IL PRIMO....

Di seguito riporto integralmente l'articolo apparso sulla rivista L' AVIATORE ITALIANO pubblicato nel 1910 che testimonia il primo volo della prima macchina volante Agusta dopo tre anni di progettazione e costruzione. Il titolo dell'articolo è:

ll "planeur" biplano Agusta
 
 
"Vari giornali hanno già parlato del nuovo aeroplano ideato e costruito dal signor Agusta Giovanni di Capua. Credo, quindi opportuno dare notizie, per rnezzo di questa competente e diffusissima Rivista, del nuovo apparecchio e dei suoi primi esperimenti L'Agusta, giovane ardito e intelligente, nei lunghi viaggi fatti all'estero, specialmente nel Belgio, per il commercio dei diamanti e con la lettura dei migliori trattati di aviazione, ha sentito si forte attrattiva per la nuova corrente, da trascurare tutti i suoi interessi e dedicarsi con ardore ammirevole e fede incrollabile all'emozionante sport, che ha già legato al suo carro di trionfo uno stuolo infinito di persone. Egli ha costruito un biplano che, come ben rilevasi dalle unite fotografie. si presenta svelto ed elegante, accoppiando l'importante coefficiente della leggerezza. La caratteristica di questo nuovo apparecchio, che lo distingue dagli altri è la disposizione delle superfici portanti situate in modo che illongherone anteriore del piano inferiore viene a risultare quasi sulla perpendicolare abbassata dalla estremità posteriore del piano superiore. L'apertura è di m. 5 e la lunghezza di m. 10. 1 due piani di sostenimento, larghi m. 2,70 ciascuno, sono di forma concava e la loro distanza verticale è di circa m. 2 Fra essi a ciascuna estremità laterale, è posta un'aletta per la stabilità trasver, sale. 11 timone di profondità è posto avanti alla distanza di m. 1,50 dal piano superiore; quello di direzione. munito di coda d'impennaggio. dista dal piano inferiore di m. 4. 11 biplano poggia su un carrello a 3 ruote di motocicletta: una avanti e 2 indietro. Alla base del timone di direzione è posta una rotellina di legno che non tocca il suolo e serve esclusivamente per garantire il timone stesso nel lancio e nell'atterraggio.  
 

Che commento possiamo fare a questo articolo che segna l'inizio della nostra storia ? Certamente dobbiamo continuare a mantenere vivo dentro di noi Io spirito che ha caratterizzato l'operato del signor Giovanni Agusta. Ci ha traman- dato la volontà nel voler perseguire gli obiettivi la capacità di effettuare le giuste scelte tecniche sfruttando le conoscenze più avanzate ma soprattutto che il nostro mestiere si fà solo bene. non ci sono altre scelte possibili nella scala del livello qualitativo che deve essere raggiunto. C'è un altro segno premonitore nelle scelte tecniche del signor Agusta: per il suo carrello di atterraggio scelse ruote di motoci- cletta. Per il comando dell'apparecchio vi sono: un volante che aziona il timone di profondità e una manovella innestata all'asse del volante per il govemo del timone di direzione e delle alette stabilizzatrici. 

 

I primi esperimenti di questo nuovo apparecchio, che segnarono un vero trionfo per l'Agusta. ebbero luogo nella piazza d'armi di Capua, nei giorni 14 e 15 del corrente mese. Di essi vennero redatti verbali dalle persone invitate dall'aviatore in qualità di commissari Nel gtorno 14, alle ore 17 circa (aria calma), l'apparecchio sfornito di motore, con a bordo l'Agusta rimorchiato da un'automobile esegui due prove per constatare la solidità del carrello di lancio, ad una velocità massima di km. 20 all'ora e su pista di circa cento metri Durante queste prove, benchè fosse moderata la velocità del rimorchiatore. il biplano tentava librarsi Alla terza prova, di lancio, l'automobile ebbe la velocità di circa km. 35 all'ora. e l'apparecchio si sollevò ad un metro circa dal suolo, percorrendo cosi metri dieci di pista. 11 biplano si mostrò leggero e stabile, equilibrato, ed atterrò dolcemente senza scossa. Nel giorno seguente le prove furono più soddisfacenti essendosi il biplano alzatosi a circa un metro e cm. 50. su un percorso di settanta metri Si ebbe a deplorare un lieve inciden, te: a causa di una raffica di vento e per falsa manovra dell'automobile. l'apparecchio urtò con l'ala sinistra a terra, subendo leggera avaria. "ln complesso, dicono i ver- bali le prove tentate dal signor Agusta riuscirono brillanti, per Io che crediamo l'apparecchio idoneo al volo allorchè saranno applicati i motori " Ora l'Agusta è intento a completare i lavori per gli esperimenti coi motori. L'apparecchio sarà fornito di due motori da 12 a 15 HP ciascuno, che, facilmente, saranno della Casa Anzani ed avrà due eliche; una avanti e l'altra indietro. Cosi completato, compreso il pilota, il biplano avrà. in ordine di marcia, un peso di circa 250 kg. Ouesto nuovo velivolo, che può dirsi italiano. per le limitate quantità di metallo e legno, per la disposizione dei piani di sostentamento. che permettono un'ottima penetrazione nell'aria, per la lieve resistenza che oppongono i montanti foggiati a sezione ellittica e ancor più per la sua leggerezza e perfetta solidità è destinato ad avere fortuna e gloria. Sono questi gli auguri che faccio al nuovo aviatore per il vanto dell'ltalia. destinata ad occupare il primo posto in questa lotta cominciata secoli addietro, abbandonata indi credendosi impossibile la conquista ed il dominio dell'aria, ripresa ora col trionfo dell'uomo sugli elementi. 
 

Caserta, 23 febbraio 1910
Ten. Salomone Oreste.

 
 

 

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