L'Apt di Fano invita, con un'elegante brochure, a visitare le Terme
di Carignano, peraltro raccomandate dalla stesa Regione Marche. Allora
parti un pomeriggio di afa, e per tutto il viaggio ripeti non devo bere,
poiché vuoi mantenere la sete per il posto, dove l'opuscolo segnala
acque sulfure e bromo-iodiche e fresco riposo. Così, quando arrivi,
la sete e l'arsura sono insaziabili, e temi di dover fare a pugni con i
parcheggi e la gente. Invece non ci sei che tu e il tuo compagno di viaggio,
davanti ad una panchinetta e un parco mal curato; e l'unica fonte disponibile
sembra erogare l'acqua del trombino che hai davanti a casa tua. Per
la strada ed i vialetti non si muove nessuno, tranne una coppia torinese
che arriva quando ce ne andiamo, e ci chiede se per caso le terme siano
da un'altra parte, tanto stenta a credere di aver abbandonato l'amena
spiaggia per quello spettacolo miserevole. L'unico bar della zona è
stato inglobato dagli ambulatori USLL, ovviamente chiusi in quell'ora spaventosamente
tarda (sono le 17.00). Con il ricordo della raffinata Salice Terme, a qualche
chilometro da Pavia , risaliamo in macchina; ma conserviamo gelosamente
la brochure dell'Apt di Fano, fulgido esempio, a futura memoria, dell'arte
ingannevole della pubblicità. |
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