giugno-luglio 2001

 

EXCURSUS - ANTE LITTERAM, ovvero la cleptomania come utile rimedio alla pigrizia e indolenza soggettiva per raccontare la 49° Biennale di Venezia con stralci di articoli e recensioni pubblicati sulla rivista Flash Art [nota: sono stati presi in considerazione solo alcuni tra i numeri dell'ultimo semestre].

FLASH ART N.225 - dicembre 2000/gennaio 2001


pp49 > Stan Douglas
[..] Le questioni identitarie e ambientali legate allo sviluppo urbano sono al centro del lavoro dell'artista. [..]

pp55 > Huyge, Parreno e i manga
Philippe Parreno e Pierre Huyghe hanno elaborato il progetto No Ghost, Just a Shell, basato su un'eroina dei manga, dal nome di Annlee. Per la modica cifra di 46.000 yen, i due artisti hanno rilevato il copyright del personaggio manga da un'agenzia manga specializzata nella produzione di fumetti, per renderla "segno in azione, logo vivente", come si scrive lo stesso Parreno. Annlee, infatti, sarà la protagonista di nuove storie inventate per lei dai due artisti, ma anche da altri amici, come Dominique Gonzalea-Foerster, Rirkrit Tiravanija, Douglas Gordon e Pierre Joseph. Per ora, è apparsa in due film: Anywhere out of the World di Parreno, e 2 Minutes Out of Time di Huyge, presentati nei mesi scorsi alle gallerie parigine Marian Goodman e Air de Paris. [..]

pp78 > Apocalypse
[..] Clima opposto per Flex, il nuovo video di Chris Cunnigham presentato nella sala adiacente, faraonico, spaccatimpani e iperdigitale. Una giovane coppia nuda prende parte a quello che potrebbe sembrare l'esercizio di riscaldamento di una qualunque compagnia di danza contemporanea di ricerca, e invece è solo sesso; quando diventa violento, parte una colonna sonora da videogame. [..]
Gemma De Cruz

pp87/88 > Paul Pfeiffer
(ndr: si consiglia la lettura integrale dell'intervista)
Chloe Piene: I media continuano a bombardarci con immagini di gente famosa, ma sembra che non siano mai abbastanza. Come dici anche tu, non facciamo altro che inghiottire immagini: le inghiottiamo, ruminiamo e risputiamo fuori. È un processo meccanico.
Paul Pfeiffer: non sono sicuro che sia un processo che mi piace. Perdersi nello spettacolo è piacevole, certo, ma non consiglierei a nessuno di affidarsi ingenuamente alla cultura del consumo. L'industria culturale prospera grazie alla nostra naturale tendenza all'assuefazione. È un po' come drogarsi. Il consumo di immagini può trasformarsi in un'esperienza visionaria o in un brutto viaggio, che ti fa solo male. È un paragone che non sembra neanche tanto eccessivo, se pensi alla realtà virtuale. Ho appena visto The Cell di Tarsem su un megaschermo con digital surround, a Chelsea: siamo arrivati a un nuovo livello di percezione sensoriale, che ha qualcosa di allucinogeno. [..]
Clohe Piene

FLASH ART n.222 - giugno/luglio 2000


pp112 > Loris Cecchini
[..] Da un punto di vista estetico-filosofico i lavori Cecchini sembrano avere come presupposto concettuale il pensiero di Gilles Deleuze che in un celebre saggio del 1968 sosteneva il valore gnoseologico della ripetizione, in un'ottica antimetafisica e decostruzionista. In particolare le opere in gomma sono la rappresentazione tangibile della condizione postmoderna, esistenzialmente precaria e fragile. Mentre sul piano strettamente storico artistico, gli oggetti molli riprodotti da Loris Cecchini possono essere messi in relazione al postdadaismo e alla Pop Art di Claes Oldenburg. Ma non per questo Cecchini può essere considerato un epigono post-po. [..]
Guido Curto

