EXCURSUS - ANTE LITTERAM,
ovvero la cleptomania come utile rimedio alla pigrizia e indolenza
soggettiva per raccontare la 49° Biennale di Venezia con stralci
di articoli e recensioni pubblicati sulla rivista Flash Art [nota:
sono stati presi in considerazione solo alcuni tra i numeri dell'ultimo
semestre].
FLASH ART N.225 - dicembre 2000/gennaio 2001
pp49 > Stan Douglas
[..] Le questioni identitarie e ambientali legate allo sviluppo
urbano sono al centro del lavoro dell'artista. [..]
pp55 > Huyge, Parreno e i manga
Philippe Parreno e Pierre Huyghe hanno elaborato il progetto No
Ghost, Just a Shell, basato su un'eroina dei manga, dal nome di
Annlee. Per la modica cifra di 46.000 yen, i due artisti hanno rilevato
il copyright del personaggio manga da un'agenzia manga specializzata
nella produzione di fumetti, per renderla "segno in azione,
logo vivente", come si scrive lo stesso Parreno. Annlee, infatti,
sarà la protagonista di nuove storie inventate per lei dai
due artisti, ma anche da altri amici, come Dominique Gonzalea-Foerster,
Rirkrit Tiravanija, Douglas Gordon e Pierre Joseph. Per ora, è
apparsa in due film: Anywhere out of the World di Parreno, e 2 Minutes
Out of Time di Huyge, presentati nei mesi scorsi alle gallerie parigine
Marian Goodman e Air de Paris. [..]
pp78 > Apocalypse
[..] Clima opposto per Flex, il nuovo video di Chris Cunnigham presentato
nella sala adiacente, faraonico, spaccatimpani e iperdigitale. Una
giovane coppia nuda prende parte a quello che potrebbe sembrare
l'esercizio di riscaldamento di una qualunque compagnia di danza
contemporanea di ricerca, e invece è solo sesso; quando diventa
violento, parte una colonna sonora da videogame. [..]
Gemma De Cruz
pp87/88 > Paul Pfeiffer
(ndr: si consiglia la lettura integrale dell'intervista)
Chloe Piene: I media continuano a bombardarci con immagini di gente
famosa, ma sembra che non siano mai abbastanza. Come dici anche
tu, non facciamo altro che inghiottire immagini: le inghiottiamo,
ruminiamo e risputiamo fuori. È un processo meccanico.
Paul Pfeiffer: non sono sicuro che sia un processo che mi piace.
Perdersi nello spettacolo è piacevole, certo, ma non consiglierei
a nessuno di affidarsi ingenuamente alla cultura del consumo. L'industria
culturale prospera grazie alla nostra naturale tendenza all'assuefazione.
È un po' come drogarsi. Il consumo di immagini può
trasformarsi in un'esperienza visionaria o in un brutto viaggio,
che ti fa solo male. È un paragone che non sembra neanche
tanto eccessivo, se pensi alla realtà virtuale. Ho appena
visto The Cell di Tarsem su un megaschermo con digital surround,
a Chelsea: siamo arrivati a un nuovo livello di percezione sensoriale,
che ha qualcosa di allucinogeno. [..]
Clohe Piene
FLASH ART n.222 - giugno/luglio 2000
pp112 > Loris Cecchini
[..] Da un punto di vista estetico-filosofico i lavori Cecchini
sembrano avere come presupposto concettuale il pensiero di Gilles
Deleuze che in un celebre saggio del 1968 sosteneva il valore gnoseologico
della ripetizione, in un'ottica antimetafisica e decostruzionista.
In particolare le opere in gomma sono la rappresentazione tangibile
della condizione postmoderna, esistenzialmente precaria e fragile.
Mentre sul piano strettamente storico artistico, gli oggetti molli
riprodotti da Loris Cecchini possono essere messi in relazione al
postdadaismo e alla Pop Art di Claes Oldenburg. Ma non per questo
Cecchini può essere considerato un epigono post-po. [..]
Guido Curto
pp170 > Mark Wallinger - Accademia Britannica,
Roma
Threshold to the Kingdom, il video proposto da Mark Wallinger è
stato realizzato su commissione dell'Accademia Britannica nell'ambito
del progetto - curato da Cristiana Perrella - Viva Roma che ha la
finalità di promuovere lavori ispirati alla città.
Il filmato, in particolare, propone una riflessione sull'idea del
"viaggio", ispirandosi al Giubileo e al pellegrinaggio
religioso.
