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Osservazione partecipata


 
Tecnica della descrizione antropologica (di fronte ad un'altra cultura)

1. descrizione dell'ambiente e dei comportamenti

2.descrizione dei sentimenti dell'osservatore rispetto a queste cose, e interpretazione di questi sentimenti come informazioni su come vedresti quelle stesse contingenze nella tua cultura. 

Le emozioni sono indicazioni che non posso interpretare come informazioni sul fatto osservato. Sono
informazioni di cornice e nella condizione dell'osservazione di un'altra cultura questo e' particolarmente chiaro, perché che la stessa cosa sia interpretabile in modo opposto e' dimostrato dal fatto che  - nell'esempio sull'accoglienza in hotel giapponese presentato da Hall) tutti i giaponesi interpretano in modo diverso dall'occidentale Hall il fatto osservato. Se io ho la sicurezza della mia esperienza e della mia cultura, che è un'esperienza collettiva, sociale, anche loro ce l' hanno.

 

Nel taccuino dell'antropologa c'e': 

1. descrizione accurata degli ambienti, dei comportamenti, delle contingenze

2. descrizione accurata dei propri sentimenti e delle proprie emozioni (Hall parlava negli anni Settanta de "la mia mente culturale");
3. descrizione delle dissonanze di matrice.

 

Oggi gli insegnanti devono saper gestire i conflitti ponendosi in una dimensione antropologica

Suggerimenti di Marianella Sclavi:  la pedagogia corrente nelle nostre scuole dice che quegli insegnanti (che riescono a gestire i conflitti) sono bravi perché hanno una cosa che non si impara. Invece si impara. Di fronte a una situazione di conflittualità devo essere consapevole che posso reagire in modo simmetrico o complementare, e queste sono reazioni che vengono in modo più automatico, ma che poi ce n'e' un'altra che e' quella di spiazzarlo.
L'allenamento a spiazzare, cioè a scegliere la terza possibilità, è l'allenamento fondamentale oggi, perché lo spiazzamento avviene mettendosi
dall'altra parte, quindi è uno spiazzamento anche di noi e questo apre un colloquio.

uscire dalla logica binaria torto-ragione per entrare in quella della ragione-ragione (cioè veder entrambe le "ragioni" che stanno alla radice del conflitto - Winnicott suggeriva l'atteggiamento che la madre tiene verso il figlio di fronte alle nuove  espressioni: se chiama "oro" i miei "occhiali", dapprima rinforzo la sua espressione, poi passo da oro ad occhiali. Non parto né arrivo al negativo.

 

 

Recensione di Alessandra Guigoni a: Dal Lago, Alessandro - De Biasi, Rocco, Un certo sguardo. Introduzione all'etnografia sociale. Roma-Bari: Laterza, 2002, pp. 326. Una regola aurea del bravo etnografo sociale consiste nel trattare ciò che è ovvio come se fosse strano e ciò che appare strano come ovvio. Questa affermazione conduce a importanti assunti epistemologici: il più importante forse consiste nel rifiutare le definizioni di senso comune dei fenomeni sociali e per raggiungere questo obiettivo l'uso dell'ironia metodologia (pratica che in inglese suonerebbe come debunking) diventa essenziale".


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