Lettera Nº 59: qualche
parola in controtendenza
Ivrea il 28/07/1994
Può darsi che io sia uno strano animale
che pensa cose strane ma, senza essere un membro del governo preoccupato
per il potere, sono convinto che con la caduta del decreto detto "decreto
Biondi" siano cadute due cose in Italia: la democrazia ed il governo stesso,
che è di fatto passato sotto la tutela dei giudici e non può
più fare nulla che non sia loro gradito. Il fatto che il decreto
sia stato trasformato in disegno di legge potrebbe anche andare ma, così
stravolto, serve sì a protezione della gente, ma non serve a protezione
delle istituzioni, proprio perchè la carcerazione preventiva, nella
nuova forma, può essere adottata per le ipotesi di corruzione e
concussione là dove un sospetto in materia può essere espresso
nei confronti di chiunque. Si, lo so, gli assetati di sangue, che non sanno
affatto se coloro che sono in carcere per ipotesi di corruzione o concussione
siano o no colpevoli, gridano "In galera! In galera!" (oggettivamente io,
pur sospettandolo, non so se sono colpevoli neppure per De Lorenzo e Poggiolini).
E lo sappiamo, gli assetati di sangue, i lapidatori, quelli che trasformano
sospetti in fatti sono molti. Vorrei dunque ricordare che un generale ed
alcuni Colonnelli della Guardia di Finanza sono stati arrestati: che cosa
succederebbe se ad Antonio di Pieto venisse in mente, dopo aver parlato
con un fantomatico "Pasquale Pisceddu" di sospettare di corruzione un generale
dei Carabinieri? O un certo numero di Generali dei Carabinieri? O i vertici
dei Carabinieri e della Polizia? Che cosa succederebbe se dopo aver arrestato
un certo numero di Generali delle forze dell'ordine li rimettesse in libertà
con certi accordi? Poi va bè, ci possiamo rimettere ... alla clemenza
della Corte, ma attualmente, per fare un golpe "regolamentare", alla magistratura
basta semplicemente farlo e di fatto lo ha già compiuto, dal momento
che nessuno si stupisce più se si arrestano i generali! Credo che
gli assetati del sngue dei Di Lorenzo e dei Poggiolini, prima di gridare
allo scandalo per il decreto "Biondi" avrebbero fatto meglio a pensarci
un attimo: grazie a loro infatti oggi non siamo in regime democratico ed
ho il sospetto che la democrazia sia definitivamente alle nostre spalle
per la debolezza del governo nel difenderla in un momento così delicato.
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