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Chiesa di S. Ignazio a Campeda


Le origini della chiesa risalgono al 1785 quando con un decreto il vescovo Scipione de’ Ricci elevò il vecchio oratorio di San Giuseppe a chiesa parrocchiale. Alla Chiesa fu assegnato un territorio scorporato da quello della pieve di Sambuca e il vecchio oratorio di San Giuseppe fu allora trasformato ed ampliato nella forma attuale. Secondo il Dizionario Toponomastico del Comune di Sambuca Pistoiese (Pistoia, 1993, p. 57) il titolo della Chiesa Parrocchiale è riferito a Sant'Ignazio Martire del II secolo (si tratta, perciò, di Sant' Ignazio di Antiochia Vescovo e martire vissuto tra il 50 e il 107 d.C.). Nel portone di accesso alla chiesa sono rappresentati dei "nodi di salomone" (un simbolo magico - religioso antichissimo in grado di affascinare l'osservatore per l'armonia e la sinuosa composizione). Il nodo di Salomone può alludere a concetti quali l'infinità, l'eternità, specie nella forma di treccia chiusa, all'ondulazione ed accavallamento delle onde o alla vibrazione dell'aria, vibrazione e ritmo che in molte cosmogonie vengono indicati come la natura stessa dell'azione creatrice. Nelle radici del segno entra, probabilmente, in campo anche il serpente, simbolo profondo che rappresenta la forza vitale, il principio stesso primordiale e basilare della vita, dell'energia della terra; fonte di veleno ma anche di medicina (si pensi al caduceo e all'uroboro).



Il nodo di Salomone

due immagini singolari
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