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Copernico

Niklas Koppernigk, latinizzato Nicolaus Copernicus

(polacco Torùn - tedesco Thorn, 1473-1543)

 

Di ricca famiglia di mercanti, dopo studi umanistici e astronomici a Cracovia, di giurisprudenza a Bologna (ove conosce il frate Domenico Maria da Novara  che gli consente di compiere le prime osservazioni astronomiche) e di diritto a Padova, è proclamato dottore in diritto canonico a Ferrara nel 1503. Una volta ritornato in Polonia nel 1504, persegue a Frauenburg per tutta la vita gli studi di astronomia.

Ignoto, Ritratto di Copernico, Torun: biblioteca del Ginnasio

 

 Da esigenze concrete e pratiche, non risolvibili sulla base della teoria tolemaica-aristotelica  relativa alla centralità della terra nel sistema solare, nascono nuove ipotesi sul moto terrestre. Il polacco COPERNICO sostenne tra i primi in epoca moderna la centralità del sole rispetto ai pianeti, tuttavia la sua non era una convinzione dettata da prove scientifiche (esse verranno invece con Galileo), bensì veniva dalla semplice esigenza di una miglior compilazione dei calendari. Alla stessa ipotesi pervenne il danese Tycho BRAHE (1549-1596) che - rilevando i moti degli astri e di alcune comete (tra le altre la stessa cometa - oggi chiamata Hale-Bopp - che è ripassata vicino alla terra nel 1997) ipotizzò per primo l'inesistenza delle sfere  celesti.  

La sua teoria sull'eliocentrismo circola nel 1512 in forma manoscritta, mentre solo nel 1543 l'autore si decide a darne una stampa  in forma compiuta a Norimberga nel De revolutionibus orbium coelesstium I 30 anni di intervallo si spiegano on la preoccupazione di Copernico di non cozzare contro divieti e condanne da parte della chiesa, o meglio dei protestanti locali. Nel frattempo osserva regolarmente i movimenti dei pianeti, soprattutto per notare se i cieli avessero subito modificazioni dai tempi di Tolomeo. Da un lato Copernico è convinto del fatto che Dio, espressione di purezza matematica e di semplicità, non può avere creato un congegno complicatissimo come quello teorizzato da Tolomeo per giustificare il moto dei pianeti. Copernico non va più in là, nel senso che continua a credere nel cielo aristotelico-tolemaico composto da sfere concentriche che trascinano i pianeti, nella perfezione del loro movimento circolare e nella chiusura-finitezza dell'universo entro il cielo delle stelle fisse. Ma è cosciente della rivoluzione portata dalla sua teoria che mette "in cielo " e in movimento la terra fissando al centro del sistema planetario il sole. E' cosciente soprattutto del fatto che la sua teoria sul movimento dei pianeti, che lui attribuisce unicamente alla loro forma geometrica, cozza contro la teoria aristotelica che pone le radici del movimento nei vari tipi di sostanza materiale. Secondo C. infatti il movimento dei  pianeti è circolare, cioè perfetto, perché i pianeti sono di forma circolare.  In effetti le conseguenze della teoria copernicana, anche se non delineate direttamente da Copernico, emergono tra  i suoi ammiratori contemporanei o posteriori (Brahe, Keplero, Bruno, Campanella):

 

FONTI

LEOPARDI 1824 In una delle Operette Morali Copernico dialoga su metafisica e astronomia con Ore e Sole.

linkografia

www.treasure-troves.com/bios/copernicus.html  biografia con links esterni

www.frombork.art.pl/Ang02.htm versione inglese del Museo dedicato in Polonia a Copernico.

 

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