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Edmund Husserl

Prossnitz (Moravia) 8 aprile 1859 - 27 aprile 1938

 

"Senza venire in chiaro, per me stesso, nelle linee generali, circa il senso e l'essenza, i metodi e i principali punti di vista di una critica alla ragione, senza aver abbozzato, stabilito e fondato un piano generale per essa, io non posso veramente e autenticamente vivere

(dal Diario 25 settembre 1906)

Tutta la conoscenza è la conoscenza di qualcosa

fondatore della scienza fenomenologica

 Biografia

Dopo una iniziale formazione matematica, diventa a Vienna allievo di Brentano (che gli trasmette l'esigenza di un fondamento scientifico della filosofia e dello studio dell'intenzionalità della coscienza), docente a Gottinga dal 1901, poi a Friburgo.Da ricordare che fu Heidegger, il nuovo rettore nazista,  a firmare l'ordine con chi si interdiva al suo maestro Husserl - in quanto ebreo - l'accesso all'università di Friburgo.

L'enorme quantità di manoscritti da lui lasciati è ora a disposizione degli studiosi nell'Archivio Husserl a Lovanio. 

note metafisiche (elaborazione da DEBARTOLOMEO-MAGNI 1998)

La sua fenomenologia , basata sulla rivendicazione di una filosofia come scienza rigorosa, con la quale intervenire sulla crisi ideale e culturale dell'Europa e su quella delle scienze europee, divenute cosi pervasive eppure incapaci di dare senso alla realtà e al loro stesso sviluppo. In un'epoca nella quale ci si sente sempre più “in balìa dei destino", la scienza e la tecnica sfuggono ai problemi del senso o non-senso dell'esistenza umana.

La fenomenologia si muove contro la "superstizione dei fatto" che ha caratterizzato il positivismo e critica la metafisica occulta presente nel "naturalismo" e nei concetti-base della scienza positivistica. Questa aveva identificato la scienza con il sapere matematico-naturalistico, che, per voler ridurre tutto a processi misurabili e quantificabili, era giunto a considerare come una cosa anche la coscienza.

La fenomenologia, invece, intende tornare alla coscienza come luogo nel quale ogni realtà ed aspetto dell'esperienza assume un significato.

La sottolineatura del carattere originario, irriducibile, della coscienza e del valore della soggettività umana avvicina Husserl all'Idealismo, ad uno "spiritualismo trascendentale" che si richiama a Leibniz, prima ancora che a Cartesio.

Problematica e complessa si presenta ogni prospettiva di trascendenza della coscienza in direzione di altro da essa, come nel caso dei problema di Dio, di cui non si esclude in linea di principio una possibilità di ricerca. Ma, come ha affermato criticamente una sua allieva ebrea, poi convertita al Cattolicesimo e morta nei lager nazisti, Edith Stein (1891-1942), proprio per l'impianto della fenomenologia, che riporta tutto alla coscienza, l'intelletto "non troverà mai un punto fermo" e relativizzerà tutto, anche Dio stesso.

 

note gnoseologiche (elaborazione da DEBARTOLOMEO-MAGNI 1998)

La  coscienza no esiste nel VUOTO, perché è impossibile pensare il nulla. 

La conoscenza fenomenologica è "Tornare alle cose stesse", guardare ai fenomeni così come essi si manifestano immediatamente e con evidenza alla coscienza e descriverli senza aggiungere niente di estraneo all'oggetto stesso.

Non ci troviamo subito dinanzi alle cose, cioè ai fenomeni nella loro evidenza, ma in una situazione falsata da pregiudizi consolidati. Per arrivare al fenomeno bisogna "mettere fra parentesi" sia l'atteggiamento spontaneo, sia l'atteggiamento proprio delle scienze. Questa è la porta d'ingresso della fenomenologia: l'epoché, la riduzione fenomenologica. E’ un atto di "sospensione dell'assenso" che non ci fa più considerare "normale" intendere i fenomeni come cose e il nostro io come una sostanza. L'epoché ci avverte che, messo fra parentesi il mondo, rimane un residuo fenomenologico che è irriducibile al mondo stesso: la coscienza, che non può essere messa fra parentesi. Essa è intenzionalità, cioè tensione verso qualcosa di diverso, che è oltre e al di là di sé. L'insieme degli atti e dei processi della coscienza - ricordi, percezioni, affetti, sentimenti, volontà 'viene definito coi termine di erlebnis, o esperienza vissuta. In essa si trova sia la distinzione che la relazione fra la coscienza e il suo oggetto.

La ragione svolge un'attività di tipo intuitivo, che ha come oggetto le essenze ideali: è per questo che si parla di intuizione eidetica (da éídos, idea). L'aspetto caratterizzante dell'intuizione eidetica è l'evidenza razionale con cui l'oggetto dell'intenzionalità si presenta alla coscienza.

Essa permette di fondare un sapere rigoroso, cioè di conseguire conoscenze Oggettive e valide, che non sono invece possibili con le evidenze sensibili o con quelle offerte dalla psicologia.

La coscienza è continuo trascendimento di sé verso le essenze, è nóesis (il momento soggettivo dei percepire, dell'immaginare, dei ricordare ... ) a cui si manifesta un nóerna ad essa trascendente (cioè il momento oggettivo dei percepito, dell'immaginato, del ricordato). L'éidos, l'essenza dell'oggetto, è la sua struttura costitutiva, invariante.

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Fonti

DEBARTOLOMEO-MAGNI 1998  De Bartolomeo-Magni, Filosofia, tomo 0, BG:Atlas, 1998

 

Film

In un film-documentario viene ripreso Husserl settantasettenne che racconta alla figlia episodi della sua vita.(commento narrativo di Lester E.Embree).

Multimedialità (vhs)

Linkografia

Glossary-Guide for Translating Husserl  a c. Antonio Zirion Quijano (Universidad Nacional Autónoma de México), guida per la traduzione inglese e spagnola dei termini usati da E. Husserl.

www.ehusserl.com sito che indaga sui rapporti tra Hegel e i filosofi contemporanei; altre notizie in http://sweb.uky.edu

 

 

 

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