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Lugano, gennaio "E' vero:
volevamo rompere con la Bertè e mandare al suo posto, a
Sanremo, Ivana Spagna, altra grande artista della nostra
scuderia. All'utlimo momento, però, abbiamo ritrovato
l'intesa con Loredana e io mi sento sollevato. Il nostro
progetto per il festival era nato intorno alla Bertè,
lei aveva già lavorato tanto sul brano Dimmi che mi
ami un po'. Non sarebbe stato giusto se, alla fine,
lo avesse interpretato un'altra cantante". Così,
Behjet Pacolli, fondatore e presidente della B&G,
conferma a "Chi" la clamorosa svolta:
l'estrosa, imprevedibile cantante a Sanremo ci sarà. La
crisi si è risolta, a un soffio dal punto di non
ritorno, come lo stesso Pacolli, ex marito della Oxa, e
l'intero staff direttivo della casa discografica, di cui
è vicepresidente Gianni Belleno, altro ex della Oxa, ci
avevano lascito intendere (vedi "Chi" n. 4/02).
Il "caso Bertè" è chiuso. Per la gioia dei
tanti fan dell'artista che aspettano il suo ritorno alla
canzone da quasi 5 anni e che, nei giorni bui, si sono
fatti sentire con lettere, telefonate ed e-mail
d'appello, sia con la B&G sia con la Rai. Da un lato,
abnche grazie a questa crisi e alla ribalta mediatica
seguitane, i vertici della Rai e dell'organizzazione del
Festival si sono convinti che Sanremo non può rinunciare
a un personaggio così controcorrente e
"magnetico", in grado di stupire e provocare,
come una star d'altri tempi. Dall'altro, Pacolli non
aveva mai mandato giù la delusione per il forfait di
Loredana, per il cui rilancio la B&G aveva già
investito mezzo miliardo di lire. Con queste premesse è
facile comprendere come, sul filo del rasoio, sia stato
trovato un accordo (la notte, fra il 22 e il 23 gennaio)
dopo che, un giorno prima, invocando presunti
"problemi di salute" di Loredana, la B&G ne
aveva chiesto la sostituzione alla commissione
selezionatrice di Sanremo. "Sono felicissimo",
ha commentato Pippo Baudo, direttore artistisco e
presentatore della kermesse canora. Soddisfatto anche
Renato Zero, che, come rivelato dal nostro giornale, ha
cercato di mediare tra l'amica del cuore Loredana e i
vertici della B&G. "Il presidente Pacolli",
ha dichiarato Loredana, "ha rimesso in riga tutto il
gruppo, simile a una scolaresca indisciplinata, con
qualche bacchettata a tutti, me compresa. I contrasti?
Non so neppure com'erano nati". Il
"presidente", invece, la soluzione della crisi
la spiega a "Chi" in questa intervista
esclusiva. Domanda. Perchè eravate
pronti a rinunciare a Loredana? Risposta.
"Loredana è innamorata della musica, ha una forma
di creatività così particolare e sentita che spesso non
è semplice assecondarla. Ma ora è tutto a posto. Per
fortuna: io non mi sentivo in pace con me stesso. Mi è
bastato riflettere un po' da solo, l'ho chiamata una
notte e lei si è sciolta dalla commozione. Abbiamo
creduto e lavorato insieme al brano per Sanremo: andremo
avanti insieme fino in fondo". D.
Ma di chie era la responsabilità dei contrasti? R.
"Non è giusto gettare tutte le colpe su Loredana, o
sul suo carattere, a volte troppo schietto e
indipendente. Anche noi della B&G abbiamo sbagliato,
intromettendoci in questioni artistiche. Loredana
meritava più spazio, la sua eccezionale creatività
andava assecondata di più. Le incomprensioni erano nate
per questo". D. E Ivana Spagna non
è rimasta delusa? R. "Ho parlato
anche con lei, che ha una sensibilità fuori dal comune.
Era d'accordo con me, le sarebbe dispiaciuto avere
successo, con la sensazine di averlo sottratto a
Loredana, che fra l'altro aspetta questa sua rivincita da
tempo. Negare alla bertè Sanremo sarebbe significato
ferirla duramente, sul piano dei sentimenti. Lei ha
davvero qualcosa da dire e da comunicare agli altri con
la musica. Quanto a Ivana sta già lavorando per noi a un
grande progetto".
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