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Osservazione partecipata
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Tecnica della descrizione antropologica (di fronte ad un'altra cultura)
1. descrizione dell'ambiente e dei comportamenti 2.descrizione dei sentimenti dell'osservatore rispetto a queste cose, e interpretazione di questi sentimenti come informazioni su come vedresti quelle stesse contingenze nella tua cultura. Le emozioni sono indicazioni che non posso interpretare come informazioni
sul fatto osservato. Sono |
Nel taccuino dell'antropologa c'e':
1. descrizione accurata degli ambienti, dei comportamenti, delle contingenze
2.
descrizione accurata dei propri sentimenti e delle proprie emozioni (Hall
parlava negli anni Settanta de "la mia mente culturale");
3. descrizione delle dissonanze di matrice.
Oggi gli insegnanti devono saper gestire i conflitti ponendosi in una dimensione antropologica
Suggerimenti di Marianella Sclavi:
la pedagogia corrente nelle nostre scuole dice che quegli insegnanti (che
riescono a gestire i conflitti) sono bravi perché hanno una cosa che non si impara. Invece si impara. Di fronte
a una situazione di conflittualità devo essere consapevole che posso reagire in
modo simmetrico o complementare, e queste sono reazioni che vengono in modo più
automatico, ma che poi ce n'e' un'altra che e' quella di spiazzarlo.
L'allenamento a spiazzare, cioè a scegliere la terza possibilità, è
l'allenamento fondamentale oggi, perché lo spiazzamento avviene mettendosi
dall'altra parte, quindi è uno spiazzamento anche di noi e questo apre un
colloquio.
uscire dalla logica binaria torto-ragione per entrare in quella della ragione-ragione (cioè veder entrambe le "ragioni" che stanno alla radice del conflitto - Winnicott suggeriva l'atteggiamento che la madre tiene verso il figlio di fronte alle nuove espressioni: se chiama "oro" i miei "occhiali", dapprima rinforzo la sua espressione, poi passo da oro ad occhiali. Non parto né arrivo al negativo.
Recensione di Alessandra Guigoni a: Dal Lago, Alessandro - De Biasi, Rocco, Un certo sguardo. Introduzione all'etnografia sociale. Roma-Bari: Laterza, 2002, pp. 326. Una regola aurea del bravo etnografo sociale consiste nel trattare ciò che è ovvio come se fosse strano e ciò che appare strano come ovvio. Questa affermazione conduce a importanti assunti epistemologici: il più importante forse consiste nel rifiutare le definizioni di senso comune dei fenomeni sociali e per raggiungere questo obiettivo l'uso dell'ironia metodologia (pratica che in inglese suonerebbe come debunking) diventa essenziale".