Elogio dell’imperfezione

(ovvero un’editoriale mancato)

 

del direttore

 

Questa rivista ha, per quanto mi riguarda, un unico senso: dimostrare, anche se per un solo numero, che si può seguire nel fare filosofia uno stile diverso da quelli che vedo in giro.

Quale stile è?

Avete una visione teorica nell’articolo "Io e il mondo" che è di seguito a questo, avete una rappresentazione concreta in questo intero numero.

Una rappresentazione piena di imperfezioni, di errori (di orrori?) ma che va nel senso che ci siamo dati.

Due appunti prima di lasciarvi agli articoli:

 

- nel lavoro preparatorio alla rivista abbiamo notato che una delle imprese più difficili a questo mondo è far scrivere agli studenti di filosofia quello che loro pensano: è una proposta che appare loro come fuori dal mondo, che li spiazza. A voi il giudizio su questo fatto;

 

- questa webzine mira a far saltare l’intermediazione di un editore o di uno stampatore fra noi che scriviamo e voi che leggete. Chiunque ha a disposizione una stampante laser se la può stampare da se scaricandola dal nostro sito.

 

Ah, dimenticavo, non ci sono ancora chiari i criteri con cui potremmo accettare vostri articoli per i prossimi numeri (a dire il vero non ci è ancora chiaro se ci saranno prossimi numeri): voi spediteceli a circolovizioso@hotmail.com e affidatevi alla Provvidenza. Buona navigazione!

 

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