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Ottobre 2003

 
 

29/10/03 LA RISCOPERTA DEL CROCEFISSO.

Credo di non essere mai stato un grande estimatore del crocefisso. Abituato da sempre alla sua visione non mi sono mai soffermato a riflettere sul suo significato e l'ho sempre considerato una sorta di complemento all'arredo di certi uffici pubblici, scuole e quant'altro. Tutto cio' sino a pochi giorni orsono, quando un tale Adel Smith ha chiesto ed ottenuto la sua rimozione da un'aula scolastica nel nome di una presunta liberta' religiosa. In quel preciso momento ho compreso il valore simbolico del crocefisso e la sommessa delicatezza con la quale e' divenuto, senza che io nemmeno me ne accorgessi, una delle icone fondanti della nostra societa'. Questo per i credenti e i non credenti. Ringrazio quindi Adel Smith per avermi fatto riflettere sul valore di questa immagine che, nella sua fragilita', e' tanto forte da incutere timore in chi professa altri credo religiosi. Ma vi e' anche un altro motivo di stupore , e cioe' il fatto che un pezzo del- lo Stato Italiano, ovvero un magistrato, abbia ritenuto di aderire a questa richiesta senza curarsi del fatto che, rimuovendo quel simbolo in quanto tale, si spazzavano via secoli di storia, di cultura e di tradizioni. Le radici stesse, insomma, del nostro vivere civile !

 
 

28/10/03 MA NON E' UN'ANATRA ZOPPA !

L'Italia e' uno strano Paese dove esistono in gran numero i "professionisti della politica". Persone cioe' che non sono pres- tate provvisoriamente, per una o due legislature, alle sfide della politica in attesa di ritornare alle proprie professioni o mestieri, ma sono persone che hanno scelto la politica come mestiere. Ebbene, e' molto strano notare che proprio questi "professionisti della poli- tica", abbiano, della politica medesima, una visione quantomeno confusa. Mi spiego meglio: si nota in questi giorni un gran movimento all'interno della Cdl determinato da quanti si danno da fare per portarsi in miglior posizione rispetto al "dopo Berlusconi". Ed e' proprio qui' la stranezza dal momento che non ci sara' un nessun "dopo Berlusconi". Il Cavaliere ha infatti costruito una alleanza politica che ha conquistato il governo del Paese basata sul carisma della sua persona e vi e' da ritenete con sufficente sicurezza che questa alleanza politica che ha conquistato il governo del Paese si dissolverebbe senza il peso della sua personalita. Il Cavaliere quindi e' meno che mai un'anatra zoppa ! Senza di lui infatti lo scenario politico sarebbe completamente diverso. Senza la sua ala protet- tiva chi ha provato oggi l'ebbrezza del governare, tornerebbe nel dimentica- toio dove e' stato per anni. Con l'aggravante di un severo ridimensionamento del proprio elettorato deluso per aver nuovamente consegnato il Paese al governo delle sinistre.

 
 

24/10/03 ITALIA : REPUBBLICA FONDATA SULLO SCIOPERO ?

La giornata di giovedi' 23 ottobre, era contraddistinta da uno sciopero dei giornalisti di radio e televisione. E' pero' accaduto che due giornalisti della redazione milanese dei GR,riusci- vano ugualmente a mandare in onda il "Gazzettino Padano" delle ore 7,20 e, so- prattutto, a mandarlo in onda senza la stucchevole filastrocca iniziale che recita : "questa edizione va in onda in forma ridotta ecc. ecc.". Apriti cielo ! Il Cdr, accortosi del fattaccio, ha immediatamente stigma- tizzato il comportamento dei due giornalisti bollati, ovviamente, come crumiri e ha provveduto a far disattivare il "ponte", ovvero il collegamen- to che consente alla redazione milanese di andare in onda, ad evitare il rischio che la cosa potesse ripetersi. Da questo fatterello si evince chiaramente che, in Italia, e' ampiamente tutelato il diritto di sciopero. Non altrettanto si puo' dire per il dirit- to al lavoro anche in presenza di scioperi della propria categoria. Nel caso specifico e' il Cdr che decide di non mandare in onda un notiziario anche se, come in questo caso, sono presenti in redazione giornalisti suffi- centi per la sua messa in onda. I commenti sono superflui!

