COMPUTER

Se state leggendo questo articolo, vuol dire che avete un computer davanti. Ma cosa c'è dentro questa scatola? Cerchiamo di capirlo con una serie di articoli rivolta ad i non esperti... e a quanti hanno una reputazione altissima presso gli amici ma anche molte lacune da colmare!

In questo numero ci occuperemo del monitor e della scheda grafica. Il monitor è un dispositivo molto simile al televisore che converte un segnale analogico, in ingresso, in segnali luminosi. I primi monitor erano a fosfori verdi o ambra e servivano solo per visualizzare testi, ma con l’avvento delle schede grafiche comparvero i primi colori; oggi siamo arrivati a oltre 16 milioni di colori ad un costo accessibile a tutti. La scheda grafica è il dispositivo che permette di convertire i segnali digitali elaborati dal microprocessore in segnali analogici. Quando noi digitiamo una lettera sulla tastiera oppure disegniamo qualcosa, vediamo sul monitor il risultato sperato, ma è grazie alla scheda video che possiamo vedere la lettera o il disegno. Infatti il microprocessore elabora ciò che abbiamo fatto (un tasto premuto oppure un disegno) ed invia i dati in forma digitale su un canale detto bus (ci sono diversi tipi che si distinguono per la velocità) comune con tutte le schede, ma è sola la scheda grafica che preleverà i dati. La scheda grafica converte il segnale digitale in segnale analogico tramite il DAC (digital analogic converter ) che confronta in una memoria il dato con un livello di tensione. Ogni tensione corrisponde ad una determinata intensità di colore e questo confronto viene fatto per i tre colori fondamentali: rosso, verde e blu. Sulla scheda un maggior quantitativo di memoria corrisponde ad un maggior numero di colori visualizzabili sul monitor e a risoluzioni più elevate. Infatti una qualsiasi immagine del monitor, è composta da una serie di minuscoli punti chiamati pixel; un maggior numero di pixel corrisponde ad una maggiore risoluzione grafica il che significa una maggiore nitidezza dell’immagine. Si è passati da un 320x200 pixel (misura di larghezza per altezza) ad una risoluzione di 1600x1280 pixel. La risoluzione oggi più usata è 640x480 pixel, 256 colori, tutto questo grazie alla scheda grafica di tipo VGA (variable graphics array) in grado di visualizzare risoluzioni anche più basse. Una volta convertito il segnale digitale in analogico, la scheda grafica invia il tutto al monitor che grazie al tubo catodico ed ai cannoni "spara" un raggio di elettroni su una maschera forata (minore è la misura dei fori e migliore è la qualità del monitor; la misura viene detta dot pitch). Il tutto viene fatto per ciascuno dei tre colori fondamentali da ciascuno dei tre cannoni. Il fascio viene convogliato e quindi focalizzato sulla maschera tramite una meccanismo interno al tubo (detto anche CRT) che mantiene i flussi elettronici allineati con precisione. Gli elettroni passando la maschera colpiscono i fosfori che rivestono l’interno dello schermo con la conseguenza che diventano fosforescenti; tanto più è intenso il raggio tanto più è luminoso il fosforo. I fosfori all’interno del tubo sono di tre tipi, uno per ogni colore fondamentale. Quando il raggio ha lasciato il punto, il fosforo rimane illuminato per pochissimo tempo (persistenza), ma per rendere stabile l’immagine, i fosfori devono essere "rinfrescati" con scansioni successive. Il processo prende nome di refresh e normalmente è di 60 volte al secondo (60 Hz). Quando i fasci hanno esplorato completamente in orizzontale lo schermo, i cannoni vengono disattivati, riportando il flusso in un punto sul bordo sinistro immediatamente sottostante alla linea di scansione precedente. Il processo prende nome di scansione raster. Alcuni monitor scandiscono una linea si ed una no ed il processo viene detto interlacciamento; viene usato questo processo per ottenere risoluzione elevate con un costo minore di componenti elettronici ma con lo svantaggio di uno sfarfallio che può essere molto fastidioso a lungo andare. Perciò spendere i soldi per un buon monitor significa lavorare con un minor affaticamento della vista. Arrivederci al prossimo mese e grazie dell’attenzione.

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