 1 .
Dice, in vedella piagnere 2 : « Che c'è?
Cos'è 'sta novità? Che fate quì?
Non dubitate, dite tutto a mé!.
Ma voi non risponnete? e che? morì
Forze stanotte Togno vostro? Ahimé!
Troppo mi spiacerìa 3 , non state più 4 :
Dite s'è morto o vivo, o che ne fù? ».


1. - la saluta
2. - in vederla piangere
3. - mi dispiacerebbe
4. - non trattenetevi oltre

7 - 13

Così Marzocca, se già perzo crede,
E Meo Patacca, e 'l su' promesso aiuto 1 ,
El danno che pò havé tutto antivede 2 ,
E lo spasimo al cor gl'è già venuto.
Se tribbola, se sbatte 3 , e appena il vede
Che si sdolora 4 , e in rendergli 'l saluto,
Si mesticano 5 lagrime e sorriso,
Si slarga 'l cor 6 , si rasserena el viso.


1. - cioè dato che credeva di aver perso
      tanto Patacca che l'aiuto promessole
2. - prevede dei danni
3. - si agita, si dispera
4. - non appena vede Meo sta meglio
5. - si mescolano
6. - si allarga il cuore

Poi gli parla così: « Togno sta bene,
Quasi affatto 1 guarito è dal su' male.
Di ritornà al paese si trattiene,
Per paura che voi l'habbiate a male.
Senza vostra licenza, non conviene
De fa' 'sta cosa, e poi gran capitale
Delle promesse vostre noi facemo 2 ,
Né senza voi di quà partir potemo ».


1. - quasi del tutto
2. - noi contiamo molto sulle vostre
      promesse

« Ci ho gusto et arcigusto 1 , che guarisca
Togno », - lui dice, - « ma non sia mai vero
Ch'alla partenza sua io consentisca,
Se non vi è assicurato 2 dal barbiero;
E perché poi nel viaggio non patisca
Io di ben provedello havrò penziero;
Ma poco fà, che cosa v'ammuinava 3 ?
Quel piagne, quel fiottà dite, in che dava 4 ? ».


1. - sono strafelice
2. - se non ne dà piena garanzia
3. - cosa vi faceva disperare
4. - perché vi lamentavate

« Non fu gnente 1 », lei dice. « Come gnente? »
Ripiglia Meo, « ci sarà be' chalcosa 2 .
Eh! ditemela puro schiettamente,
E non ci state a fa' la rincresciosa 3 .
Spicciamola de grazia 4 , ch'altrimente
Non sò, com'annerà 5 ». Lei paurosa,
Sott'occhio 6 il guarda, e china poi la testa,
Si stregne 7 nelle spalle, e muta resta.


1. - niente, nulla
2. - deve pur esserci una causa
3. - parlate pure liberamente
4. - per favore facciamo in fretta
5. - come andrà a finire
6. - di sottecchi
7. - stringe

Meo più s'insoppettisce, e allor più monta
In collera, sbravicchia 1 e la spaventa;
Colei si mostra ad ubbidì già pronta,
Perché di farle ben 2 lui non si penta.
La cosa dello sgherro gli racconta,
Ma a mezza bocca 3 , acciò non si risenta,
Ch'assai glie spiacerìa che se venisse,
Per le su' ciarle, a fa' garbugli e risse 4 .


1. - la minaccia
2. - favori
3. - sottovoce e omettendo particolari
4. - le dispiacerebbe molto se per le sue
      chiacchiere si accendesse uno scontro

Ma lui che non è un'oca, e la sa tutta,
Et ha gran saputaggine 1 e cervello,
Tanto và interroganno 'sta Margutta 2 ,
Fin ch'ogni cosa glie fa dir bel bello.
Marzocca quanto sa, gonza ributta 3 ,
E così scrope 4 di quel bricconcello
La maligna profidia 5 , e gli dice anco
Che lo stava a aspettà lì su quel banco.