 
 

23/10/03 UN "COMIZIETTO" OGNI MEZZ'ORA.

Oggi, giovedi' 23 ottobre, e' in corso uno sciopero dei giornalisti televisivi e radiofonici. Radio e Televisioni irradiano quindi notiziari ridotti all'osso. All'inizio di ogni notiziario un giornalista "autorizzato dalla propria dirigenza sinda- cale", prima di leggere le notizie, da' lettura di un comunicato con il quale si spiegano le motivazioni dello sciopero. Nel caso della Radio di Stato, questa "cerimonia" avviene ogni mezz'ora. In pratica, ogni trenta minuti un giornalista in sciopero tiene un "comi- zietto" per illustrare i motivi dello sciopero medesimo e, nel caso speci- fico, per attaccare il governo birbaccione che intende por mano alla rifor- ma del sistema pensionistico. Tutto questo mentre le confederazioni sindacali e la presidentessa della Rai, si strappano le vesti lamentando una discriminazione nei confronti dei lavoratori, cosi' come si evincerebbe dalla mancata concessione della "diretta" per le manifestazioni previste in concomitanza con lo sciopero generale. Non so se vi sia piu' da ridere o da piangere !

 
 

22/10/03 E LE MIGLIAIA DI ITALIANI CHE NON POSSONO VOTARE ?

Esistono ben 10.000 persone che, pur essendo ita- liane a tutti gli effetti ed essendo nel pieno possesso delle proprie fa- colta' mentali, non possono votare. Non possono votare per le consultazioni amministrative ne' per quelle politiche, cosi' come non possono votare per alcun quesito referendario. Queste 10.000 persone sono costituite dai nostri militari impegnati in varie missioni di pace in diverse parti del globo. Questa evidente anomalia rende ancora piu' difficoltoso il comprendere le motivazioni reali per le quali AN, rischiando di infrangere la maggioranza di cui fa parte, ha ritenuto di pre- sentare un progetto di legge volto a conferire il diritto di voto agli extra- comnitari regolari. Nulla da eccepire, ovviamente, sul progetto di concedere (in prospettiva), il diritto di voto agli stranieri. Resta solo da chiedersi se non esista un problema di priorita': parrebbe infatti infinitamente piu' logico che, prima di pensare ad allargare il diritto di voto conferendolo agli extracomunitari, andrebbero messi tutti gli italiani nella condizione di esprimere con il vo- to le proprie preferenze politiche.

 
 

21/10/03 I MOSCHETTIERI DEL CAVALIERE.

Nella lunga e godibilissima intervista che Silvio Berlusconi ha rilasciato alla rivista "Liberal", vengono toccati tutti quelli che sono i punti salienti dell'attuale situazione politica. Non manca nemmeno un preciso riferimento alle divisioni interne che, in questo momento, attraversano la maggioranza. E' con il solito entusiasmo che il Cava- liere parla degli alleati della CDL come dei moschettieri: uno per tutti e tutti per uno. Ma, probabilmente per un eccesso di generosita', non fa menzione del fatto che, oltre ai moschettieri, esiste qualche Richelieu. Qualcuno cioe' che, sotto il comodo ombrello della CDL, pensa e lavora in funzione di quelli che un tempo si sarebbero chiamati "equilibri piu' avanzati". I segnali in questa direzione sono forti e molteplici. La straordinaria intuizione che, nel 1994, porto' alla nascita del Polo delle Liberta' che sbarro' la strada ad un governo delle sinistre altrimenti inevitabile, rischia di essere svuo- tata da quanti , nostalgici di un passato che non puo' e non deve tornare, pensano a "maggioranze variabili" e strizzano l'occhio ad una parte della opposizione. Continua, Berlusconi, nella citata intervista: "l'unita' e' un valore-chiave. Non tutti, sempre, mostrano di rendersene conto", Speriamo che queste parole rinfreschino loro la memoria.

