Aristotele aveva lasciato molte sue teorie sul mondo in senso sia fisico sia cosmologico, e queste, con il passare degli anni e dei vari studiosi che le avevano accettate, erano entrate a far parte del senso comune, un po' come adesso sono le teorie eliocentriche per noi.
Come supporto a queste teorie c'era anche che si affiancavano bene all'esperienza comune; infatti difficilmente le nuove concezioni del mondo che partono con Galileo saranno facilmente riscontrabili dal popolo ignorante che no riusciva a riscontrarle in ciò che vedeva.
Anche se subito viene da pensare alle teorie sull'universo, la
cosmologia non era l'unica scienza che era rimasta sotto il peso del senso comune, non bisogna dimenticare la forse più importante fisica.
Da tutta la filosofia dell'antichità ci perviene anche un disprezzo per i meccanici intesi come tecnici considerati inferiori e alla stregua di schiavi da Aristotele. Una concezione che verrà vinta sia da Bacone che da Galileo che si serviranno oltremodo dei tecnici, per tutte quelle invenzioni che riescano a rendere più esatta l'osservazione, rendendoli parte integrante dell'équipe che lavora alla ricerca.

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