1. - intelligenza
2. - semplice, sciocca
3. - riferisce stoltamente
4. - scopre
5. - perfidia

Meo, sentita che l'ha, brusco 1 la guarda,
Poi glie parla così: « Dunque si crede
A gente baronissima e busciarda 2 ,
E alle promesse mie non si dà fede?
Havete una testaccia assai bajarda 3 ,
Séte una coticona 4 , e ben si vede,
Che, chi vi dà pastocchie assai stimate 5 ,
E di chi dice il ver, conto non fate ».


1. - severo, arcigno
2. - gente malfattrice e bugiarda
3. - assai matta
4. - zuccona, senza cervello
5. - avete molta cosiderazione per chi
      vi inganna

Meo la perdona. Paga per lei il barbiere che ha curato Togno, e dà alla donna una somma di denaro per coprire le spese.

18 - 19

« Ammascate un po' in grazia 1 'ste monete,
Son quarantadue pavoli lampanti 2 ;
Quel ch'io ne voglia fa', voi non sapete,
De 'sta non poca somma di contanti.
Ma sappiatelo adesso: ecco, tenete,
Ve li dà Meo Patacca tutti quanti,
Acciò facciate a Togno bone spese,
E in un calessio lui torni al paese ».


1. - date un po' uno sguardo
2. - paoli luccicanti (d'argento)

Lustra l'occhi Marzocca, e dice: « Oh questo,
Signor, è troppo! ». « È quel che far io devo »,
Risponne Meo, « così fò manifesto
El mi' trattare 1 , e ogni timor vi levo.
Pigliate quà, ve dico, e fate presto;
A posta, perché darveli volevo,
Quà venni, e voi cognoscerete adesso,
S'attenno 2 più di quel che v'ho promesso ».


1. - chiarisco ogni dubbio sulle mie
      vere intenzioni
2. - mantengo

Marzocca vede allora in lontananza l'altro bravo, che sta venendo ad incontrarla. Avverte Meo che è meglio se non lo trovi lì con lei, così egli si nasconde nella bottega del barbiere.
23 - 30

Ecco arriva lo sgherro, et a Marzocca
Dice: « Bon giorno, ho gusto, ch'ammannita 1
Voi stiate, a voi mortificà sol tocca
Quel barone 2 di Meo, che v'ha tradita.
Saressivo, pe' dilla, una marrocca 3 ,
Se doppo che di tutto io v'ho avvertita,
Rimedià non sapessivo 4 a quel danno,
Che vi và quell'infame apparecchianno 5 ».


1. - pronta
2. - mascalzone
3. - sareste proprio una sciocca
4. - non sapeste rimediare
5. - preparando, tramando

« Promessi 1 , - dice lei, - fin da ier sera
Di far quello, ch'a voi fosse piacciuto,
Et io nella medesima maniera
Vi parlo mò 2 , che sete quà venuto.
Benché quel signor Meo non m'habbia cera
Di tristo 3 , pur a voi tutto ho creduto ».
« Eh zitta! 4 - lui risponne, - è peggio assai,
Di quel ch'io dissi e dir potessi mai 5 .


1. - promisi
2. - adesso, ora
3. - a me non sembri avere l'aspetto
      di un malfattore
4. - suvvìa! cosa dite!
5. - e potessi mai aver detto

S'è messo in testa, da fa' da patrone,
Pretender vuò de commannà alla gente,
Si vanta homo de garbo 1 , et è un cialtrone,
Anzi, uno spaccia frottole e un pezzente;
Fà l'abbottato 2 , el granne, el faccennone 3 ,
El sodo 4 , el guida popolo, el sapiente,
Et è un parabolano 5 , un ignorante,
Un vano, un gonfia nuvole 6 , un birbante ».