 
 

20/10/03 C'ERA UNA VOLTA........

i iniziava a parlare di "diverse sensibi- lita'" tra i partiti di maggioranza. Poi seguivano i "vertici" tra i segre- tari di partito che cercavano, invano, di dirimere le controversie. Poi, so- litamente, c'era un "rimpasto" di governo oppure vi era la "crisi". Da quest'ultima, dopo le consultazioni al Quirinale,poteva scaturire un "inca- rico esplorativo". Dopodiche' poteva nascere un nuovo governo che poteva esse- re "di transizione", "balneare", "tecnico", "ponte", oppure ancora "istituzio- nale" e via di questo passo. Trascorsi alcuni mesi, solitamente meno di un an- no, il giochetto poteva ricominciare e perpetuarsi all'infinito. Questa premessa e questa panoramica delle terminologie in uso nella Prima Re- pubblica,per rilevare un rischio che si sta appalesando. Ovvero il rischio di mutuare comportamenti del passato cambiando unicamente i termini con cui li si definiscono. E' infatti il ministro Alemanno che parla della necessita' di fare un "tagliando" al governo alla fine del semestre europeo. Eh no, caro ministro! Non e' di questo che il governo ha bisogno. I tagliandi lasciamoli fare alle auto. Cio' che necessita al governo e' unicamente di ritrovare quella coesione che ha consentito alla maggioranza di divenire governo del Paese. Tutto il resto, anche se anziche' parlare di "rimpasto" si parla di "tagliando", appartiene al teatrino della prima repubblica che si sperava avesse definitivamente chiuso il sipario.

 
 

20/10/03 IL MARE SI FA GROSSO: RIPRENDONO GLI SBARCHI.

Pareva che a luglio, agosto e settembre il fenomeno delle carrette del mare cariche di una umanita' disperata diretta sulle nostre coste si fosse fermato. Non vi erano avvistamenti e non vi erano sbarchi. Ora, da pochi giorni, la situazione e' mutata e la triste contabilia' dei morti ha ripreso la sua lugubre cadenza. Pare siano numerosissimi, in nord- africa, ad attendere la grande occasione, il giusto imbarco per poter tenta- re il viaggio della speranza che li conduca in Italia, porta d'Europa. Resta da chiedersi il motivo di questa apparente contraddizione: una sostan- ziale sospensione degli sbarchi in concomitanza della bella stagione ed una loro vivace ripresa proprio nel momento in cui le condizioni meteorologiche si fanno piu' avverse con l'inevitabile corollario di stenti, di patimenti, di naufragi e, addirittura, di morti di quanti non ce la fanno. Sarebbe veramente drammatico scoprire che una proposta di legge a favore de- gli immigrati, la legge di AN per la concessione del voto amministrativo , sia divenuta, con il "passaparola" internazionale, una legge piu' permissiva che ripropone antiche indulgenze e induce moltitudini di disperati a rischia- re la propria vita in funzione della speranza di riuscire a raggiungere l'"eden europeo".

 
 

16/10/03 ATTENTI A QUEI DUE........

La mossa a sorpresa di Gianfranco Fini riguardante l'ipotesi di conferire il diritto al voto amministrativo agli extracomunita- ri regolari, ha messo in movimento quella che viene comunemente definita co- me "dietrologia".Non si riesce infatti a comprendere appieno il motivo che ha indotto il leader di AN a questa mossa. Basti pensare che, mentre Fini apri- va agli extracomunitari, la federazione di AN di Genova raccoglieva firme per contrastare analoga iniziativa presa, in Liguria, dalla sinistra. Una lettura potrebbe essere quella della volonta' di ritagliarsi un posto in un futuro scenario politico all'interno del quale AN, assieme all'Udc, po- trebbe fare la parte del leone. Del resto il Presidente della Camera, Pier- ferdinando Casini, non ha mai fatto mistero della vocazione udicina a racco- gliere in un unico partito tutte quelle forze moderate, di sinistra e di des- tra, che potrebbero convergere al centro. Ecco quindi che quello di Fini po- trebbe essere un primo passo in direzione di quel "grande centro" che, a det- ta di tutti, dovrebbe, in un futuro prossimo, sbancare il botteghino eletto- rale. Detto in modo piu' chiaro: tutto cio' potrebbe non essere altro che il preludio alla nascita di una nuova DC. Temo pero' che questo sia il classico conto fatto senza l'oste che, in questo caso, e' Silvio Berlusconi che difficilmente si lascera' sottrarre quell'area elettorale di centro che lo ha portato, per ben due volte, a Palazzo Chigi.

