Circolo delle telecomunicazioni - Roma

Congresso straordinario del
Circolo delle Telecomunicazioni    (24 giugno 2000)

Ordine del giorno approvato all’unanimita’ dagli iscritti.

Una alternativa di Societa’ a Roma – Un progetto Comunista per il rispetto dei diritti dell’uomo e della biodiversita’, per la salvaguardia dei bisogni primari


 

A tutti i Circoli Territoriali e del Lavoro
A Liberazione

PREMESSA  (con riferimenti presi da  articoli  dalla rivista “Scientific American”)
Il  presupposto fondamentale per qualsiasi rivendicazione politica riferita alla tutela dell’ambiente ed alla salvaguardia della salute pubblica e’ che qualsiasi analisi si faccia, non sia in funzione antropocentrica ma riferita alla tutela della Biodiversita’, alla conservazione della natura e delle sue risorse.

Quando si parla delle varie forme di inquinamento (da idrocarburi,  ozono o a causa dei campi elettromagnetici) l’azione politica deve essere conforme alla tutele delle nicchie ecologiche perche’ dalla loro  conservazione ne deriva un ambiente sano anche per l’uomo, che di esse e’ parte integrante.
L’idea portante della conservazione e’ infatti la consapevolezza che e’ in atto  una profonda crisi di estinzione ed e’ necessario predisporre un piano di emergenza anche e soprattutto nelle zone fortemente antropizzate come Roma e la sua periferia.

E’ vero che le specie si estinguono  naturalmente, ma il tasso normale di estinzione e’ di una specie all’anno. Dunque in circa 10 milioni di anni, un periodo geologico, dovrebbero sparire circa 10 milioni di specie.     Questo e’ l’ordine di grandezza!
Adesso,  invece, ogni anno si estinguono da 1000 a 10.000 specie  animali   evegetali.
E’ un autentico disastroso peggiore di quello che porto’ all’estinzione dei dinosauri.
Le comunita’ animali e vegetali vivono e si evolvono  come in un mosaico.
Un pezzo di bosco che sorga in mezzo alla citta’ o comunque in un ambiente fortemente antropizzato  ha un destino ben diverso da quello di un bosco che sia circondato dall’ambiente naturale; la continuita’ degli habitat e’ fondamentale per la loro sopravvivenza.
Non basta quindi “istituire i parchi”, creare piccole oasi accerchiate dalle zone antropizzate.
Troppe  volte i parchi ed in generale le aree protette sono stati istituiti sulla base di criteri estetici ed economici, non scientifici, e dunque non rappresentano in modo adeguato gli ecosistemi che dovrebbero essere protetti.
Inoltre, i parchi spesso si estendono su un area troppo limitata per mantenere in vita popolazioni di specie animali che hanno bisogno di grandi spazi.
Insomma, i parchi sono ecosistemi incompleti
Questa impostazione va’ ribaltata, bisogna ricreare grandi spazi a matrice naturale o seminaturale, in cui siano incluse zone antropizzate.
Sarebbero dunque le citta’ a diventare quasi delle isole urbanizzate  in mezzo alla natura.
Immaginate l’stituzione di una serie di riserve naturali connesse tra loro “corridoi” destinati a facilitare il movimento e lo scambio genetico della flora e della fauna.
 
 

QUALI PROPOSTE SU ROMA?
 

In questo contesto, il BIOPARCO (“Zoo”) attualmente in “ristrutturazione” non dovrebbe contenere specie “catturate” per la gioia degli occhi dei bambini bensi’ esclusivamente specie in via di estinzione da far riprodurre e reimmettere successivamente in liberta’ o esemplari da riabilitare (esemplare in tal senso l’azione svolta dalla L.I.P.U. all’interno del Bioparco).

Per quanto riguarda l’Inquinamento Elettromagnetico, dovuto all’immissione di nuove tecnologie di trasmissione radiotelevisive e radiomobile, dato che il presupposto fondamentale e’ che il “BUSINESS” che “c’e’ dietro” e’ fortissimo e quindi anche le pressioni politiche esercitate sugli enti costituzionalmente preposti al controllo, sono enormi, riteniamo necessario ed improcastinabile che, visti i contenuti del D.lgs. n°381 del 10/09/1998 e la successiva legge regionale (29 dic 99), il Comune di Roma avvi l’immediata delocalizzazione  degli impianti.
Dovra’ essere istituita una specifica commissione per il controllo e l’applicazione degli impegni e dei tempi di bonifica.
A tale commissione dovranno partecipare organicamente i membri dei comitati popolari contro l’ELETTROSMOG ed i rappresentanti delle istituzioni.
Bisogna inoltre obbligare i gestori di impianti di “RADIOTELEFONIA” ad usare strumenti tecnici certificati (scatola nera), quale parte integrante del progetto di installazione.

Altro punto fondamentale e’ la mappatura della geomorfologia del territorio e la realizzazione  di una rete telematica per il sottocontrollo delle nicchie di frana.
E’ risaputo infatti che la geologia del territorio romano e’ caratterizzata da frane specialmente nelle zone tufiche ed argillose.
La collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e con le Aziende di Telecomunicazioni per la stesura di un sistema di trasmissione dati “capillare”, e’ fondamentale per il controllo h.24 di tutti gli edifici del territorio.

Roma 24 giugno 2000
 
 

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