Lettera Nº 23: Montanelli
se ne va!
Ivrea il 12/01/1994
Non mi sembra che Indro Montanelli sia stato molto
leale con chi gli pagava i debiti, considerato che all'osservatore esterno
pare che nessuno si sia mai aspettato da lui che fosse una sorta di "portavoce"
di Berlusconi nè che si adoperasse per una causa di parte. Semplicemente
Montanelli è stato di parte contro Berlusconi cercando di cancellarlo,
nei limiti del possibile, dal contesto delle notizie. Mi pare che un giornalista
di parte che non sta dalla parte che gli da da mangiare sia un'assurdità,
ma nel suo caso bastava proprio che non fosse di parte e che desse un equilibrato
rilievo alle notizie ed agli attori che le determinano, Berlusconi compreso.
Sul fatto che Montanelli sia di parte non credo che ci siano dubbi: un
giornalista che cerca di cancellare un uomo politico mascherando o nascondendo
le notizie che lo riguardano lo è. In particolare mi ha agghiacciato
una sua frase letta sulLa Stampa, che non mi ricordo alla lettera, ma suonava
più o meno così: "Quando mi sono reso conto della frattura
con Berlusconi ho chiesto di comprare il giornale e ne ho parlato anche
con i creditori!" Altro che "fratelli separati": mi sembrerebbe più
corretto parlare di "serpe in seno" visto che se avesse potuto si sarebbe
appoggiato ai creditori per sfilare il quotidiano dal cassetto di Berlusconi
... magari di notte! Che fondi dunque "La Voce", forse così sapremo
anche di chi Montanelli è "La voce" là dove, da giovane,
pare che fosse "la voce" .... del Duce, come si è scoperto dalla
trasmissione "Sgarbi Quotidiani", non per illazioni di Sgarbi, ma dalla
lettura, avvenuta in trasmissione, di un documento dell'epoca che mi rifiuto
di pensare inventato.
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