 
 

14/10/03 L'INQUINAMENTO "PREVENTIVO" .

La Regione Lombardia, con una solerzia degna di miglior causa, ha gia' annunciato che per Milano ed il suo hinterland scat teranno quattro domeniche a piedi: 23 novembre, 14 dicembre, 18 gennaio e 8 febbraio. Cio' unicamente in base alla probabilita' che in quelle date sia gia' presen te un alto tasso di inquinamento. A questi stop si aggiungeranno anche quelli che si determineranno allorche' i dati rilevati dalle centraline registreran no una impennata degli inquinanti nell'atmosfera. Per gli automobilisti mila nesi si annuncia quindi l'ennesimo inverno di "stop and go". Vale pero' la pena di constatare che il recente sciopero concomitante delle Ferrovie Nord e dell'Atm ha causato ingorghi di traffico che hanno mandato alle stelle l'inquinamento atmosferico. Non si comprende quindi il motivo per il quale si debba penalizzare la mobilita' privata in previsione di un "probabile" inquinamento e non si intervenga per proibire scioperi dei mezzi pubblici che, come effetto collaterale, provocano inquinamenti "certi". Forse perche' e' piu' facile appioppare divieti alla cittadinanza che scon trarsi con le potenti corporazioni sindacali ?

 
 

14/10/03 LE "OSSESSIONI" DELLA SINISTRA.

Berlusconi porta sfiga! Oppure: Berlusco ni a Palazzo Chigi tranquillizza la mafia che quindi non ha piu' necessita' di uccidere! Questi due concetti non sono stati enunciati al "Bar Sport" di qualche paesino sperduto tra i monti. No, queste parole sono state pronuncia te, in tempi differenti, da quella che e' considerata una delle teste pensan ti della sinistra: Luciano Violante. Inutile aggiungere che, davanti a dichiarazioni come queste, si viene presi dallo sconforto nel constatare quali siano gli argomenti utilizzati per attac care il leader dello schieramento avversario. Particolarmente se, come in questo caso, a pronunciarle e' un personaggio che ha ricoperto prestigiosi incarichi istituzionali. La spiegazione di questi comportamenti potrebbe essere quella recentemente fornita da un noto sondaggista: oltre il 50% degli appartenenti all'area del la sinistra, e' letteralmente "ossessionato" dalla figura di Berlusconi. Gli atteggiamenti di questa sinistra nei confronti del Cavaliere rientrano quindi, con ogni probabilita', in questa definizione di "disturbi ossessivi". Cio' non ci aiuta a comprendere le loro argomentazioni, ma ci e' di grande ausilio per inquadrarne la natura.

 
 

13/10/03 I TIGGI' SONO PIENI DI INFLUENZA.

Non passa giorno senza che i telegiornali, quelli pub blici e quelli privati, non ci parlino del "rischio influenza". Il tormento ne inizia a settembre e, sino a primavera inoltrata, praticamente ogni giorno ci vengono fornite notizie in ordine al probabile arrivo di una epidemia influenzale. Vengono impartiti consigli sul vaccino e sui ceppi patogeni. Vengono specifi cate le categorie a rischio: evidentemente bambini ad anziani, cardiopatici e quant'altro. Plotoni di esperti ci ragguagliano quotidianamente fornendo va langhe di consigli sul come prevenire l'influenza, sul come curarla, e sul come distinguere un banale colpo di tosse da quello che e' invece sintomo di una influenza incipiente. Andrebbe tutto bene se non fosse per la insistenza con la quale queste noti zie vengono ripetute sino alla nausea. E il bello e', se di bello si puo' parlare, che le notizie sono sempre le stesse. Non si comprende quindi il motivo di questo "gufamento" che ci viene propinato con insistente petulanza.

 
 

13/10/03 E' COMINCIATA LA BATTAGLIA ELETTORALE PER LE EUROPEE.

