Tuonavano fucili sotto gli alberi del bosco
ho avuto sette anni solo ieri
uccidono mio amico dieci messicani
e fuggono tra il fumo degli spari.
Tra un gelato e un succo di lamponi,
sentivo il tintinnare degli sproni.
Giuro amico mio che ti vendicherò quel cane di Ramon ammazzerò
nei sogni di ieri patetico, ma maschio
eroe di solitudine e di rischio
eroe senza un amico e senza moglie
che usava la pistola contro voglia
E Peter Pan, era il mio eroe di allora
e certo quand’ero giovane
e andare via e dondolare in cielo
ed essere tiepido e libero
Essere Peter Pan, Peter Pan, Peter Pan
Il compito era cercare il Graal del Redentore
ho avuto tredici anni solo ieri
l'anima temprata forte ma devota
del mito degli argentei cavalieri
d'acciaio scintillante e di purezza
Madonna, quale angelica fattezza
nei sogni di ieri nelle stanze dei castello
ma se torto viene fatto alla mia dama
il paggio ha già bardato il candido destriero galoppo ad arrossare
la mia lama
tra la pubblicità di reggiseni
ho combattuto maghi e saraceni
Rit.
Amore-Spiegazione, nocciolo del mondo
ho avuto sedici anni solo ieri
l'unica risposta è in uno sguardo chiaro
nelle parole: “insegnami a baciare”.
Sai ho un po’ paura della strada,
ma ti accompagnerò comunque vada
nei sogni di ieri non è sesso non è carne
ma è il tepore della convivenza
è l'unica maniera di guardare in faccia il mondo
di non aver paura finalmente
ed ogni giorno il mito si rinnova
negli occhi della mia ragazza nuova.
Rit.
Dopo la canzone a tutti resta un eco
ho avuto i miei vent'anni solo ieri
m’inventerò una nota, troverò quella parola
voglio colorare i miei pensieri
odio a canzone del silenzio
la tragica canzone de silenzio.
Nei sogni di ieri manca poco ancora
e allora ti stavamo ad ascoltare
intanto con i suoni delle corde e con la voce
tu prova l’atmosfera di stasera
canta tu e vedrai per una volta
tra tutti gli altri un occhio che ti ascolta
Rit.
PROLOGO (Ballata di poche pretese...)
Ballata di poche pretese,
cantata una sera qualunque
davanti a un bicchiere di vino,
davanti a qualcuno che canta con te.
Cantiamo e beviamo cantando
insieme al fratello ubriaco
insieme alla vecchia baldracca
che si sente vergine e canta con noi.
E al coro si unisce altra gente,
quel tizio che stava da solo
pensando a suo figlio che nacque e morì
portando sua madre con sé.
E il vecchio che ha speso nel vino,
i soldi di un pasto mai fatto
che forse nemmeno domani farà
e beve per non pensarci più su.
E canta anche il pregiudicato,
che è uscito da una settimana
da una settimana lui cerca lavoro
e un lavoro nessuno gli dà.
E canta anche quel fuorisede,
che studia per farsi un domani,
lasciando parenti ed amici laggiù
convinti che non tornerà.
Che importa se fuori fa freddo,
che importa se s'è fatto tardi
in fondo noi siamo Goliardi
e perciò... Gaudeamus Igitur...
PROPRIO L'ALTRA SERA
E proprio l’altra sera
ritornando a casa
C'era tanta gente
Sotto casa mia
Non potevo entrare
Ho chiesto per favore
Mi han risposto che
Sono diecimila
Mi è venuto un dubbio
Vuoi vedere
C'ho la mamma maiala
C'ho la mamma maiala
Siamo tutti fratelli degli stessi bordelli,
siamo tutti cugini degli stessi casini,
oh che gioia, oh che gioia, esser figli di troia!
C'ho il babbo becco
Ed il nonno finocchio i (che incula il marmocchio)
E la nonna lecchina i (che i cazzi spompina)
E la sorella puttana i (che non molla la grana)
E il fratello coglione i (che si spara un raspone)
E il cugino impotente i (che il culo per niente)
A B CD
E F GHI
L M NO
PQ R ST
U VZ