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Strane prospettive
di Sonia Delle Rupi

    Camminare per le strade di Nar Shaddaa era qualcosa di completamente diverso  da qualsiasi altro posto ed anche parecchio sconcertante: i concetti di "sopra" e "sotto" acquistano valore relativo quando ti trovi su strade, ponti sospesi e passerelle che uniscono svariati livelli sia in senso orizzontale che verticale, senza tener conto dei mezzi, sia quelli attaccati a qualcosa o sospesi in aria. Lo spettacolo aveva sicuramente un certo fascino, fascino che Lyla attualmente però  non apprezzava in pieno avendo come immediata preoccupazione il voler rintracciare un informatore chiamato Bol-Tuarg che, a detta di Genesis , le avrebbe fatto trovare Elain Derran.
    Tuarg, era un umano che frequentava spesso i ricevimenti indetti da un certo Kaluus che, erano sempre informazioni di Genesis, curava gli interessi di un ricco affarista Hutt e riuniva spesso commercianti, giocatori , contrabbandieri e peggio a festini molto liberi per incrementare gli affari in modo piacevole.
    Trovare il palazzo non era stato difficile, sempre relativamente al caos della città , ma diventava più facile dopo un po', quando ci si abituava ad avere sotto i piedi livelli al posto del terreno, chiedendo in qualche locale aveva avuto la conferma che c'era una festa la sera stessa, inoltre aveva osservato l'andirivieni di mezzi all'entrata posteriore. Farsi passare per qualcuno del personale era una possibilità , ma ignorava se i controlli fossero severi... ingannare qualcuno con una tessera falsa era possibile, ma se controllavano con sensori?
    Il pomeriggio era iniziato da un po' e lei non aveva fatto altro che girare intorno alla casa  e raccogliere informazioni in uno dei due locali vicini. Il guaio era che era la prima volta che vedeva quella città  e non conosceva nessuno.. Decise di entrare nel secondo locale, che non aveva ancora visitato; se non c'era alternativa avrebbe dovuto infiltrarsi nel palazzo, sperando nella fortuna.
    Scese le strette scale che portavano alla sala inferiore -E' proprio un buco - pensò  guardando con poco entusiasmo la polvere e la sporcizia  sul pavimento, del quale non si distingueva il colore originario; le pareti tra il verde e il marrone non miglioravano l'aspetto tetro dell'insieme. -Da qui non ricavo nulla  - sospirò  sconsolata.
    Poi notò  un piccolo assembramento sul lato destro della scala: un gruppetto di ragazze, umane e aliene, molte delle quali poco vestite  e con in testa capelli o altro di molti colori, così  si avvicinò . Poi il gruppo si aprì  un po' e un devaroniano passò  lentamente in mezzo a loro scrutandole, rivolgendo uno sguardo anche a lei; poi andò  al banco e si mise a parlare con una donna che era con lui bevendo qualcosa, mentre iniziò  ad indicare una porta a qualcuna delle ragazze: prima un'umana, poi una twile'k, un'altra...
    Lyla si era voltata verso l'umano al banco per chiedere spiegazioni, quando si sentì  toccare una spalla; si voltò  per trovarsi davanti l'inquietante sorriso del devaroniano che le indicò  la porta e proseguì  oltre. Sentendosi molto idiota fece qualche passo verso la porta notando gli sguardi malevoli di qualche ragazza  ed entrò  in una stanza abbastanza grande, anche se sporca come il resto, con musica , e notò  che le ragazze si preparavano chi togliendosi qualche vestito ingombrante, chi facendo qualche esercizio, a ballare; entrò  il devaroniano e chiamò  le ragazze a due a due. Cercò  di tenersi tra le ultime, pronta ad andarsene, quando le due tw'ilek davanti a lei si misero a parlare di quello che avrebbero fatto con i soldi dell'ingaggio.
    - Kaluus è  generoso - disse una - e se è   contento di noi ci richiamerà .
    -Così  vestita non balli di certo - Era la donna che prima era col devaroniano, e stava parlando con lei- mettiti questo per la prova- disse  porgendole un costume e indicandole un angolo con un piccolo e malandato paravento. Lei arrotolò  i vestiti e in mezzo nascose la spada-laser. Fece la sua prova , a disagio per il minuscolo costume e preoccupata per la spada nei vestiti: se qualcuno l'avesse vista...
    - Carina è  carina, ma si muove come una lucertola del deserto- fu il commento poco lusinghiero dell'alieno. M a la tortura non era finita: vennero dati a tutte le ragazze dei lunghissimi e sottilissimi veli colorati: mentre il gruppo si spogliava dei veli seguendo un ritmo esotico e che doveva risultare sensuale, Lyla sospirava interiormente "io volevo solo diventare una Jedi..."
    Finita la prova, comunque, l'alieno e la donna selezionarono quelle che "avrebbero avuto la fortuna di danzare per Kaluus e i suoi ospiti"; Lyla venne scelta , le fu dato appuntamento per la serata e la tessera per entrare, almeno due ore prima per le prove. Il costume per esibirsi, notò  con sconforto, non aveva assolutamente spazio per nascondere una spada-laser.
 




