Dal Quotidiano la Nazione pag. 7 Cronaca 15 Apr 2000 04:02
Rai «oscurata» per elettrosmog
ROMA — Improvvido Vincenzo Vita, sottosegretario alla Comunicazione. Giusto l'altro giorno aveva gioito per l'approvazione della delibera sull'elettrosmog (da impianti di trasmissione audio e video) da parte della giunta regionale del Lazio, e neppure ventiquattr'ore dopo il sindaco di Pomezia, con un'ordinanza, ha disposto la chiusura del trasmettitore della Rai in modulazione d'ampiezza di Santa Palomba, sulla via Ardeatina.
Risultato: black-out totale dei programmi di Radio Rai da Arezzo fino alla Sicilia, una popolazione di circa 15 milioni di persone.
«Il sequestro è stato ordinato — si legge nella notifica — ai fini della salvaguardia della pubblica salute delle persone e fino a quando i limiti delle emissioni non saranno riportati in quelli di legge».
Ora Vita comunica che il ministero è disponibile a un immediato tavolo di confronto. «Il problema era noto da tempo — spiega — Vogliamo cercare la soluzione più idonea alla prosecuzione del servizio pubblico in piena aderenza ai limiti stabiliti per legge per la tutela della salute dei cittadini».
L'ordinanza è arrivata dopo una serie di richieste da parte degli abitanti della zona, di recente esaminate dal consiglio comunale della cittadina industriale. Subito dopo il sindaco di Pomezia, Maurizio Aureli, aveva chiesto un sopralluogo all'Asl per verificare il campo magnetico del megaimpianto, dove è situata anche un'antenna di oltre 100 metri che permette la ricezione del segnale Rai a lunghissime distanze.
La Asl aveva redatto una relazione in cui si segnalava il superamento dei valori limite all'esposizione dei campi magnetici. Pare che all'interno di alcune abitazioni si sia arrivati a riscontrare un'emissione di 25 volt per metro contro una potenza massima stabilita per legge di 6 volt. Una prima ordinanza era stata notificata alla Rai a ottobre '99 e successivamente il Tar aveva respinto la richiesta di sospensiva presentata dall'ente. Un altro sopralluogo della Asl segnalava che gli impianti non erano stati calibrati come richiesto dalla prima ordinanza. Di qui la decisione del sindaco di emetterne una seconda. Poi è arrivato il gip del tribunale di Roma (l'Asl aveva comunicato al tribunale i risultati delle indagini sanitarie), con un'ordinanza di sequestro «in base all'articolo 674 del codice penale». Che, a leggerlo bene, si sofferma in realtà solo sul «getto pericoloso di cose da altezze varie», ma che due successive sentenze della Cassazione hanno riletto stabilendo che «in quest'ambito» possono rientrare per l'appunto anche i parametri delle onde elettromagnetiche.
Salve, al momento, le trasmissioni in modulazione di frequenza e quelle a onde corte, i programmi per l'estero, cioè, che vengono tutti trasmessi da Prato Smeraldo, impianto situato nelle vicinanze dell'Argentario.
Bloccate, invece, le trasmissioni Meteomar, il noto bollettino dei naviganti. Bloccati, poi, anche i programmi di «Notturno Italiano», le trasmissioni dirette nel bacino del Mediterraneo e tutte quelle trasmesse sulle frequenze di Santa Palomba a partire dalla mezzanotte.
La Rai ha già presentato due ricorsi d'urgenza, visto che si tratta — sostiene a gran voce l'azienda — di «interruzione di pubblico servizio». Contro l'ordinanza del comune di Pomezia ricorrerà al Tar del Lazio, mentre contro il decreto di sequestro s'appellerà al tribunale della Libertà.
di Elena G. Polidori
Da "il Resto del Carlino" 23.4.2000 pag. 6 cronaca
Elettrosmog, restano chiusi i ripetitori Rai
E ora scattano nuovi controlli
ROMA — Il sostituto procuratore Gianfranco Amendola ha revocato il sequestro preventivo degli impianti Rai di Santa Palomba, decretato il 14 aprile per il «fondato motivo che la libera disponibilità degli impianti determinasse la prosecuzione dell' attività», ritenuta nociva per la salute pubblica. L' impianto, tuttavia non può riprendere l' attività perchè rimane in vigore l' ordinanza di chiusura del sindaco di Pomezia. La motivazione della revoca prende lo spunto proprio dall' ordinanza di Maurizio Aureli. Secondo Amendola la chiusura amministrativa è già una garanzia del blocco dell' attività di emissione di onde elettromagnetiche che, secondo la Asl RMH, superava i limiti imposti dalla legge. Disposta un'ulteriore rilevazione dell'emissione delle onde elettromagnetiche.
Da "il Resto del Carlino" 30.4.2000 pag. 6 cronaca
Il ripetitore Rai oscurato
«Ridurre le onde di due terzi»
ROMA — Soltanto la riduzione di due terzi della potenza degli impianti di Santa Palomba può consentire alla Rai di rientrare nei limiti (6 volt/metro) imposti dalle norme sull'emissione di onde elettromagnetiche. E quindi di riprendere le trasmissioni radiofoniche in onde medie, oscurate due settimane fa dal giudice e da un'ordinanza del sindaco di Pomezia.
Questo è il risultato della campagna di rilievi compiuta, negli ultimi tre giorni, dal presidio multizonale di prevenzione e dall' Asl Rm-H nelle adiacenze degli impianti, tuttora chiusi per effetto del provvedimento emesso in relazione ai pericoli legati alle emissioni eccessive di onde. I controlli, a cui hanno hanno preso parte anche i tecnici della Rai, sono stati eseguiti con particolari apparecchi nelle abitazioni vicine agli impianti e hanno dato esito favorevole.
I tecnici, però, ritengono necessario compiere ulteriori verifiche. E per questo motivo chiederanno di autorizzare la Rai a trasmettere per il solo tempo necessario a controllare se, con la riduzione dei due terzi di potenza, anche in altre zone limitrofe l'emissione di onde elettromagnetiche sia compatibile con il tetto dei 6 volts per metro. Nelle scorse settimane gli impianti erano stati oggetto di un sequestro preventivo su iniziativa del pm Gianfranco Amendola. Ma in presenza dell'ordinanza di chiusura, il magistrato ha revocato quel provvedimento ritenendo più utile che si proceda con lo strumento amministrativo.