Francis Bacon Critica ai sistemi errati

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Francis Bacon - Critica ai sistemi errati - Idola

Bisogna studiare l'uomo qual è. E per tale studio necessitano le scienze induttive. Se l'uomo applica in modo appropriato le sue potenzialità, della ragione fa FILOSOFIA, della memoria fa STORIA, della immaginazione fa POESIA. La storia (della natura e dell'uomo) è deposito di dati a disposizione per i corrispondenti tipi di filosofia (sia umana - cioè psicologia - sia civile -cioè sociologia), la quale è scienza induttiva.

Bisogna combattere l'esoterismo attraverso la pubblicità, la necessità cioè di offrire pubblicamente le prove delle proprie teorie, a partire dal presupposto che la critica delle conclusione scientifiche è momento necessario della loro accettazione razionale. In questo senso, anticipa il falsificazionismo di Popper.

Tre stili insoddisfacenti di apprendimento individuati nel "De augmentis scientiarum"

litigioso o cavilloso esemplificato dalla scolastica della tradizione aristotelica ortodossa ("da una ristretta quantità di conoscenze e da un'infinita agitazione intellettuale ci hanno filato addosso senza fine quelle laboriose ragnatele di dottrine che troviamo nei loro libri" (Progresso delle scienze, I, IV,5); il relativo dibattito scolastico dà come risultato "mostruosi alterchi e latrati alla luna"(ibid.)
schifiltoso proprio della "vanità delle dottrine" che cura più lo stile che la sostanza (nel mirino ci sono gli umanisti - dal Petrarca al Valla a Erasmo a Machiavelli - nella misura in cui non si interessano di scienza e anzi confondono scienze e studi umanistici)
chimerica basata sulla reinterpretazione magica, alchemica e astrologica del Platone rinascimentale (Paracelso, pietra filosofale, cabalismo).

Anche l'individualismo nella ricerca scientifica secondo Bacone è paralizzante in quanto non consente di uscire dal pregiudizio dell'autorità (quasi tutto il sapere individuale poggia in realtà sull'autorità di qualcun altro) sia perché non consente il metodo della sistematica distribuzione del lavoro

. Nel primo libro del Novum Organum individua le tendenze dell'intelletto umano verso l'errore (Idola):

del genere umano ( la tribù, idola tribus): tendenza a supporre nella realtà un grado d'ordine più alto di quello reale; p.e. la prima impressione che coglie la mente vi persiste in una particolare direzione anche quando nessun fatto la corrobora; allo stesso modo la mente si lascia trascinare dalle emozioni, dall'incompetenza e dagli sbagli dei sensi (Novum Organum I, 50)
dell'individuo (la caverna, la tana, idola specus): il singolo tende ad applicare in tutto i concetti e i principi che più gli interessano: p.e. alcuni colgono solo i particolari, altri l'insieme; alcuni le novità, altri la tradizione, alcuni le differenze, altri le somiglianze
del linguaggio (si tende a far coincidere il mercato con il linguaggio che lo descrive, idola fori). E' il pregiudizio più pericoloso, perché il linguaggio non coglie mai l'essenza della cosa, ma solo le differenze più ovvie, le più consuete. Vi sono addirittura alcuni termini che non colgono nessun oggetto preciso, p. es. "fortuna, primo cielo mobile, orbite planetarie, elemento del fuoco".
delle visioni teoriche, dei sistemi completi ma non garantiti (idola del teatro, idola theatri): a volte gli uomini, anche Aristotele, si fidano del proprio sistema (logico) e lo applicano a comuni c convinzioni non analizzate criticamente. Lo stesso Aristotele del resto si rese conto del rischio d'errore, e ne raccolse un elenco ("De sophisticis elenchis").

Con gli Idòla bisogna comunque convivere, non ce ne si può completamente liberare in quanto propri dell'umana natura. Ma bisogna saperli utilizzare: p.e. il metodo scientifico non consiste tanto nel distruggere gli idola, ma nel saper fare una selezione razionale fra i prodotti delle menti umane, tra le contrastanti teorie, individuando quelle che reggono di più alla prova di fatti.

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