Precedente Lettere Successiva

Le lettere

     
    Lettera Nº 29: L'intervento della sociologa 
    Ivrea il 26/01/94

    Stamattina leggendo "La Stampa" ho trovato qualcosa che ha tentato di scandalizzarmi: l'intervento della sociologa C. S. a proposito delle lettere scritte dallo studente torinese al Papa ed al Presidente della Repubblica, essendo egli disperato perchè suo figlio, non ancora nato, stava per essere ucciso (La Stampa, 28/01 pag. 3). Se la Sig.ra S. si fosse qualificata come femminista avrei pensato che si sa, una femminista pensa che sia violenza l'esistenza stessa del maschio ed avrei girato la pagina, ma si è qualificata come "docente di sociologia" e come tale ha scritto un articolo, a proposito di un fenomeno sicuramente sociale, assumendosene le responsabilità! Il fenomeno da lei trattato ha almeno due aspetti: azioni e cause. In quell'articolo si è parlato e in modo parziale soltanto del primo: la violenza di un maschio verso una femmina; non si è invece parlato, se non con brevi cenni liquidatori, della violenza di una femmina verso un maschio che si riconosce come padre di un bambino, non si è parlato, neppure con cenni liquidatori, della violenza verso un bambino e non si è parlato della disperazione di un essere umano che si riconosce come padre e che sa che suo figlio morirà. Chi ha scritto non lo ha dunque fatto su basi scientifiche, non avendo esaminato il problema in tutti i suoi aspetti (a parte i già citati cenni), pur qualificandosi come "docente di sociologia". Dopo un'attenta analisi è poi anche possibile esprimere delle opinioni su quale degli aspetti rilevati si considera più o meno importante, ma senza quell'analisi le uniche cose evidenti sono il bisogno di una donna di liberarsi di un figlio concepito e la disperazione del padre di quel figlio per l'intenzione manifestata dalla madre; le azioni dell'uno e dell'altro per proteggersi dal "male" intervenuto sono conseguenze di fatti emotivi interagenti (e quindi sociali) e vanno quindi esaminati insieme con le relative cause. Mi sembra dunque corretto consigliare a chi parla sulla base di emozioni e preconcetti di non contrabbandare le sue parole sotto la bandiera della scienza.


    Commento 

    Molto spesso i sociologhi (non sempre e non tutti) mi fanno arrabbiare perchè trattano dei fenomeni sociali solo allo scopo di parlarne, mettendosi così in evidenza, vedendone gli aspetti superficiali senza approfondimento. Questo commento è comune ad un'altra lettera: la N^ 3 "Il sociologo ed il quizzy".
     

    Precedente Lettere Successiva
     
| Home | Su di me | Biglietto da visita | Mente | Matti | Politica | Attuale | Amici | Castelli | Links|

.
 
 
1