di Sonia Delle Rupi

    Il gruppo delle sei ballerine iniziò a danzare sulla pedana rotonda posta al centro della sala. Fortunatamente non tutte le persone presenti parevano essere interessate alla danza, molti continuavano i loro discorsi, le trattative o chissà cos'altro dando solo qualche occhiata alle danzatrici. Lyla non vedeva l'ora che ci fosse una pausa per cercare l'informatore che doveva condurla dalla Jedi Elaine Derran, già sarebbe stato difficile rintracciare qualcuno conosciuto visto che il grande salone era pieno di gente di svariate razze e che non era possibile vedere tutti a causa delle numerose nicchie e angoli appartati formati da paraventi e piante esotiche intrecciate, per non parlare del fumo che stava lentamente spandendosi nell'aria . Finalmente la musica finì e il devaroniano che aveva ingaggiato le ragazze diede il segnale di pausa.
    Lyla  cominciò a mescolarsi tra la folla , chiedendo di Bol-Tuarg, gli venne indicato un umano sulla trentina, con capelli ricci e barba incolta.
    - Cerco una persona - iniziò dopo i convenevoli - il suo nome è Derran.-
    - Potrei trovarla o forse no -
    - Posso pagarti -
    - Questo è essenziale, ma ci sono altre considerazioni. Attualmente non sono sicuro sia sul pianeta. Chi ti ha fatto il mio nome?-
    - Non sono dell'Impero. La cerco per altri motivi.- Impercettibilmente il bicchiere sul tavolo davanti all'uomo si alzò di qualche centimetro. Lui lo guardò e lo prese con calma .
    - Questo mi dice qualcosa , ma non tutto....diciamo che la incontrerai se lei vuole.-
    - Mi  chiamo Lyla  Halet, diglielo. In certi ambienti sanno chi sono, e ho bisogno di incontrarla presto.-
    - Domani pomeriggio al Sunrise ti darò una risposta.-
    - Lyla si allontanò dal tavolino e tornò tra la gente. Non riusciva quasi a crederci, stava per trovare qualcuno esperto nella Forza, qualcuno che avrebbe potuto insegnarle, o anche solo con cui parlare di qualcosa che fino ad ora aveva sempre dovuto nascondere. Il resto della serata passò come un sogno confuso, la seconda parte del balletto, qualche avance dagli invitati, poi il compenso e finalmente si ritrovò fuori dal palazzo quasi all'alba. Già, quasi all'alba e senza un posto dove andare. Ma che importa, pensò, ora non rimane che aspettare il pomeriggio, trovare la Derran e tutto sarà diverso... Stava camminando su una passerella; poco distante, quattro o cinque metri sotto di lei,  una grossa chiatta  saliva lentamente da un livello all'altro; un rumore fortissimo la fece trasalire, del fumo nero cominciò ad arrivare al suo livello e le urla delle persone a bordo della chiatta la fecero scattare ad affacciarsi dalla passerella: la chiatta aveva perso l'appoggio di uno dei due lati, si era inclinata in modo pauroso facendo rotolare le persone sul fondo e qualcuno era già caduto da almeno dieci metri di altezza. Ma quel che era peggio  c'era una figura sul bordo più alto legato al sicuro che stava prendendo la mira per  staccarla del tutto. Prese il suo piccolo blaster  e sparò verso di lui, più per distrarlo che per colpirlo, invece vide l'uomo perdere l'arma ,mentre si girava verso di lei gridando qualcosa.
    - Poi sentì dei passi alla sua sinistra e si girò in tempo per accorgersi di un altro che sparava verso di lei. .A terra cercò di spostarsi verso la fine della passerella, ma l'altro sogghignando le si buttò addosso, stringendo in mano una specie di grosso coltello. L'attimo prima era sicura di essere morta, poi impugnò la spada laser e l'accese quasi sul petto dell'uomo che venne trafitto e cadde di lato. Lei rimase lì, con la spada spenta nella mano tremante. Del tutto stordita si alzò lentamente e si allontanò  tra la folla che si stava radunando, sentendo a malapena le voci intorno che parlavano di un attentato, di terroristi, della Kossat , di regolamento di conti.
    - Ecco cos'era capace di fare quell'arma - pensava camminando - un Jedi poteva essere una macchina di distruzione...finora non avevo mai usato i miei poteri per fare del male....Elaine Derran ...deve spiegarmi molte cose..-
    - In una baia d'attracco lontana, sul pianeta, una navetta ripartiva lasciando a terra una forma umanoide, più grande dal normale e con evidenti inserti cyborg. La forma rimase immobile alcuni secondi, poi fra ronzii di attivazione iniziò a svolgere la sua direttiva primaria
    -Trovare unità riciclabili - scandì la sua voce metallica, mentre con passi lenti e regolari si avviava fuori dalla baia.
 
 


 
 

       

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