SCENA VII
(siamo ancora nella casa di Wiesel)
Madre:<<E allora?>>
Bea:<<Cosa sta succedendo?>>
Hilda:<<Sì papà, di' qualcosa!>>
Padre:<<Una... una notizia terribile... La deportazione! Il ghetto sarà liquidato questa... notte stessa!>>
Elie:<<Padre, dove ci porteranno?>>
Padre:<<Lo sa solo il capo della nostra comunità, ma non può dirlo, pena la vita. Forse andremo a lavorare nelle fabbriche di mattoni... in Cecoslovacchia o in Germania... chissà... Qui, no di certo, il fronte è ormai troppo vicino.>>
Zipporà:<<Ma io non voglio lasciare i miei giochi, i miei compagni, la mia maestra, no papà, non voglio!>>
Madre:<<Su figlioli, sbrighiamoci, non c'è più tempo per piagnucolare... prepariamoci per questo viaggio!>>
Padre:(con voce ferma)<<Hilda, Bea, Elie, Zipporà, ricordatevi che ognuno ha il diritto di portare con sé solo gli effetti personali, nient'altro! Andate ad avvertire i vicini! Io intanto scendo in cantina a seppellire quel po' d'oro che c'è rimasto...>>
Madre:<<Sì, lo prenderemo al nostro ritorno e Dio sa se ne avremo bisogno!>>
(Mentre questo accade, nella casa dei Wiesel, si sentono i gendarmi urlare:"TUTTI GLI EBREI FUORI! LOS! SCHNELL, JUDEN!". Le luci si spengono lentamente...)
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