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General
Coordinator: Cesare Benvenuti - Compilation: Leonardo
Alessandroni - Fabrizio Carraresi - Copertina: José
D'Apice Loredana
Bertè nasce sotto il sole della Calabria; la Bertè
cantatnte sotto il segno della
"particolarità". Si sa che per penetrare il
semplice senso dell'udito e raggiungere quello più
profondo, pertanto più difficilmente conquistabile, del
sentimento non basta ad un interprete possedere una
tecnica ineccepibile. Nel caso di una cantante non sarà
mai solo la sicurezza con cui modula la propria voce a
farlo giungere nell'intimo di chi ascolta. La tecnica,
ogni tipo di tecnica, è di per sè una cosa fredda che
stupisce ma poco comunica e nulla stimola. Parlando di
musica, quindi di arte, quando ci si riferisce a stimoli
e comunicazioni, questi sono da intendersi nell'area
dell'emotività, del trasporto con cui comunicano i
sensi. Perchè qualcosa si muova in questi spazi, occorre
possedere sì una buona tecnica ma questa, deve essere il
"supporto dell'interpretazione", la quale sarà
l'esecuzione personalizzata dell'opera. Più forte è la
personalizzazione, più coinvolgente è l'ascolto di
coloro che sono in sintonia con l'artista. E' vero anche
che l'eventuale rifiuto di chi non è sulla stessa onda
sarà categorico, ma è certo che un'interpretazione
fortemente caratterizzata non susciterà mai
l'indifferenza del pubblico. La Bertè possiede le doti
della brava cantante, resta però indiscusso che il
graffio dolce-amaro delle sue emissioni occupa una
posizione alta nella graduatoria delle caratteristiche
che l'hanno portata al successo. Qui la cosa funziona
ancora meglio perchè il tipo di voce rappresenta
fedelmente i tratti del personaggio dolcemente
aggressivo. La Bertè è uno di quegli artisti che hanno
sofferto e lavorato molto per farsi apprezzare e
raggiungere ciò che volevano. Dalle sue note biografiche
si leggono anni di lavori insicuri e pasti a base di
panini; chi conosce almeno un po' le luci e le ombre
della gavetta sa quanta forza e convinzione occorra per
tirare avanti. Tutto questo back-ground traspare con
audace chiarezza dal personaggio Bertè che sembra sempre
avere la grinta della "prima volta".
(Emblematico a proposito il brano "Non sono una
signora").
Loredana ha scelto come
ariete di sfondamento il Rock. Indiscutibilmente i toni
"eccessivi" di questa musica, siano essi
aggressivi o romantici, sono quelli che meglio potevano
esprimere il temperamento di questa estroversa cantante.
Il Rock ha la sua stessa impulsività: è un puledro
sfrenato che pochi cavalcano, i più stanno a guardare e
ci si identificano a braccia all'aria. E' un modello di
vita oltre che un tipo di musica, per fare bene del rock
si deve avere un'anima rock. La scelta è risultata
esatta; tanto è vero che la Bertè diventa nel giro di
qualche anno la prima donna del rock italiano. In questa
escalation hanno giocato un ruolo fondamentale gli autori
ed i produttori, due parti più volte riunite in una sola
persona, sempre di notevole levatura, che hanno saputo
darle motivi giusti con i quali rappresentarsi al meglio.
Mi piace qui nominarne uno su tutti: musicista,
compositore, autore, produttore, arrangiatore e cantante
fra i migliori del nostro Paese, Ivano Fossati. Con
Fossati la Bertè ha sicuramente firmato le pagine fra le
più belle della sua carriera, non ultima, a riprova del
suo vigile sguardo all'estero, la bella esperienza che li
ha portati in Brasile, a scoprire e tradurre in chiave
rock i bellissimi brani di Djavan, per riassumerne poi il
tutto nell'interessante album intitolato
"Carioca".
Una salda e veritiera
unione tra l'intimità del personaggio, la particolarità
della sua voce e la carica emotiva della musica rock,
correlati da un serio impegno professionale e dalle
scelte sempre argute dei produttori, sono i temi del
successo di Loredana Bertè; un'artista che ha sempre
dimostrato, nel bene e nel male, di essere soprattutto se
stessa e questo non può che far piacere a coloro, e sono
tanti, che ormai stufi dei bei manichini a cui viene
messi il microfono in mano, vogliono artisti veri che
perseguono una loro strada e non il successo a tutti i
costi. Speriamo che di Bertè ne nascano molte altre.
Leonardo Alessandroni
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