1. - persona a modo
2. - borioso
3. - uomo impegnato
4. - duro
5. - ciarlatano
6. - millantatore, vanaglorioso

In sentì Meo 'sta ciufolata 1 abbotta
De rabbia 2 , e tra sé dice: « Io più non pozzo 3
Havé flemma. O che smania! Se non sbotta
La mi' collera fora 4 , io già me strozzo ».
Ma l'haver cognosciuto assai gli scotta,
Quel birbo 5 , che da tutti Bagarozzo
Pe' sopranome era ciamato 6 , e solo
Per esser un ranocchio e un topacciolo 7 .


1. - sfilza di improperi
2. - si accende di rabbia
3. - posso
4. - se la mia collera non trova sfogo
5. - gli dà noia l'aver riconosciuto
      quel tipaccio
6. - chiamato
7. - uomo piccolo e sgraziato,
      omuncolo

Lesto Meo dà de piccio 1 ad un rasore 2 ,
Se lo tiè con la man dreto a la schina 3 ,
E camminanno senza fa' rumore,
Pian piano a Bagarozzo s'avvicina.
Seguita questo a dire: « È un truffatore,
Un che la gente a più poté 4 assassina,
Con chiacchiere e riggiri, uno »... Quì 'l fiato
Perde in voltarzi e Meo vederzi al lato.


1. - afferra
2. - rasoio
3. - lo regge con la mano dietro
      la schiena
4. - a più non posso

Conforme avviene 1 a un vil servitorello,
Che si diletta di giocà de mano 2 ,
Se in casa è solo, con un grimaldello,
Apre li tiratori a un cantarano 3 .
Mentre aggranfia 4 monete el ladroncello,
Torna el patron, che poco era lontano,
E in vedello colui, sopravenuto 5 ,
Resta intontito, spaventato, e muto.


1. - come accade
2. - rubacchiare
3. - i cassetti di un mobile
4. - prende, afferra
5. - sopraffatto

Così appunto si vede interezzito 1 ,
Per orror Bagarozzo, e come un liescio 2
Senza aprì bocca se ne sta scionito 3 ,
Mentre lo guarda Meo con occhio sbiescio 4 .
Questo, pel collarino inviperito
L'afferra, e poi pe' fagli in faccia un sfrescio 5 ,
Alza el rasore, ma per aria alquanto
Trattiè 'l colpo e la mano 6 , e parla intanto:


1. - irrigidito, gelato
2. - stupido
3. - frastornato
4. - torvo
5. - sfregio
6. - si sofferma con la mano in alto

« Ce sei guitto 1 , ce sei! chi pò 2 salvarti
Da 'ste mie mani? Chi? Lingua scorretta!
Busciardo 3 ! Indegno! È poco lo sfresciarti,
Bigna tagliatte il grugno 4 , a fetta a fetta.
Ma la fò da par mio 5 , col perdonarti,
E dico, che in materia di vendetta,
È attion 6 da galanthomo il minacciarla,
Il mostrà che pò farzi 7 , e poi non farla.


1. - ci sei cascato, miserabile!
2. - può
3. - bugiardo
4. - ti si deve tagliare il viso
5. - mi comporto come una persona
      del mio rango
6. - azione
7. - dimostrare che può esser fatta

33 - 35

Via, via! » dice Patacca, e allor gli dànno
Tutti lo strillo 1 , e un impeto d'urtoni
Fora 2 lo caccia, e certi poi gli fanno
L'onor di regalallo di sgrugnoni 3 ;
Marzocca tutta rabbia và cercanno
Di tirargli chalcosa, e pe' i cantoni 4
Guarda della bottega, e qui ci vede
Un lucernaro longo col su' piede. 5


1. - gli gridano dietro
2. - fuori, via
3. - di regalargli dei pugni
4. - in giro per gli angoli
5. - una lunga lampada con la base

A due mani lei subbito l'afferra,
Poi resce 1 in strada, e a seguità se mette
Colui, che fà currenno un serra serra 2 ,
Ma ridicole so' 'ste su' vendette.
L'alza, e lo tira al fine 3 , e quasi in terra
Volze la bocca dar, tanto spignette
Quel coso 4 , e puro non annò 5 lontano,
Quanto sarebbe un passo di villano 6 .