Il lavoro di Wallinger, emerso negli anni Ottanta, non ha mai avuto
una riconoscibilità formale, passando da pitture quasi iperrealiste
a installazioni, fotografie, fino a privilegiare il mezzo filmico
con uso quasi esclusivo della telecamera fissa. Anche in Treshold
to the Kingdom il punto di vista è immobile, posto davanti
all'ingresso degli arrivi internazionali di un aeroporto. Si tratta
di una porta a battenti che si apre automaticamente a scandire il
passaggio dei viaggiatori appena atterrati che defluiscono dal piano
di fondo verso il piano limite, uscendo dal campo visivo sulla destra
dell'inquadratura. Il ritmo dell'azione è dato proprio da
questo scatto di apertura che anticipa di qualche secondo gli ingressi
dei passeggeri, innescando ogni volta l'attesa per l'imminente apparizione.
Nel video tutto si svolge a un ritmo innaturale, rallentato e la
musica scelta come unico sonoro, il Misere di Allegri, tradizionalmente
usato dalla Chiesa nei giorni della Passione, contribuisce a conferire
alla ripresa una forte componente mistica. La scelta del luogo,
confine tra la dimensione del volo e quella terrestre, tra la competenza
giuridica nazionale e internazionale, evidenzia l'interesse per
il concetto di soglia, di passaggio. E la terra di approdo qui proposta
sembra aver perso i connotati terrestri: tutto è sospeso,
quasi irreale, con le immagini leggermente sgranate, i colori saturi;
tutto ci appare governato da un ritmo diverso dalla realtà
che conosciamo. Il "viaggio" assume allora un significato
più ampio, di conoscenza, di esperienza spirituale, di dimensione
altra.
Come spesso accade nei recenti lavori di Wallinger, minimali artifici
assottigliano i legami con la realtà lasciando emergere forti
valenze spirituali, per contro i riferimenti al "Sacro"
- che talvolta richiamano dichiaratamente i testi dell'Apocalisse,
del Vangelo di Marco - acquistano una concretezza quotidiana pur
mantenendo un'intenzionale leggerezza e una manifesta ironia.
Daniela De Dominicis
pp117 > Francesco Vezzoli - Spazio Aperto
Gam, Bologna
[..] Per Vezzoli, infatti, l'autoritratto è un tema fondamentale
che l'artista tratta innestandovi una serie di cortocircuiti, di
giochi al paradosso. Vezzoli, infatti, ritrae se stesso immortalando,
però, un'altra persona che, a sua volta, interpreta il ruolo
di un altro personaggio. In questa disseminazione d'identità,
in questa mascherata, è da ricercare il nocciolo concettuale
della sua opera. Qual è il volto e quale la maschera? Francesco
Vezzoli fa
sparire il volto dietro la maschera o, meglio, riconosce che questa
è, paradossalmente, più fedele all'identità,
più vera del volto stesso. Inoltre, l'artista sembra volerci
dire che una maschera sola non basta, che è meglio procurarsene
tante a catena e lasciare che la propria identità fluisca
dall'una all'altra. [..]
FLASH ART n.226 - febbraio/marzo 2001
pp67 > Addio a Chen Zhen
Chen Zhen è morto di cancro all'ospedale Paul Brosse di Parigi
il 13 dicembre. L'artista era nato a Shanghai nel 1955 e aveva frequentato
la Shanghai Institute of Drama. Nel 1986 si era iscritto all'Ecole
Nationale Superieure des Beaux Arts di Parigi. A partire dal 1989,
aveva partecipato a numerose mostre in Francia e nel mondo, iniziando
un'analisi critica e concettuale dell'arte contemporanea. Dalla
fine degli anni Novanta era diventato uno degli artisti più
importanti della scena artistica internazionale. L'impegno di Chen
Zhen come artista risale al movimento cinese New Tide (nuova marea)
del 1985. il suo lavoro affrontava molte questioni, dalla politica
internazionale al sociale, a problematiche culturali, alla vita
in sé, con un linguaggio artistico metafisico e ironico allo
stesso tempo. Il rapporto tra cultura occidentale e cultura orientale
era da lui analizzato su un piano filosofico. La sua opera resterà
nella storia come esempio di pluralismo nell'arte.
Fei Dawei
pp71 > Intervista a Marco Nereo Rotelli
In questo ultimo periodo Marco Nereo Rotelli ha realizzato diverse
installazioni, tutte basate sulla messa in gioco di parole "altrui".
A Parigi, al Petit Palais, erano i versi di Charles Baudelaire,
a Palazzo Durini, Milano, erano i testi di Battiato, mentre ai Cantieri
Culturali della Zisa di Palermo sono intervenuti dei filosofi come
Cacciari e Severino.
C'è un tratto comune a queste operazioni
recenti?
Il mio lavoro si basa da sempre sulla relazione con l'Altro in senso
linguistico, per sondare quello che è possibile cogliere
dalla realtà a partire da un altro linguaggio, estraneo al
contesto delle arti visive in senso stretto.
pp74 > Migrazioni e acquisizioni
[..] le opere, comprate per trenta milioni ciascuna, costituiranno
in effetti il primo nucleo della futura collezione del CAC. Una
circostanza che conduce l'acquirente, in taluni casi, ad anteporre
la notorietà dell'artista rispetto al contenuto. Sister Project
2000, l'opera di Vanessa Beecroft
ne è l'esempio più chiaro: come poteva essere un nuovo
progetto (e quindi superare le condizioni imposte) se faceva parte
di un ciclo di tutt'altra ispirazione? [..]