Deve essere l'aria d'Europa! Un'aria che spira pri ma delle elezioni europee e che trasforma uomini politici solitamente pruden ti in audaci giocatori. Austeri personaggi in doppiopetto che, per un attimo, sfidano la roulette elettorale sperando di far saltare il banco. E' un po' quanto accaduto a Fini in occasione delle ultime elezioni europee, allorche' ritenne di sganciarsi dal Cavaliere e di correre con le sue gambe in un tripudio di referendum e "elefantini". Sappiamo tutti come e' finita. E' un po' quanto sta accadendo anche in questi giorni: il progetto di Fini di concedere il voto agli extracomunitari regolari va, ancora una volta, nella direzione di affermare le diversita' esistenti tra AN e FI. Tra le altre co se, l'annuncio di questa proposta da parte del Vicepresidente del Consiglio proprio nel momento in cui il Presidente del Consiglio si trovava all'estero, puo' apparire come qualcosa di piu' che una semplice scortesia. Cionondimeno, separando la forma dalla sostanza, l'impressione che si ricava anche in questo caso e' quella di una affannosa ricerca da parte del leader di AN, di una identita' che si discosti da quella del partito egemone. Se e'effettivamente cosi', il governo non corre grandi rischi. Occorre lasci ar passare quest'aria di elezioni europee e poi le cose, magari aiutate da un "rimpastino" di governo che accontenti anche l'Udc, torneranno come prima. Una sola incognita: Berlusconi ha dimenticato l'elefantino. Dimentichera' anche il voto agli immigrati ?

 
 

8/10/03 L'ICONA DELLA CAMPAGNA PUBBLICITARIA DS E' IL CAVALIERE.

Nella vana attesa di avere un leader unico e cer to che rappresenti tutto il centro sinistra, i DS hanno scelto il "testimo nial" per la loro campagna pubblicitaria d'autunno. Il volto che compare sui manifesti allestiti dai DS e' quello di Silvio Berlusconi. Non solo, anche i manifesti pubblicitari sono quelli utilizzati da FI per la vittoriosa campa gna elettorale che, nel 2001, porto' il centro destra al governo del Paese. L'intenzione, evidentemente, e'quella di ridicolizzare l'avversario mostrando lo accanto alle promesse elettorali che non sarebbero state mantenute. Pre scindendo dalla sterile polemica sulle promesse non mantenute (cosa non ris pondente alla realta'), cio' che interessa maggiormente e' il fatto che, dopo piu' di due anni di opposizione,il centro sinistra non abbia trovato altro "messaggio forte" che non le fattezze del Cavaliere Del resto non ci si poteva aspettare niente di diverso. Il martellamento me diatico quotidiano perpetrato in questi anni contro Silvio Berlusconi lo ha consacrato quale unica immagine forte. Non solo: il puntare ancora una volta tutti gli strali sul Cavaliere che appare sempre di piu' come la personifica zione di tutto il centro destra, non fa che rendere ancora piu' evidente la situazione del centro sinistra che, ancora oggi, e'privo di un leader certo che ne rappresenti le innumerevoli anime.

 
 

8/10/03 LA PROVOCAZIONE SHOCK DI GIANFRANCO FINI.

La proposta di Gianfranco Fini di dare il voto amminis trativo agli immigrati regolari e' di quelle che spaccano le coscienze e, con esse, l'intero Paese. Le posizioni favorevoli e contrarie sono state sintetiz zate, sul Giornale dell'otto ottobre da Ida Magli, contraria, e da Mario Gior dano, favorevole. Al di la pero' delle singole prese di posizione su questa questione, esiste, piu' in generale, un problema di opportunita' politica: in questo momento e con le tensioni gia' in atto all'interno della maggioranza, l'uscita di Fini rischia di divenire, essa stessa, una ulteriore incognita. Anche perche', in una coalizione di governo fortemente caratterizzata da un leader carismatico, e' di tutta evidenza che ogni sussulto nella maggioranza finisca per riverbe rarsi sul leader stesso. La conseguenza politica dell'apertura di Fini finisce quindi per tradursi nel rischio di un oggettivo indebolimento dell'immagine di Silvio Berlusconi cosi' come ampiamente dimostrato dall'atteggiamento esultante della sinistra che, per la prima volta, plaude ad un discorso del leader di AN. D'altra parte, Fini e' un politico consumato. Non si puo' quindi pensare che non abbia previsto il rischio di appannare l'immagine di Silvio Berlusconi. No, con ogni probabilita'e' stata una scelta consapevole. Rimane da chiedersi se, per fronteggiare una maretta interna al partito, sia consentito di graf fiare quella stessa mano che lo ha sdoganato dopo decenni di emarginazione.