1. - esce
2. - correndo si dà a una fuga
      precipitosa
3. - infine
4. - quasi cadde a faccia avanti tanto
      spinse quell'oggetto
5. - eppure non andò
6. - la distanza di un suo passo

Si fece quì 'na sghignazzata, e lei
Gli minacciò col deto 1 , e fu finita
Così 'sta buglia 2 , e Meo dette a costei
Il bondì 3 ; doppo ognun fece partita 4 .
Gira Patacca pe' cinque hore o sei,
Prima de pranzo, e poi, fin ch'è compita 5
La giornata, pe' fa' quel che gli tocca 6 ,
Che gli premon le feste, e no Marzocca.


1. - lo minacciò col dito
2. - contesa, lotta
3. - il buondì, l'arrivederci
4. - ognuno andò via
5. - terminata
6. - i suoi doveri, i suoi impegni

Le feste si protraggono per l'intero giorno, e fra gli eventi vi è un torneo che si tiene in cima al Campidoglio, particolarmente affollato.
70 - 72

Là dove, in sul Tarpeo 1 si slarga e stenne
A foggia di teatro un spazio tonno 2 ,
De lumi 3 c'è tal quantità, che renne 4
All'occhio uno spettacolo gioconno 5 .
Pare una scena allor, quanno risplenne,
Da' fianchi illuminata insino al fonno 6 ,
I tre palazzi in luminosa gara
Hanno, fra tutti, torcie a centinara 7 .


1. - la Rupe Tarpea, parte del colle
      capitolino
2. - tondo
3. - lampade, luminarie, torce
4. - rende
5. - giocondo
6. - illuminata dai lati sino al fondo
7. - centinaia

Granne è quì sù de' Nobbili el concorzo 1 ,
E 'l popolo minor giù abbasso sparzo 2 ,
Fa tumulto, perché troppo n'è accorzo,
Ma Meo l'acqueta, appena lì comparzo 3 .
Non vuò impedito a' giostratori el corzo 4 ,
Cavalcanno, col solito suo sfarzo.
Da qual sempre già fu, gnente diverzo 5 ,
Usa rigor da vero 6 , e no da scherzo.


1. - qui sono accorsi molti nobili
2. - il popolino è a valle, sparso
3. - li fa tacere, appena compare
4. - non vuole che venga ostacolata
      la pista ai giostratori
5. - come suo solito
6. - si mostra severo per davvero

Già molti dei su' sgherri, ma pedoni 1 ,
Assai per tempo, erano lì venuti,
Pe' fa' stà arreto tutti, co' i spuntoni 2 ,
Che havevan già da Meo l'ordini havuti.
Ma il posto a mantené non furno boni 3 ,
Che all'urtate 4 dell'homini forzuti,
Gli bigna cede 5 , e allor confusamente
Il campo tutto si rempì 6 de gente.


1. - a piedi, senza cavallo
2. - per tenere indietro la folla con
      le picche
3. - non furono capaci
4. - spintoni
5. - dovettero cedere
6. - riempì

Meo e gli altri bravi riescono a liberare il campo dall'enorme folla, e il torneo può avere inizio.
Alcuni dei partecipanti non sono dei veri campioni...
75 - 76

Stava in cima 1 al teatro il Saracino,
Et era questo un pupazzon di legno
Col busto senza braccia, e col crapino 2 ,
Col viso, ch'ha fisionomia di gnegno 3 .
Il turbante alla granne 4 , e ricco e fino,
Che fusse il Gran Vissir, ne dava segno.
Sta sopra un perno, in modo tal che basta,
A farlo circolà, l'urto d'un'asta.


