Pagina prec. Sommario Pagina suc.

Università a confronto


Tutto il mondo è paese
Anche a Torino il corso di laurea in Storia non soddisfa gli studenti

di Andrea Cognata


Il corso di laurea in Storia viene istituito nella facoltà di Lettere e Filosofia di Torino nell’anno accademico 1992-93 secondo la canonica articolazione in 4 anni, suddivisi in un biennio introduttivo o propedeutico e in uno di specializzazione in uno dei quattro indirizzi attivati (antico, medievale, moderno e contemporaneo).
La sua caratteristica peculiare, che ne condiziona profondamente la nascita e le prime esperienze, è la necessità che esso si sviluppi a “costo zero”, ossia che si strutturi sulla bse degli insegnamenti, perlopiù semestralizzati, già attivati all’interno della facoltà. Ad una simile situazione di provvisorietà, nel corso di questi ormai quasi cinque anni, hanno tentato di dare soluzione una serie di successive e ripetute piccole “rivoluzioni” interne al suo ordinamento, e quali seppure hanno avuto il merito di tentare di attibuire una maggiore organicità alle sue strutture, hanno comunque contribuito a sviluppare una forte sensazione di incertezza e precarietà.
L’esempio forse più clamoroso di difetto di organizzazione all’interno di una struttura ancora fondamentalmente giovane è dato dagli avvenimenti del settebre 1995, allorchè, dietro l’ammissione del Consiglio del Corso di Laurea in Storia (CLAST) di una errata interpretazione della tabella ministeriale che normalizza tale indirizzo di laurea, nella “Guida di orientamento della Facoltà di Lettere e Filosofia”, il punto 3 dei criteri orientativi del corso di laurea in Storia viene significativamente modificato, passando dalla sua forma primaria “Lo studente iscritto al corso di laurea in Storia è tenuto a seguire, nel corso del quadriennio, 20 insegnamenti e a superare i relativi esami”, alla sua forma definitiva “Lo studente iscritto al corso di laurea in Storia è tenuto a seguire, nel corso del quadriennio, 20 insegnamenti più 2 prove di idoneità linguistica”; col risultato di fare aumentare (per gli immatricolati degli anni precedenti) il numero degli esami da sostenere dai precedenti 20 (nei quali erano incluse le 2 prove linguistiche) agli attuali 22. Ma i problemi determinati da un simile cambiamento non si sono ridotti solo a questo , dal momento che la dicitura “prove di idoneità linguistica” si presenta come estremamente ambigua e per questo aperta a ogni tipo di interpretazione. Il CLAST ha così deciso in un primo momento di accettare come “prove di lingua straniera” tanto gli esami di Lingua e Letteratura straniera quanto quelli di Lingua veri e propri (per i quali si è creato il problema della istituzione di lettorati specifici per gli studenti di Storia); successivamente, tuttavia, è giunto a preferire solamente questi ultimi, abolendo dall’ordinamento gli altri che, comunque, nello stesso anno accademico di tale destituzione, sono stati reintegrati in corsa dietro le proteste degli studenti, per poi venire definitivamente annullati per gli immatricolati di quest’ anno.La situazione tuttavia è ben lungi dall’essere risolta una volta per tutte, dal momento che per il prossimo anno accademico è prevista, nell’ottica di una interpretazione più “filologica” dei già citati criteri orientativi del corso di laurea, l’istituzione di semplici prove di idoneità linguistica relative alle principali lingue straniere (inglese, francese, tedesco e spagnolo), il cui superamento non sarà sancito da un voto e che quindi non faranno media con gli altri esami.
Sempre per l’anno prossimo è prevista un’ulteriore ridefinizione degli insegnamenti fondamentali per il primo biennio (già passati da 7 a 10 nell’anno accademico 1995-96), e soprattutto una riorganizzazione (già in atto in alcuni corsi) delle parti istituzionali dei corsi di storia, finora troppo penalizzate a favore dell’eccessivo peso attribuito alle parti monografiche (tant’è che per l’esame di Storia Contemporanea si è giunti addirittura alla istituzione di test scritti per il superamento della parte istituzionale).
A questi problemi, in fondo pur sempre collegati ad un corso di laurea di istituzione recente, che deve adeguarsi non solo alle esigenze della struttura in cui si è inserito, ma anche a quelle mutevoli delle disposizioni ministeriali, si potrebbero aggiungere quelli legati agli angusti spazi, costantemente sovraffollati, attribuiti alle discipline fondamentali, o al ritardo nella pubblicazione dei programmi dei corsi, che, seppure andrebbero affrontati a livello di Facoltà, ormai da anni vengono denunciati senza che si faccia alcunchè per tentare di risolverli. E un primo passo in questa direzione non potrebbe essere che costituito da una più stretta interazione tra corpo docente, che non manca nè di competenza nè di disponibilità al dialogo, e una controparte studentesca, certamente consistente, ma via via sempre più evanescente. Infatti, nonostante rimanga forte la sensazione della carenza strutturale di una comunicazione serrata e soprattutto tempestiva tra i due livelli, un primo ostacolo in questa direzione è dato proprio da quel sentimento di disaffezione ampiamente diffuso tra gli studenti, che mostrano in questo modo, quando non si lasciano trascinare in fumose iniziative prive di concretezza, una scarsa attenzione per i propri stessi interessi. A riprova di ciò basta presentare un unico dato: di fronte alla disponibilità di 6 posti di rappresentanti degli studenti all’interno del CLAST, le candidature depositate alla scadenza dei termini previsti per le elezioni del 12 marzo, sono state appena 2 (!!!).
E’ per questo che, per quanto non sia che posa cosa, sentiamo il dovere di appoggiare con il nostro sostegno l’iniziativa che questa redazione si propone di portare avanti, consapevoli di come un simile gesto rappresenti un passo fondamentale verso l’acquisizione della coscienza del carattere determinante del proprio ruolo che ogni studente deve avere in sè, allo scopo di contribuire con il proprio impegno fattivo al funzionamento di quell’istituzione di cui è parte integrante.


L'Orco HomePage Le Riviste E-mail indice Chi siamo download volume


1