Modena,, il pretore ordina alla Wind la rimozione, una sentenza che fara' discutere

Via l'antenna dal tetto, i condomini hanno vinto


MODENA — «Davide ha battuto Golia». Per la prima volta è accaduto che un pugno di agguerriti e ben motivati cittadini l'abbia spuntata contro un colosso della telefonia, ottenendo lo smantellamento di un ripetitore installato sul terrazzino di un palazzo, proprio accanto alle loro abitazioni. Tra i residenti di via della Cella, dove in marzo tra infinite polemiche la società di telefonia cellulare, regolarmente in possesso della concessione edilizia rilasciata dal comune fin dall'ottobre 1999, ha collocato l'impianto, la soddisfazione è enorme. E la sentenza è importante, perchè potrebbe aprire centinaia di altre vertenze anti-antenne in tutta Italia.
Nessuno più ci credeva a questa possibilità, dopo che inutilmente avevano rivolto anche una petizione al sindaco, sottoscritta da duecentocinquanta persone, denunciando la sua pericolosità. Non è rimasta loro altra strada che rivolgersi alla magistratura, assistiti dall'avvocato Stefano Lucchi, argomentando sulla illegittimità degli atti che avevano preceduto la decisione del maggiore proprietario dello stabile di via della Cella, 35 di concedere alla Wind l'uso del terrazzo. «Dato per acquisito che lo stabile ha natura condominiale — recita il dispositivo del pronunciamento espresso dalla seconda sezione civile del tribunale di Modena — non sembra permesso ai singoli condomini, senza previa delibera autorizzativa dell'assemblea, disporre ad uso e beneficio personale di uno o più condomini di una parte comune dell'edificio. Pertanto in assenza di delibera assembleare l'utilizzo arbitrario della parte comune può integrare gli estremi dello spoglio». Tutto da rifare dunque per Wind, che ora deve smantellare entro 60 giorni — salvo l'esito di eventuale reclamo — il ripetitore.
La circostanza che il ripetitore sia da spostare in forza di un'illegittimità formale, e non dei danni alla salute, appare marginale di fronte alle ricadute ed al significato che ha il provvedimento giudiziario modenese. «Non è la prima battaglia di civiltà — fa presente Casolari, consigliere di An che ha seguito da vicino la vertenza — che si vince passando dalla porta di servizio».

di Alberto Greco
Da "il Resto del Carlino" Giovedi 1.6.2000 pag. 9 cronaca



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