 
 

7/10/03 LISTA UNICA DELLA SINISTRA: C'E' UN ACCORDO SULLE 35 ORE ?

C'e' stato un tempo non lontano in cui la Francia veniva additata ad esempio da parte della sinistra nostrana per aver varato la legge sulle 35 ore lavorative. Le "35 ore" furono addirit tura lo scoglio sul quale naufrago' ufficialmente il governo Prodi. Ora, a distanza di una manciata d'anni, la Francia si interroga sugli effet ti che ha provocato la riduzione dell'orario di lavoro sull'economia fran cese. E' il ministro del Budget, Alain Lambert, che bolla come nefasta la legge sulle 35 ore e ritiene sia arrivato il momento per riaprire un nego ziato con le parti sociali al fine di ritornare alle regole preesistenti. Ci si chiede se la retromarcia francese costituisca una lezione per la nostra sinistra che, con Bertinotti in testa, additava le 35 ore come un toccasana per la nostra economia. Cosi' come ci si chiede se il cartello delle sinis tre che dovrebbe costituire l'asso nella manica per battere il centro destra alle prossime elezioni politiche, abbia trovato, al suo interno, un accordo su questo argomento che, gia' una volta, ha mandato a catafascio il loro governo.

 
 

7/10/03 PERCHE' NON RINUNCIARE A NOMINARE UN ALTRO SENATORE A VITA ?

Si e' aperta la sfida sul nominativo del perso naggio che sara' chiamato a sostituire, nel seggio senatoriale a Palazzo Ma dama, Giovanni Agnelli recentemente scomparso. Un tourbillon di nomi illustri e blasonati che, sorretti dalle rispettive tifoserie, si contendono la nomina da parte del Quirinale. Vi sono pero' almeno tre buoni motivi per soprassedere a nuove nomine. Il primo: giace in Parlamento una proposta di legge volta al abolire proprio l'istituto del laticlavio a vita. E' quindi palese che un suo conferimento prima del pronunciamento del Parlamento parrebbe, quantomeno, irriguardoso proprio nei confronti del Parlamento medesimo. Il secondo: tra le pieghe delle riforme istituzionali che stanno per essere varate e' contemplata anche la riduzione del numero complessivo di deputati e senatori. La mancata assegnazione di un nuovo seggio senatoriale andrebbe quindi gia' in questa direzione. Il terzo: il momento in cui si chiedono ai cittadini sacrifici in tema di pen sioni, parrebbe opportuno che anche il Palazzo si adeguasse al clima di gene rale austerita'.

 
 

6/10/03 RAI DI TUTTO DI PIU': SPECIALMENTE NEL NUMERO DEI GIORNALISTI.

Durante un recente convegno svoltosi a Firenze Fedele Confalonieri, stuzzicato dai giornalisti, spiega che esiste in Rai una sedimentazione delle clientele che ha portato il numero dei giornalisti intorno alle 1500 unita' mentre a Mediaset ne bastano 200 . Il sindacato dei giornalisti Rai, l'Usigrai, immediatamente risentito per questa affermazione chiosa: se il numero dei giornalisti rai e' notevolmente superiore a quello di Mediaset, il motivo non e' da ricondurre ad una sedi mentazione delle clientele, ma al fatto che la Rai offre una qualita' dell'in formazione notevolmente superiore. Al comune cittadino che scrive queste righe e che di questa pletora di gior nalisti e' involontario sponsor, sembra pero' che la "superiore qualita'" del l'informazione targata rai dovrebbe tradursi in aumento dell'audience. Posto quindi che il rapporto tra giornalisti rai e quelli di Mediaset e' di sette contro uno, gli indici d'ascolto dovrebbero, quantomeno, rispettare la medesi ma proporzione. Dal momento che cosi' non e' in quanto la Rai non riesce che a raggiungere risultati d'ascolto sostanzialmente pari a quelli di Mediaset, a chi giova la sedicente smagliante qualita' dell'informazione Rai ? Forse giova proprio a quelle forze politiche che, pur non essendo piu'al governo, vantano in Rai solide amicizie tra giornalisti, capi servizio e capi struttura. Se non vo gliamo parlare di sedimentazione cambiamo pure vocabolo, ma e' di questo che si tratta!

