giugno-luglio 2001

 

N E O_ proteiforme rubrica sull'imperfezione e/o l'ambiguità - enumerazione del pensiero secondo punti meglio visualizzati in piccole macchie di color nero in tutto simili a quelle brune sull'epidermide alternativamente (soggettivamente?) considerate difetti appena percettibili o particolari esteticizzanti se non addirittura vezzi di sapore settecentesco in grado di focalizzarsi sul posticcio, il simulacro che è feticcio caro all'arte.


· Un ambiguo e attempato Campione, in stazionario movimento su un tapis roulant, ci dice di "correre per la nostra vita" portando alla nostra attenzione una Terapia ed alcuni Esercizi maturati nel corso degli ultimi quattro anni. Il motto anglofono è: "art for a better life", slogan per degli Articoli di marca: tazze e frisbees come ideali souvenir per i turisti alla ricerca di un logo dal capo calvo che ricordi l' Autoritratto per un uomo completo.
Ma di neo in neo (lo sfiorire degli anni, il deperimento del corpo, il vacillare della mente) ci accorgiamo che il loro pessimistico color nero impallidisce in un bianco dalla carica positiva al centro delle immagine proposte. Un punto bianco su cui meditare ogni giorno cinque minuti, tra l'Amore, la Libertà, la Felicità e la Soddisfazione, trovando la calma, quanto meno è quel che ci suggerisce la legenda integrata nei quadri... Peccato solo che qualcuno ribadisca si tratti sempre e comunque di "Placebos & Surrogates"!
Allora a breve distanza qualcun'altro attua i bisogni ginnico-ludico-narcisisti poc'anzi sollecitati con bizzarri attrezzi, che da un apparentemente banale telecomando sui cui tasti bisogna fare energica pressione ci si alterna a una sega che simula il taglio di un ceppo per poi dare prova di se con una panca per la pesistica o su un tappetino scorrevole che simula il trasporto di una carriola, e per finire il riscaldamento un veicolo attenderà al varco coloro che non vorranno rinunciare alla pratica all'aria aperta atrofizzando i muscoli per troppa arte da capire esclusivamente con la testa.

 


[Urs Luthi al padiglione della Svizzera e Antal Lakner al padiglione dell'Ungheria]

 

 

 

 

 

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