1. - in fondo
2. - la testa
3. - espressione goffa, rozza
4. - sfarzoso

Otto sgherri scialanti 1 , e Meo con loro
Compariscono in abbiti guerrieri,
Bande e fettuccie ha ogn'un di color d'oro,
E d'alte piume carichi i cimieri.
Sì sfarzosi cavalcano costoro,
Che paron giusto tanti cavalieri.
Teso e fermo sta Meo, quanto più pòle 2 ,
Sopra un cavallo che fà crapiole 3 .


1. - eleganti, sfarzosi
2. - può
3. - un cavallo irrequieto

81

Nell'aspettà, la gente sta con pena 1 ,
Che 'sta curza vedé gli và a fasciolo 2 ;
Ma dato il segno dalle trombe appena,
Si move il primo sgherro, adascio 3 e solo;
Par ch'abbia il su' corzier 4 , ch'è tutto lena,
Voglia de fa' la gran Carriera a volo 5 .
Ma lo trattié, chi è sopra, a malo stento 6 ,
Te lo lassa 7 venir a passo lento.


1. - con ansia
2. - ne hanno gran voglia
3. - adagio
4. - destriero
5. - il corridoio della pista volando
6. - a malapena
7. - lo lascia

83 - 88

Mentre il cavallo, adascio assai, zampetta,
Colui, ch'è sopra, che lo tiene in briglia,
Gli dà 'na spironata 1 et una stretta,
Et ecco l'animal la curza piglia 2 .
Così veloce và, ch'a 'na saetta 3 ,
Quanno dal'arco scappa, s'assomiglia;
Inverzo el Saracin la lancia abbassa
El giostrator, ma non l'azzecca, e passa 4 .


1. - colpo di speroni
2. - comincia a correre
3. - che a una freccia
4. - non lo centra, e prosegue oltre

Vedendo che zarata 1 ha la percossa,
Si mortifica questo, e cotto cotto 2 ,
Pe' vergogna entraria drento una fossa 3 ,
Ma se la coglie, et a nisciun fa motto 4 .
Ecco già s'ammannisce un'altra mossa 5 ,
Ecco il seconno sgherro; ma de trotto
Viè un cavallaccio, ch'ha trovato adesso,
Mancatogliene un bono 6 , a lui promesso.


1. - lisciata, mancata
2. - mortificato
3. - si nasconderebbe in una fossa
4. - se ne va, senza parlare con nessuno
5. - si prepara un altro turno
6. - non essendogli stato dato uno buono

Così adasciata se ne va la rozza 1 ,
Che quanno ci stia sopra anch'un regazzo,
Puro, è cosa da credere, che pozza
Facilmente azzeccàne in tel pupazzo 2 .
Sbrigliate te glie dà, te la sbarbozza 3
Arrabbiato colui, ne fa strapazzo 4 ,
La scotola 5 , la sfianca, la spirona,
E quella tanto più viè moccolona 6 .


1. - pian piano va il ronzino
2. - cioè anche un ragazzo centrerebbe
      con facilità il pupazzo
3. - lo strattona nel mento
4. - stimola il ronzino quanto più può
5. - lo scuote
6. - lemme lemme

Pianta un bel colpo al Saracin in petto
Con la lancia lo sgherro; ma la mira
Ci pigliò con tal flemma, che in ristretto 1
Fece una cosa che nisciun 2 l'ammira.
Fu fatto da più d'un chalche ghignetto
Un po' burlesco, e quello si ritira
In altra parte, e da sé stesso il sente 3 ,
Che più sbeffe che lodi ha dalla gente.


1. - insomma, tutto sommato
2. - nessuno
3. - può udire da sé

Il terzo come un fulmine si slancia;
Ha un cavallo che curre al par del vento,
Abbassa il cucuzzòl 1 , drizza la lancia,
E viè di tutta fuga, attento attento.
Urta, ma raspa 2 al Saracin la guancia
Che il colpo non dà in pieno, e mal contento
Resta lo sgherro a così poca botta;
Pur c'è chalch'un, ch'a favor suo ciangotta 3 .


