torna all'INDICE GENERALE
apri la MAPPA SATELLITARE DI GOOGLE
~ curiosità romane ~
- 8 -
il mezzogiorno a Roma
l'ora ufficiale della città
il ghetto di Roma
quando mastro Titta passava ponte

lasciate caricare le immagini prima di scorrere la pagina

Come si fa a sapere che ore sono?
Ovviamente si può guardare l'orologio. Ma se questo andasse male, oppure si fosse fermato, per rimetterlo all'ora giusta sarebbe necessario un parametro di riferimento.
Nei secoli scorsi, gran parte della gente comune non doveva neppure preoccuparsi di questo problema, semplicemente perché non possedeva un orologio, in quanto questi oggetti erano ancora beni di lusso: il popolo faceva affidamento sui rintocchi che battevano dall'alto delle molte chiese di Roma. Ma quest'ultime anziché suonare le campane all'ora esatta, spesso sbagliavano, essendo il calcolo del tempo ancora basato su metodi imprecisi.

Un riferimento cronologico ufficiale per tutta la città era quindi un'esigenza fondamentale per Roma: questo deve aver pensato papa Clemente XI, quando all'inizio del XVIII secolo commissionò a Francesco Bianchini la costruzione di un'importante e complicata meridiana.
Lo stesso papa fu anche colui che riformò il calendario religioso, introducendo un parametro standardizzato per determinare la data del giorno di Pasqua, ogni anno: la prima domenica dopo il plenilunio che segue l'equinozio di primavera.

Michelangelo trasformò i resti delle antiche
Terme di Diocleziano nella chiesa di Santa Maria degli Angeli

il transetto destro; la meridiana
è segnata da un cerchietto rosso
Dunque Clemente XI volle la meridiana per un doppio scopo: come calendario civile, e come riferimento per calcolare ogni anno il giorno di Pasqua.

La chiesa di Santa Maria degli Angeli fu scelta come sede appropriata per la meridiana, perché l'edificio era solido e stabile: avrebbe garantito l'assenza di vibrazioni, che avrebbero potuto causare lo spostamento delle tacche sul pavimento, rendendo inaffidabile la misurazione dell'ora.

la meridiana; il fregio sottostante è
stato tagliato per consentire al raggio
luminoso di giungere al pavimento
Questa chiesa è famosa, perché sorge sul sito delle grandiose terme fatte costruire dall'imperatore Diocleziano fra il 298 e il 306 dC, durante il tardo periodo imperiale; la loro superficie era di oltre 360 x 370 metri, e la chiesa, nonostante sia una delle più grandi di Roma, ora copre solo una piccola parte di quest'area. Quando nel 1565 Michelangelo progettò S.Maria degli Angeli, utilizzò le sale centrali superstiti dell'antico complesso, con le loro colonne originali. La stessa facciata della chiesa è infatti un'alta abside, o esedra, che apparteneva alla struttura originaria.

alcune delle linee e delle tacche
sul pavimento della chiesa

Altre linee mostrano il Terminus Pascae (i limiti fissati per la data del giorno di Pasqua), e altre tacche e linee minori segnalano la posizione dell'Orsa Maggiore, e altre osservazioni astronomiche.
La meridiana di Clemente fu inaugurata nel 1703, e ancora oggi è collocata nel suo sito originale. Consiste in un grosso stemma della famiglia del papa, appeso alla parete di fondo del transetto destro, ad un'altezza di circa 20 metri, con un foro nella parte inferiore: a mezzogiorno un raggio di luce passa per il foro, raggiungendo un preciso sistema di linee e di tacche sul pavimento.
La linea principale (detta "Linea Clementina") indica il punto dove giunge ogni giorno dell'anno il raggio di luce; attraverso calcoli matematici, è anche possibile stabilire qual è la data.

due delle costellazioni
La meridiana di Clemente XI funzionò da riferimento cronologico ufficiale di Roma per circa un secolo e mezzo.
Nel frattempo, in città venivano realizzata altre meridiane: una di queste era alloggiata in una piccola torre, costruita su un edificio dietro la chiesa di S.Ignazio di Loyola.

Va detto che a quei tempi "il mezzogiorno" era ancora considerato un riferimento puramente astronomico: infatti la cittadinanza di Roma contava le ore del giorno dall'ultima funzione religiosa, che si teneva ad un'ora prefissata in tutte le chiese della città. Tale funzione, chiamata dai locali "l'Avemmarìa" (cioè Ave Maria, dal nome della preghiera), fungeva da riferimento per il resto della serata e per il giorno seguente; un'espressione quale "a ventun'ora" significava letteralmente a ventuno ore dalla funzione (quindi nel pomeriggio del giorno successivo).
Le cose erano complicate dal fatto che durante l'anno tale preghiera si teneva alle 19:15 circa, ma in inverno veniva anticipata alle 18:15, e dunque "a quindici ore" voleva dire le dieci e un quarto in giugno, ma le nove e un quarto a gennaio.

tabella del sistema orario usato a
Roma fino alla metà del XIX secolo


la torretta astronomica
in piazza del Collegio Romano
Solo verso la metà del XIX secolo, anche a Roma il mezzogiorno cominciò ad essere considerato il riferimento dal quale contare ufficialmente le ore, rimpiazzando lentamente il criterio basato sulle funzioni religiose.
Le campane, però, continuavano a suonare a ore diverse. Per evitare confusione, papa Pio IX introdusse l'uso di annunciare pubblicamente il mezzogiorno in tutta la città con un sistema curioso: dal 1 dicembre 1846, ogni giorno alle ore 12:00 un cannone faceva fuoco dalla cima di Castel S.Angelo, segnando il tempo ufficiale.
Il mezzogiorno era misurato da una stanza della suddetta torre: quando la luce solare toccava la linea meridiana, una grossa sfera veniva calata dalla cupola della vicina chiesa come segnale, e avvistata dalla cima del castello, dove il cannone veniva sparato.

Questa tradizione resistette attraverso gli anni, anche quando l'ora non fu più misurata dalla torre alle spalle di S.Ignazio.
Nel 1903 la cerimonia dello sparo di mezzogiorno venne prima trasferita a Monte Mario, un monte a nord-ovest della città, e un anno più tardi alla cima del Monte Gianicolo, il punto più alto di Roma.
Il cannone si fermò durante la seconda guerra mondiale, ma nel 1959, il 21 Aprile ("Natale di Roma"), la cerimonia fu nuovamente ripresa, e da allora non ha mai cessato di avere luogo: ancora oggi, nell'era degli orologi di precisione al quarzo, lo sparo del cannone del Gianicolo è un evento giornaliero molto popolare per i romani.

la cerimonia del cannone, a mezzogiorno;
si noti la folla, assiepata sul balcone


il cannone di mezzogiorno
richiama spettatori di tutte le età
Specialmente nei fine settimana, folle di bambini e di turisti si radunano presso la famosa balconata in cima al monte, in trepidante attesa che il cannone venga portato fuori: su una piccola terrazza, proprio davanti al panorama mozzafiato sopra la città, secondo il rituale tre soldati caricano un obice con un colpo a salve, e dopo un breve conto alla rovescia fanno fuoco, alle ore 12 in punto.
Il boato è così forte da essere udito distintamente per tutto il centro di Roma, nonostante oggi il grande traffico possa a volte coprirne il suono: per anni e anni i romani hanno rimesso l'ora esatta a questo curioso "segnale orario".





il ghetto di Roma torna all'INDICE GENERALE apri la MAPPA SATELLITARE DI GOOGLE torna a CURIOSITÀ ROMANE quando mastro Titta passava ponte

1