pp170 > Mark Wallinger - Accademia Britannica, Roma
Threshold to the Kingdom, il video proposto da Mark Wallinger è stato realizzato su commissione dell'Accademia Britannica nell'ambito del progetto - curato da Cristiana Perrella - Viva Roma che ha la finalità di promuovere lavori ispirati alla città. Il filmato, in particolare, propone una riflessione sull'idea del "viaggio", ispirandosi al Giubileo e al pellegrinaggio religioso.
Il lavoro di Wallinger, emerso negli anni Ottanta, non ha mai avuto una riconoscibilità formale, passando da pitture quasi iperrealiste a installazioni, fotografie, fino a privilegiare il mezzo filmico con uso quasi esclusivo della telecamera fissa. Anche in Treshold to the Kingdom il punto di vista è immobile, posto davanti all'ingresso degli arrivi internazionali di un aeroporto. Si tratta di una porta a battenti che si apre automaticamente a scandire il passaggio dei viaggiatori appena atterrati che defluiscono dal piano di fondo verso il piano limite, uscendo dal campo visivo sulla destra dell'inquadratura. Il ritmo dell'azione è dato proprio da questo scatto di apertura che anticipa di qualche secondo gli ingressi dei passeggeri, innescando ogni volta l'attesa per l'imminente apparizione.
Nel video tutto si svolge a un ritmo innaturale, rallentato e la musica scelta come unico sonoro, il Misere di Allegri, tradizionalmente usato dalla Chiesa nei giorni della Passione, contribuisce a conferire alla ripresa una forte componente mistica. La scelta del luogo, confine tra la dimensione del volo e quella terrestre, tra la competenza giuridica nazionale e internazionale, evidenzia l'interesse per il concetto di soglia, di passaggio. E la terra di approdo qui proposta sembra aver perso i connotati terrestri: tutto è sospeso, quasi irreale, con le immagini leggermente sgranate, i colori saturi; tutto ci appare governato da un ritmo diverso dalla realtà che conosciamo. Il "viaggio" assume allora un significato più ampio, di conoscenza, di esperienza spirituale, di dimensione altra.
Come spesso accade nei recenti lavori di Wallinger, minimali artifici assottigliano i legami con la realtà lasciando emergere forti valenze spirituali, per contro i riferimenti al "Sacro" - che talvolta richiamano dichiaratamente i testi dell'Apocalisse, del Vangelo di Marco - acquistano una concretezza quotidiana pur mantenendo un'intenzionale leggerezza e una manifesta ironia.
Daniela De Dominicis

pp117 > Francesco Vezzoli - Spazio Aperto Gam, Bologna
[..] Per Vezzoli, infatti, l'autoritratto è un tema fondamentale che l'artista tratta innestandovi una serie di cortocircuiti, di giochi al paradosso. Vezzoli, infatti, ritrae se stesso immortalando, però, un'altra persona che, a sua volta, interpreta il ruolo di un altro personaggio. In questa disseminazione d'identità, in questa mascherata, è da ricercare il nocciolo concettuale della sua opera. Qual è il volto e quale la maschera? Francesco Vezzoli fa sparire il volto dietro la maschera o, meglio, riconosce che questa è, paradossalmente, più fedele all'identità, più vera del volto stesso. Inoltre, l'artista sembra volerci dire che una maschera sola non basta, che è meglio procurarsene tante a catena e lasciare che la propria identità fluisca dall'una all'altra. [..]

FLASH ART n.226 - febbraio/marzo 2001


pp67 > Addio a Chen Zhen
Chen Zhen è morto di cancro all'ospedale Paul Brosse di Parigi il 13 dicembre. L'artista era nato a Shanghai nel 1955 e aveva frequentato la Shanghai Institute of Drama. Nel 1986 si era iscritto all'Ecole Nationale Superieure des Beaux Arts di Parigi. A partire dal 1989, aveva partecipato a numerose mostre in Francia e nel mondo, iniziando un'analisi critica e concettuale dell'arte contemporanea. Dalla fine degli anni Novanta era diventato uno degli artisti più importanti della scena artistica internazionale. L'impegno di Chen Zhen come artista risale al movimento cinese New Tide (nuova marea) del 1985. il suo lavoro affrontava molte questioni, dalla politica internazionale al sociale, a problematiche culturali, alla vita in sé, con un linguaggio artistico metafisico e ironico allo stesso tempo. Il rapporto tra cultura occidentale e cultura orientale era da lui analizzato su un piano filosofico. La sua opera resterà nella storia come esempio di pluralismo nell'arte.
Fei Dawei

pp71 > Intervista a Marco Nereo Rotelli
In questo ultimo periodo Marco Nereo Rotelli ha realizzato diverse installazioni, tutte basate sulla messa in gioco di parole "altrui". A Parigi, al Petit Palais, erano i versi di Charles Baudelaire, a Palazzo Durini, Milano, erano i testi di Battiato, mentre ai Cantieri Culturali della Zisa di Palermo sono intervenuti dei filosofi come Cacciari e Severino.