1. - la testa
2. - sgraffia
3. - borbotta

Il quarto è un galantissimo schiavetto 1 ,
Ch'è tutto foco, e lo cavalca un frasca 2 ,
Che ci fa in sella del Cacazzibetto 3 ,
Di quà e di là le belle figlie ammasca 4 .
Alza la lancia, e ci vuò fa' un fioretto 5
Col giralla sul capo, ma gli casca
De fatto 6 in terra, e in tel vedé 'sta scena
Il popol fece una risata piena.


1. - elegante cavallo di piccola taglia
2. - un ragazzo giovane
3. - vanitoso
4. - occhieggia alle belle ragazze
5. - un colpo di rara bravura
6. - di colpo

92 - 98

Il sesto non è gonzo, e puro 1 lui,
De razzo 2 se ne viè con gran carriera;
E ancor nisciuno dei compagni sui 3
Cavalcà così ben visto non s'era.
Ma poi come del farlo habbia costui,
Così aggiustata e nobbile maniera 4 ,
Se chalch'un vuò sapé 5 , glie lo dich'io:
Uno scozzona cavalli 6 era su' zio.


1. - pure, anche
2. - di volata
3. - suoi
4. - come sappia cavalcare così bene
5. - se qualcuno lo volesse sapere
6. - domatore di cavalli

Fava ancor lui di più quest'esercizio 1 ,
E fatigava alla cavallerizza 2 ,
Ma fatto poi gl'haveva un gran servizio 3 ,
El vedé spesso là curre alla lizza 4 .
E tra 5 'sta cosa, e tra che havea giudizio,
Viè lesto lesto, e la su' lancia addrizza,
Sul grugno al Saracin pianta una botta 6 ,
E in cento pezzi va la lancia rotta.


1. - egli svolgeva quest'attività
      ancor di più
2. - lavorava al maneggio
3. - gli era stato molto utile
4. - concorso ippico
5. - considerando, dato che
6. - molla un colpo

In vedé con un modo sì gentile 1 ,
Fatto, dal bravo sgherro, un colpo tale,
Con la gente plebea, la signorile
Te gli fece un applauso univerzale.
Il settimo tené vorria 2 lo stile
Di questo, ma in saper gl'è disuguale 3 ;
Pur si sforza a imitarlo, e glie ne cresce
La voglia, ma però non gli riesce.


1. - elegante, cavalleresco
2. - vorrebbe avere
3. - non ha la stessa capacità

Procura 1 a forza di spiron battuto,
Ch'il su' cavallo ancor venga fugato 2 ,
Lo tormenta 3 alla peggio, e fa 'l saputo 4 ,
E mai di cavalcà non ha imparato.
Ma l'animal, ch'a zompi 5 era venuto,
In vederzi al pupazzo avvicinato,
E s'adombra, e s'impenna, e tanto s'alza,
Che lo sgherro da sella in aria sbalza.


1. - fa in modo
2. - venga lanciato in corsa
3. - lo stimola
4. - affetta un'abilità che non ha
5. - balzi
Strilli, fischiate, e sbeffature a iosa
Co' 'no strepito granne si sentirno 1 ,
A 'na cascata sì pericolosa
Risero tutti, e non la compatirno 2 .
Mà non è maraviglia 3 , che 'sta cosa
È antica usanza, e spesso si sentirno
Fatte senza pietà grasse risate,
D'altri all'inciampamenti, o scivolate.


1. - furono udite con gran rumore
2. - non ne ebbero compassione
3. - cosa strana

Ma fu uno sbalzo, e non inciampatura 1 ,
Questo del nostro sgherro, e pur cascanno,
Fece senza smarrirzi 2 una bravura,
Che fatta non l'havrìa manco un Orlanno 3 .
Tenne forte la lancia, et a drittura 4
Sempre di quel pupazzo, e giusto quanno
Stava pe' toccà terra, al Saracino
La tira, e pur lo viè a toccà un tantino 5 .


