Se c'è Dio, perché il male?
Di Didimo Chierico
E' senza dubbio una fra le domande più importanti della filosofia e della teologia. Perché? Si potrebbe tentare di ritrovare quei punti di un libro sacro in cui la domanda viene posta a Dio stesso. Mi vengono alla mente due punti del Vangelo: la passione e la parabola della zizza-nia. Poco prima di morire il Cristo in croce viene interro-
gato indirettamente proprio su questo punto "Se sei il Figlio di di Dio, perché non salvi te stesso?" (citazione esatta in Matteo 27,39-44; Marco 15,29-32, Luca 23,37). Proviamo a leggere questa richiesta non come scherno ma come domanda seria e leggeremo "ma se sei Dio perché permetti questa ingiustizia?". Il silenzio di Cristo è assordante. Più diretta la domanda nella parabola della zizzania (Matteo 13,27 in poi): nel campo di un uomo (Dio) viene piantata questa erbaccia e i suoi servi (gli angeli, gli uomini?) gli chiedono chi é stato ("un nemico (il Demonio?) ha fatto questo") ma soprattutto gli chie-dono se possono estirparla. La risposta è chiara anche in metafora: non estirpatela perchè non succeda che "con essa sradichiate anche il grano": la separazione verrà fatta al momento della mietitura. Cos'é il Male nel mondo? Per Dio sembra essere qualcosa di fortemente collegato con il Bene, il limite fra i due non è abbastanza netto da separarli se non il giorno della "mietitura" (il Giudizio universale). Nel frattempo, a noi umani, che non siamo in grado di distinguere nettamente Bene e Male, non resta che esercitare la virtù del Cristo in croce: la tolleranza.