Il mare1: l'impepata di alghe

La spiaggia di Torrette è, come dice la Guida Rossa del Touring, di purissima arenaria: e quando la vedi, con sole quattro file di ombrelloni non pochi dei quali chiusi, pensi che potrai goderti il mare in pace, senza dover far a pugni con il vicino di sdraio. Quella spiaggia costituirebbe senz'altro l'invidia di altri lidi, che tu conosci bene e sai avari di sabbia, arrampicati su strisce balneari di ciottoli e tenuti a bada da bagnini implacabili che sono attenti persino allo stuzzicadenti; ma alle nove di mattina i bagnini qui sono già a godersi il sole in riva al mare, e tu ti arrabatti intorno all'ombrellone per togliere le cartacce e i mozziconi di sigaretta.  L'unica cosa che viene rimossa al mattino sono le alghe: ciò non toglie che al pomeriggio si depositi sul bagnasciuga un altro spesso strato di insalata che scoraggia il bagnante, ma che evidentemente deve restare per terra, per dare un po' di colore. Se poi l'infelice bagnante pretende di poter fare la doccia dopo il bagno, viene additato all'altrui riprovazione; e punito con l'esborso di cinquecento  lire per ogni doccia (fredda) cui intenda sottoporsi, ovvero 30 secondi di acqua  dopo i quali bisogna inserire, inevitabilmente, qualche altra  moneta. Del resto, chi si arrischierebbe a fare il bagno in acque piene di catrame e di sporcizia, che il vento già alle 10 porta a riva e sulla vostra pelle? Dovete piuttosto dedicarvi all'abbronzatura: e quindi ancora subire le ironie del gestore, che non si capacita del fatto che non vogliate pagare trentamilalire quotidiane per l'uso di due lettini, ma vi accontentiate delle sdraio. E della bella spiaggia che non conosce rastrello.
 
 

Il mare2: una valle di lacrime


L'infelice turista che crede ancora nel detto il cliente ha sempre ragione si accorgerà ben presto di quanto siano mutati i tempi:  l'unica cosa che conta sono le querimonie degli operatori, che sulla bella riviera fanese registrano un calo delle presenze del 20% e la fuga degli stranieri, soprattutto tedeschi. Ed il tristo destino abbattutosi sulle loro teste fa scordare loro di mantenere puliti i servizi, di spazzare le cabine comuni, di assicurare la presenza dei bagnini e di acqua corrente.  Quanto al resto, non chiedete conforto presso gli albergatori ed i ristoratori, che non perdono giorno per insultare, sul giornale, il Sindaco e la giunta di Fano, colpevoli di non  organizzare adeguate serate di intrattenimento; poiché loro stessi non sono in grado di mettere in piedi uno spettacolo con la corale dell'oratorio. E nell'insulto si scordano di guardare al turista che, in vacanza, può benissimo aspettare 70 minuti per avere una  pizza a mezzogiorno; e poi fargli pagare quindicimilalire per due stecchini di calamari e gamberetti surgelati, e diecimilalire per un vinello ignoto (chiedere che cosa sia? Ma suvvia, è vino genuino, che importa  come si chiami?). I menù turistici, in vigore persino nella Bassa Padana, qui non esistono (talvolta sulla carta, nel senso che quando li chiedete vi rispondono che eccezionalmente per quel giorno c'è solo il menù alla carta) E non stupitevi se il coperto grava ancora, vergognosamente, sul vostro conto finale: i lunghi anni di vacanze crucche non  hanno cambiato i nostri poveri operatori con tante spese,  che danno la colpa agli incentivi  per la rottamazione e alla politica incerta del governo, e che non osano neppure riconoscere che pagare centomilalire al giorno per una pensione completa dentro un cubicolo similgiapponese è tanto per chi frequenti queste coste, dove non ci sono né circoli nautici né night esclusivi. Ma la morale è dichiarata: meglio un ovetto d'oro oggi che una gallina dalle molte uova  per tutti i giorni a venire
 

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