1. - cioè non cadde ma fu sbalzato
2. - senza perdere lucidità
3. - nemmeno Orlando l'avrebbe fatta
4. - in direzione
5. - eppur riesce a toccarlo un poco

Piacque assai 'sto ripiego 1 , e fu sentito
El biasimo mutarzi in bella lode;
Lo sgherro s'arrizzò, benché indolito 2 ,
Assai lesto, e la rabbia il cor gli rode;
Si vergogna, ma in essere appraudito 3
Ripiglia fiato, s'anima e ce gode;
Ma dà al cavallo, che dal loco scanza 4 ,
Sbrigliate al grugno, e calci in te la panza 5 .


1. - espediente
2. - si tirò su, benché dolente
3. - applaudito
4. - allontana dal campo
5. - strattoni di briglia e calci
      nell'addome


Alla fine viene il turno di Meo. Fa meglio degli altri bravi, e vince il torneo, al tempo stesso regalando al pubblico un nuovo spettacolo pirotecnico.
102

Se ne và passo passo, e non abbada 1 ,
Che te l'osserva ognun con maraviglia;
Par che via dal teatro se ne vada,
E voglia abbandonà la su' squadriglia;
Ma del cerchio arrivato a mezza strada,
Si volta all'improvviso, e 'l corzo piglia,
Dà un colpo al Saracin, stimato 2 assai,
Colpo ch'in giostra non fu visto mai.


1. - non bada, non si cura
2. - apprezzato

104 - 106

Ma quel che poi sopra ogni cosa piacque
Fù, che del Saracin giusto in tel loco 1 ,
Come da un fonte in sù schizzano l'acque,
Così va in aria un turbine di foco.
Per lo stupore, attonito ognun tacque,
Vedenno all'improviso un sì bel gioco,
Senza sapé come il bamboccio caschi 2 ,
Come dalla cascata il foco naschi 3 .


1. - nel punto dove sorgeva il Saracino
2. - come il Saracino fosse caduto
3. - come dalla caduta nasca il fuoco

Prima che 'sta faccenna 1 incominzasse,
E la gente in teatro si mettesse,
Volze Patacca che si congegnasse
L'ordegno, pe' fa' 2 poi quel che successe.
Ordinò che un cert'homo si colcasse 3 ,
E dreto 4 al Saracin si nascondesse,
Et allor ch'a colpillo lui venisse 5 ,
Che lo facesse giù cascà gli disse.


1. - faccenda (cioè il torneo)
2. - il meccanismo per fare
3. - si coricasse, si sdraiasse
4. - dietro
5. - quando egli fosse giunto a colpirlo

Sotto al perno aggiustà 1 fece una fossa,
Ma però in tempo, che nisciun l'avverta 2 ,
E questa da una tavola ben grossa
E ben fortificata, era cuperta.
In loco 3 poi di quella terra smossa,
C'erano i razzi, e stava l'homo all'erta,
Pe' levà della tavola l'impiccio 4 ,
Foco giù dando 5 con acceso miccio.


1. - preparare opportunamente
2. - quando nessuno se ne fosse accorto
3. - al posto
4. - l'ostacolo della tavola
5. - accendendo i razzi

A Meo, acclamato dalla folla, viene consegnato il premio del torneo, due terzette (pistole la cui canna era lunga circa 35 cm, cioè la terza parte di quella dell'archibugio), ed egli le offre a Nuccia, che è venuta a vederlo competere.
110 - 112

Così fu suo l'onor, e così ottenne
El viva univerzal che se gli dette 1
Dai giudici, e così dato gli venne
El nobil premio delle due terzette:
Ricevute che l'hebbe, in man le tenne,
Giranno pel teatro se n'annette 2 ;
Guardò più donne, e dimostrò in guardalle 3 ,
Che cercava coll'occhio a chi donalle.