Claudia Colasanti
pp128 > Georgina Starr - Pinksummer, Genova
[..] L'artista inglese lavora dichiaratamente con la formula del
work in progress, proponendo progetti destinati a oggettivarsi in
momenti artistici differenti. Così da una performance possono
nascere video, cd, abiti, installazioni e altro, tutti definibili
come prodotti creativi completi e, contemporaneamente, parte di
un complesso più vasto e in continua evoluzione. [..]
Elisabetta Rota
pp130 > Botto & Bruno - Alfonso Artiaco,
Napoli
[..] Quelle che all'apparenza sembrano gigantografie della periferia
di Pozzuoli, sono invece paesaggi immaginari, luoghi irreali prodotti
attraverso il montaggio fotografico. [..] Questo processo di personalizzazione
trasforma uno spazio - fisico o mentale - privo d'identità,
fino a riconfigurarne il carattere. Analizzando con attenzione i
lavori è possibile abituare l'occhio alle sottili variazioni
prodotte dal gioco a incastri tra elementi opposti. Ecco che un
singolo edificio sarà composto di pareti con differente grado
di luminosità, le pozzanghere sul selciato rifletteranno
l'immagine di alberi o costruzioni inesistenti e cieli cariche di
nuvole violacee sovrasteranno la città senza produrre una
goccia d'acqua. [..]
Filippo Romeo
pp131 > Chen Zhen - Continua, San Gimignano
(SI)
Prematuramente scomparso in dicembre, Chen Zhen, artista cinese
(ma parigino d'adozione), aveva fatto della nozione di transesperienza
- uno stato di sospensione del domicilio culturale - il perno di
un lavoro che, pur rinnovandosi continuamente, manteneva alla base
la trasformazione e l'assemblaggio di oggetti trovati, in installazioni
capaci di riflettere, poeticamente, la natura ibrida della vita
sociale e culturale del nostro tempo. [..]
Saretto Cincinelli
FLASH ART n.227 - aprile/maggio 2001
pp60 > È di scena Pierre Huyghe
Pierre Huyghe, che rappresentaerà la Francia alla prossima
Biennale di Venezia, espone fino al 6 maggio al Van Abbemuseum di
Eindhoven in Olanda. L'allestimento della mostra, dal titolo "Interludes",
è stato concepito dall'artista stesso. In linea con la sua
analisi sull'industria dell'entertainment l'esposizione si presenta
come uno shopping center accattivante e dal gusto pop, dove le opere
sono tappe all'interno di un percorso. Così si passa dal
primo videogame Atari, Pong, incastonato nel soffitto, a Annlee,
personaggio manga in computer animation, fino a Blanche-Neige Lucie,
noto video dell'artista dove l'attrice che diede la voce alla Biancaneve
di Walt Disney, rivendica i diritti d'autore sulla propria voce.
pp123 > Carsten Nicolai
[..] Gli impulsi audio da 50 a 800 hz, immessi da Carsten Nicolai,
alias Noto, musicista elettronico della miglior scuola germanica,
vengono in altre opere trasformati in strutture visibili lineari.
Come i "cugini" finlandesi Pan Sonic, che ritualizzano
Malevic sub specie electrica, Noto-Nicolai ha trovato il modo per
rendere un profondo omaggio all'astrazione nel mondo del digitale.
Vera Martini
pp132 > Paul Pfeiffer - Giò Marconi,
Milano
[..] La star è certamente Paul Pfeiffer, trentaquattrenne
giramondo nato alle Hawaii e cresciuto nelle Filippine. Le sue video
sculture, in cui il supporto, concepito come un lungo braccio d'acciaio
che si stacca dalla parete, è importante almeno quanto l'immagine
sul monitor, analizzano temi come la sparizione, il cambiamento
di senso e il paradosso utilizzando materiali dall'archivio della
memoria elettronica e cinematografica. [..]
Luca Beatrice
Per gli affezionati della testata di Simona Vendrame suggeriamo
invece, in modo del tutto indicativo:
TEMA CELESTE n.83 - gennaio/febbraio 2001
pp52/55 "Intervista" a Do-Ho Suh, a cura di Priya Malhotra.
pp87 "Profili" di Ron
Mueck ,
a cura di Martin Herbert.
pp104 "Recensione" di Georgina
Starr, a cura di Chiara C. Bertola.
pp106 "Recensione" di Eva Marisaldi,
a cura di Angelo Capasso.
pp124 - trafiletto generico sulla Biennale
di Venezia.
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