 
 

6/10/03 LA "TOPICA" DI "DOMENICA IN".

Sulla rete ammiraglia della televisione di Stato e' partito il programmone di intrattenimento della domenica pomeriggio. L'esordio e' stato salutato dal quotidiano fondato da Gramsci, l'Unita', che, gia' giorni orsono, titolava: "Domenica in" fara' da megafono al go verno". E' invece accaduto che ad un certo punto del programma il conduttore Bonolis abbia dato lettura del risultato di un bislacco sondaggio con il quale si chedeva ai telespettatori a che cosa volessero dire "basta"! Il risultato e' stato esilarante dal momento che il piu' votato e' stato il Cavaliere assieme a tutti i politici che "dicono e non fanno". Il che, come tipo di ragionamento , e' simile a quello delle mezze stagioni che sono scom parse o delle belle estati di una volta che non ci sono piu'. Insomma, gli autori del programma che vuole mescolare attualita', divertimen to e politica hanno creato, non si sa se per sbadataggine o incapacita', questo pasticcio mediaticoistituzionale. Alla faccia di coloro i quali ritengono che la televisione di Stato sia in mano ai berlusconiani che, viceversa, la televisione la sanno fare. E alla faccia dell'Unita' che, ancor prima di conoscere il programma, gia' senten ziava che sarebbe stato un megafono del governo !

 
 

6/10/03 BRUXELLES E ROMA: VICINE E LONTANE !

L'opposizione si accinge a scendere in piazza assieme ai sindacati per protestare contro l'iniziativa del governo che in tende promuovere una ormai indifferibile riforma del sistema pensionistico. Avremo quindi una situazione all'interno della quale i discepoli di Prodi e quanti ne auspicano il ritorno a capo di una coalizione antiberlusconiana, sfileranno per protestare contro questa ipotesi di riforma. Specularmente, giova ricordarlo agli smemorati, abbiamo l'oggetto dei loro desideri, Romano Prodi appunto, che, da quando e' insediato alla Presidenza della Commissione europea, seguita a raccomandare ai Paesi membri di inter venire sui meccanismi di calcolo delle pensioni dal momento che non sono piu' sostenibili economicamente all'interno di quegli "Stati sociali" che, da decenni,caratterizzano vecchia Europa. Un piccolo aperitivo di quelle che potranno essere le contraddizioni che, a distanza di tre anni dalle elezioni politiche del 2006, gia' si delineano nella coalizione di centro sinistra.

 
 

2/10/03 A QUALE "LIBERTA'" HA INNEGGIATO LA SINISTRA A MONTECITORIO ?

"Liberta', liberta'", e' il grido con il qua le la sinistra ha accolto in Parlamento l'esito della votazione su un emen damento della legge Gasparri che vedeva battuta la maggioranza. In verita' mai nessun grido e' parso meno opportuno di questo e meno aderente alla realta'. Non si comprende infatti quale liberta' sia stata conculcata al la sinistra: i suoi numerosi leader compaiono infatti quotidianamente in tele visione ad aggredire il governo ed il suo massimo esponente; ad ogni pie' sos pinto organizza manifestazioni, scioperi, girotondi e quant'altro; e' ampia mente rappresentata in ogni Commissione, Sottocommissione e Consiglio d'Ammi nistrazione; mantiene inalterata la propria preponderanza nella carta stampa ta e via di questo passo. A meno che quella liberta' che veniva gridata a gran voce a Montecitorio, non fosse la liberta' di combinare ribaltoni o di contribuire a varare leggi di spesa come quelle che, nei passati decenni, hanno messo in ginocchio il Paese. Se queste sono le liberta' delle quali si sentono orfani, ebbene in questo caso hanno ragione di invocarle a gran voce ! Anche nelle piccole cose, come quella di un grido di gioia, si avverte in questa sinistra sempre e comunque una nota stonata.

