Ho avuto la foto pubblicata nella rivista dalla mamma di Marco, un compagno di classe di Daniela De Bellis alla Scuola Media “Omero” (sez. G, A.S. 1979-80).
“Ela” è in ginocchio, in basso, la seconda a sinistra.
In tanti conosciamo la sua storia, il suo andare e venire da un ospedale all’altro. Perfino in America.
In tanti l’abbiamo aiutata e in modi diversi.
Ora “Ela” è sola, a casa dopo un altro viaggio in America.
Ha bisogno di tante cose, soprattutto di compagnia, ha bisogno di sapere che quelli che sono stati i suoi compagni si ricordano di lei (sto cercando di rintracciare anche quelli della scuola superiore).
Una telefonata, una lettera, una visita annunciata... un fiore, le potrebbero far apparire meno grigia una giornata senza sole.
Chi scrive l’ha conosciuta all’epoca della fotografia e l’ha rivi sta da poco, dopo anni, per caso.
Ci siamo dette tante cose, ma, ad un tratto, abbiamo pensato di smettere di raccontarci in fretta tutto e ci siamo date un appuntamento per seguitare a parlare, forse della cometa che Daniela non aveva nemmeno visto.
Una frase del nostro colloquio mi ha colpito e fatto riflettere.
Quando le ho chiesto: “Come passi il tempo, Daniela?” - “È lui che passa!”, mi ha sussurrato con le lacrime che le spuntavano tra le ciglia.
Da quell’incontro non ho smesso di pensare a lei, ho pregato per lei, ho pensato a cos’altro potevo fare.
È così che ho trovato chi mi ha dato la foto pubblicata sulla rivista e che sarà diffusa nei quartieri in cui risiedono molti dei suoi compagni.
Alcuni, forse, non saranno più in zona, ma gli altri, rivedendosi nella foto, sicuramente inizieranno quella catena di AMICIZIA, di SOLIDARIETÀ e di AMORE.
Quanti volessero parlare con Daniela possono contattarmi personalmente al 523.56.957.
Dalle pagine di Zeus giungano intanto a Daniela i saluti di Stefania Lancieri, Eleonora Conte, Patrizia Bruno, Stefania Marzuoli e Andrea Brotzu che hanno iniziato la CATENA per Daniela.