1. - un generale evviva che gli fu dato
2. - se ne andò
3. - col guardarle

Poi, stabbilito il suo penzier, si spicca 1 ,
E và in tel mezzo, ma nisciun ci azzecca 2
A indovinà se dove annà gli cricca 3 ,
O da chalche signora, o chalche cecca 4 .
C'è più d'uno che innanzi allor si ficca,
Pe' veder tutto, et il cervel si becca 5 ,
Pe' saper dove và; ma tutte dua 6 ,
Lui donò le terzette a Nuccia sua.


1. - si lancia
2. - nessuno riesce a indovinare
3. - dove ha voglia di andare
4. - donna plebea
5. - si lambicca
6. - entrambe

Stava costei, ma queta come l'oglio 1 ,
Con altre donne in sopra al piedestallo,
Che regge in mezzo giusto al Campidoglio,
Di bronzo il famosissimo cavallo;
Si trovò nel salirci in chalche imbroglio 2 ,
Che pe' disgrazia messe 3 un piede in fallo,
Sù 'na scala a piroli 4 , e dette un crollo 5 ,
Che poteva in cascà romperzi el collo.


1. - quieta come l'olio
2. - problema
3. - mise
4. - pioli
5. - una caduta

116 - 119

Dubbitò Nuccia assai, che non piacesse
A Meo Patacca, che là sù lei stasse 1
Arrampicata, e in compagnia sedesse
Di donnicciole e di perzone basse 2 ;
E solo acciò che lui non la vedesse,
E de 'sta cosa poi non glie gridasse 3 ,
Zitta e mezza nascosta a star s'indusse 4 ,
Perché, o intesa 5 , o da lui vista non fusse.


1. - stesse, rimanesse
2. - plebei
3. - non la sgridasse
4. - ritenne meglio stare
5. - udita

Ma già Patacca, che non è un tarullo 1 ,
Allampata 2 l'haveva, e la fintiva 3
Di non haverla vista, è un su' trastullo.
Però da Nuccia alla sfilata 4 arriva,
Glie sporge 5 le terzette, e lei 'no sgrullo
Fece allor con la vita 6 , e non ardiva
D'accettà il dono, et alla fin pian piano
Stese, ma prima si baciò, la mano.


1. - uno sciocco
2. - vista
3. - il fingere
4. - presto, celermente
5. - le porge
6. - scosse il corpo

Lui disse allora: « Queste non son cose,
Che pozzino 1 alle femmine piacere,
Che per loro son armi spaventose,
E chalch'una né men 2 le vuò vedere,
Ma così porta 3 el caso ». E lei rispose:
« Io signor Meo l'accetto volentiere.
Per me fanno, e direte forzi 4 un dì
Ch'ebbi raggione di parlar così ».


1. - possano
2. - qualcuna neppure
3. - ha voluto
4. - forse

Gode intanto vedenno che disgusto 1
Non hebbe Meo, che preso havea quel posto;
E 'l bel regalo si pigliò con gusto,
Né là sù stette allor più di nascosto;
Glie s'accostò gran popolo, che giusto
S'era in quel punto tutto già scomposto 2 .
Disse chalch'un, penzanno 3 a fine onesto:
« Che Meo sposar la voglia, indizio è questo ».


1. - dispiacere
2. - cominciava a sfollare
3. - pensando

131

Meo, pe' la grolia 1 ch'ha, parte brioso,
E ancor, perché haverà gran nominanza 2 .
Nuccia, che lo desidera pe' sposo,
Conzolata restò nella speranza.
Va ogn'altro a casa, pe' piglià riposo;
Così finirno, e no le pò 3 a bastanza
La lingua raccontà, scriver la penna,
Le feste che si fecero pe' Vienna 4 .


1. - gloria
2. - sarà sulla bocca di tutti
3. - non le può
4. - cioè così finirono le feste per Vienna
      che né la lingua può raccontare
      abbastanza, né la penna scriverne




Canto X torna a LA LINGUA E LA POESIA Canto XII


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