 
 

2/10/03 LA MAGGIORANZA IMPALLINA SE STESSA

C'e' un pezzo di AN che deve decidere cosa fare da grande. E' quel pezzo che sta per divenire una "corrente" del partito e che si chiama "destra sociale". Sorvolando su Storace che talvolta appare piu' critico verso componenti della maggioranza che non verso l'opposizione, vi e' un altro personaggio che si dis tingue: il ministro delle Politiche Agricole, Alemanno. Questi infatti, solo negli ultimi giorni, ha criticato il suo collega Sirchia per l'ordinanza sui cani pericolosi. Poi si e' recato in Parlamento dove era in corso la votazio ne sulla legge Gasparri: qui' e' stato costretto da un'impellenza fisiologica a lasciare momentaneamente l'Aula proprio mentre era in corso la votazione che vedeva la maggioranza impallinata dai franchi tiratori. Temo che per La Russa, che ha il delicato incarico di riorganizzare il parti to, le cose non siano facilissime. E' infatti quantomeno singolare che la vo tazione su una legge che porta il nome di un ministro di An, Gasparri, veda apparire defezioni proprio proprio da parte di AN. Delle defezioni dell'Udc, che pure non scherza, parleremo in altra occasione.

 
 

1/10/03 IL CORAGGIO DELLA VERITA' E I GUASTATORI DI PROFESSIONE.

Il discorso televisivo a reti unificate del Presiden te del Consiglio e' stato molto efficace. Chiaro e conciso ha illustrato agli italiani quali sono i problemi che impongono scelte dolorose ma irrinuncia bili. Di fronte ad un atto di coraggio quale e' indubbiamente quello di annunciare sacrifici, la platea di telespettatori ha mostrato comunque di gradire. Lo di cono i sondaggisti che accreditano il Premier di un apprezzamento pari al 70% degli italiani, con un probabile aumento valutabile intorno al 4% di consenso elettorale. Di fronte a questo successo e' interessante spostare l'interesse su come ha reagito l'opposizione: innanzitutto ha contestato a Silvio Berlusconi il di ritto di utilizzare il sistema televisivo (giova notare che la diretta e' stata effettuata solo dalla Rai mentre Mediaset, evidentemente, ha patito l'impennata di ascolti sulle reti della TV di Stato); secondariamente e per tutta risposta i sindacati, con la benedizione dell'opposizione, hanno annun ciato una serie di agitazioni che esordiranno con un sciopero generale di quattro ore che, conti alla mano, costera' al Paese piu' di quanto sia costa to il pur deprecabile blackout elettrico. Siamo, isomma, alle solite. Di fronte ad un esecutivo che cerca di governare una gravissima crisi economica internazionale, l'opposizione interpreta il suo ruolo come quello di mandare tutto a catafascio mobilitando le piazze nell'ennesimo forsennato attacco al Capo del Governo.

 
 

1/10/03 LA RAI , FINALMENTE, BATTE "STRISCIA"

Dopo anni di vani tentativi la Rai e' finalmente riuscita , lunedi' 29 settembre, nell'annoso tentativo di bat tere "Striscia la notizia". Ironia della sorte, per raggiungere questo risultato straordinario come as colti, la Rai ha dovuto affidarsi alla diretta di Silvio Berlusconi che, del fortunato tg satirico "Striscia la notizia", e' stato molti anni orsono l'editore. Non e' dato sapere se questo risultato, per le modalita' con le quali e' sta to conseguito, abbia "gasato" La presidentessa Rai o l'abbia depressa. Cio' che si e' visto nei fatti e' che l'Annunziata ha chiesto con forza che, per una sorta di par condicio, venisse trasmesso in diretta anche il corteo promosso dai sindacati contro la politica di questo governo. Al diniego degli altri membri del Cda rai che, unitamente al direttore gene rale, hanno espresso parere contrario a questa diretta, la presidentessa si e' alzata e se ne e' andata. Che sia per sempre ?

 
 

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