C'è un tratto comune a queste operazioni recenti?
Il mio lavoro si basa da sempre sulla relazione con l'Altro in senso linguistico, per sondare quello che è possibile cogliere dalla realtà a partire da un altro linguaggio, estraneo al contesto delle arti visive in senso stretto.

pp74 > Migrazioni e acquisizioni
[..] le opere, comprate per trenta milioni ciascuna, costituiranno in effetti il primo nucleo della futura collezione del CAC. Una circostanza che conduce l'acquirente, in taluni casi, ad anteporre la notorietà dell'artista rispetto al contenuto. Sister Project 2000, l'opera di Vanessa Beecroft ne è l'esempio più chiaro: come poteva essere un nuovo progetto (e quindi superare le condizioni imposte) se faceva parte di un ciclo di tutt'altra ispirazione? [..]
Claudia Colasanti

pp128 > Georgina Starr - Pinksummer, Genova
[..] L'artista inglese lavora dichiaratamente con la formula del work in progress, proponendo progetti destinati a oggettivarsi in momenti artistici differenti. Così da una performance possono nascere video, cd, abiti, installazioni e altro, tutti definibili come prodotti creativi completi e, contemporaneamente, parte di un complesso più vasto e in continua evoluzione. [..]
Elisabetta Rota

pp130 > Botto & Bruno - Alfonso Artiaco, Napoli
[..] Quelle che all'apparenza sembrano gigantografie della periferia di Pozzuoli, sono invece paesaggi immaginari, luoghi irreali prodotti attraverso il montaggio fotografico. [..] Questo processo di personalizzazione trasforma uno spazio - fisico o mentale - privo d'identità, fino a riconfigurarne il carattere. Analizzando con attenzione i lavori è possibile abituare l'occhio alle sottili variazioni prodotte dal gioco a incastri tra elementi opposti. Ecco che un singolo edificio sarà composto di pareti con differente grado di luminosità, le pozzanghere sul selciato rifletteranno l'immagine di alberi o costruzioni inesistenti e cieli cariche di nuvole violacee sovrasteranno la città senza produrre una goccia d'acqua. [..]
Filippo Romeo

pp131 > Chen Zhen - Continua, San Gimignano (SI)
Prematuramente scomparso in dicembre, Chen Zhen, artista cinese (ma parigino d'adozione), aveva fatto della nozione di transesperienza - uno stato di sospensione del domicilio culturale - il perno di un lavoro che, pur rinnovandosi continuamente, manteneva alla base la trasformazione e l'assemblaggio di oggetti trovati, in installazioni capaci di riflettere, poeticamente, la natura ibrida della vita sociale e culturale del nostro tempo. [..]
Saretto Cincinelli

FLASH ART n.227 - aprile/maggio 2001


pp60 > È di scena Pierre Huyghe
Pierre Huyghe, che rappresentaerà la Francia alla prossima Biennale di Venezia, espone fino al 6 maggio al Van Abbemuseum di Eindhoven in Olanda. L'allestimento della mostra, dal titolo "Interludes", è stato concepito dall'artista stesso. In linea con la sua analisi sull'industria dell'entertainment l'esposizione si presenta come uno shopping center accattivante e dal gusto pop, dove le opere sono tappe all'interno di un percorso. Così si passa dal primo videogame Atari, Pong, incastonato nel soffitto, a Annlee, personaggio manga in computer animation, fino a Blanche-Neige Lucie, noto video dell'artista dove l'attrice che diede la voce alla Biancaneve di Walt Disney, rivendica i diritti d'autore sulla propria voce.

pp123 > Carsten Nicolai
[..] Gli impulsi audio da 50 a 800 hz, immessi da Carsten Nicolai, alias Noto, musicista elettronico della miglior scuola germanica, vengono in altre opere trasformati in strutture visibili lineari. Come i "cugini" finlandesi Pan Sonic, che ritualizzano Malevic sub specie electrica, Noto-Nicolai ha trovato il modo per rendere un profondo omaggio all'astrazione nel mondo del digitale.
Vera Martini

pp132 > Paul Pfeiffer - Giò Marconi, Milano
[..] La star è certamente Paul Pfeiffer, trentaquattrenne giramondo nato alle Hawaii e cresciuto nelle Filippine. Le sue video sculture, in cui il supporto, concepito come un lungo braccio d'acciaio che si stacca dalla parete, è importante almeno quanto l'immagine sul monitor, analizzano temi come la sparizione, il cambiamento di senso e il paradosso utilizzando materiali dall'archivio della memoria elettronica e cinematografica. [..]
Luca Beatrice


Per gli affezionati della testata di Simona Vendrame suggeriamo invece, in modo del tutto indicativo:

TEMA CELESTE n.83 - gennaio/febbraio 2001


pp52/55 "Intervista" a Do-Ho Suh, a cura di Priya Malhotra.

pp87 "Profili" di Ron Mueck, a cura di Martin Herbert.

pp104 "Recensione" di Georgina Starr, a cura di Chiara C. Bertola.

pp106 "Recensione" di Eva Marisaldi, a cura di Angelo Capasso.

pp124 - trafiletto generico sulla Biennale di Venezia.

 

 

 

 

 

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