CHI 6 febbraio 2002 n. 5
p. 30
Così ho fatto pace con Loredana
 
    Lugano, gennaio

"E' vero: volevamo rompere con la Bertè e mandare al suo posto, a Sanremo, Ivana Spagna, altra grande artista della nostra scuderia. All'utlimo momento, però, abbiamo ritrovato l'intesa con Loredana e io mi sento sollevato. Il nostro progetto per il festival era nato intorno alla Bertè, lei aveva già lavorato tanto sul brano Dimmi che mi ami un po'. Non sarebbe stato giusto se, alla fine, lo avesse interpretato un'altra cantante". Così, Behjet Pacolli, fondatore e presidente della B&G, conferma a "Chi" la clamorosa svolta: l'estrosa, imprevedibile cantante a Sanremo ci sarà. La crisi si è risolta, a un soffio dal punto di non ritorno, come lo stesso Pacolli, ex marito della Oxa, e l'intero staff direttivo della casa discografica, di cui è vicepresidente Gianni Belleno, altro ex della Oxa, ci avevano lascito intendere (vedi "Chi" n. 4/02). Il "caso Bertè" è chiuso. Per la gioia dei tanti fan dell'artista che aspettano il suo ritorno alla canzone da quasi 5 anni e che, nei giorni bui, si sono fatti sentire con lettere, telefonate ed e-mail d'appello, sia con la B&G sia con la Rai. Da un lato, abnche grazie a questa crisi e alla ribalta mediatica seguitane, i vertici della Rai e dell'organizzazione del Festival si sono convinti che Sanremo non può rinunciare a un personaggio così controcorrente e "magnetico", in grado di stupire e provocare, come una star d'altri tempi. Dall'altro, Pacolli non aveva mai mandato giù la delusione per il forfait di Loredana, per il cui rilancio la B&G aveva già investito mezzo miliardo di lire. Con queste premesse è facile comprendere come, sul filo del rasoio, sia stato trovato un accordo (la notte, fra il 22 e il 23 gennaio) dopo che, un giorno prima, invocando presunti "problemi di salute" di Loredana, la B&G ne aveva chiesto la sostituzione alla commissione selezionatrice di Sanremo. "Sono felicissimo", ha commentato Pippo Baudo, direttore artistisco e presentatore della kermesse canora. Soddisfatto anche Renato Zero, che, come rivelato dal nostro giornale, ha cercato di mediare tra l'amica del cuore Loredana e i vertici della B&G. "Il presidente Pacolli", ha dichiarato Loredana, "ha rimesso in riga tutto il gruppo, simile a una scolaresca indisciplinata, con qualche bacchettata a tutti, me compresa. I contrasti? Non so neppure com'erano nati". Il "presidente", invece, la soluzione della crisi la spiega a "Chi" in questa intervista esclusiva. Domanda. Perchè eravate pronti a rinunciare a Loredana? Risposta. "Loredana è innamorata della musica, ha una forma di creatività così particolare e sentita che spesso non è semplice assecondarla. Ma ora è tutto a posto. Per fortuna: io non mi sentivo in pace con me stesso. Mi è bastato riflettere un po' da solo, l'ho chiamata una notte e lei si è sciolta dalla commozione. Abbiamo creduto e lavorato insieme al brano per Sanremo: andremo avanti insieme fino in fondo". D. Ma di chie era la responsabilità dei contrasti? R. "Non è giusto gettare tutte le colpe su Loredana, o sul suo carattere, a volte troppo schietto e indipendente. Anche noi della B&G abbiamo sbagliato, intromettendoci in questioni artistiche. Loredana meritava più spazio, la sua eccezionale creatività andava assecondata di più. Le incomprensioni erano nate per questo". D. E Ivana Spagna non è rimasta delusa? R. "Ho parlato anche con lei, che ha una sensibilità fuori dal comune. Era d'accordo con me, le sarebbe dispiaciuto avere successo, con la sensazine di averlo sottratto a Loredana, che fra l'altro aspetta questa sua rivincita da tempo. Negare alla bertè Sanremo sarebbe significato ferirla duramente, sul piano dei sentimenti. Lei ha davvero qualcosa da dire e da comunicare agli altri con la musica. Quanto a Ivana sta già lavorando per noi a un grande progetto".

 
     
       
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