Oscar Wilde
Oscar Wilde è di gran lunga il mio scrittore preferito. Di una sensibilità unica, ma allo stesso tempo capace di un umorismo molto pungente, mi ha letteralmente conquistato con i suoi "Aforismi", incredibilmente paradossali quanto profondamente veri; in una parola, geniale. Altre stupende opere sono il romanzo "Il ritratto di Dorian Gray", la commedia "L'importanza di essere Onesto" e la raccolta "Il principe felice e altre storie".
Qui di seguito ho raccolto le frasi più belle dei suoi "Aforismi".
Buona lettura.
Le donne sono fatte per essere amate, non per essere comprese.
Tutti sono buoni a compatire le sofferenze di un amico, ma ci vuole un’anima veramente bella per godere dei successi di un amico.
L’egoismo non consiste nel vivere secondo i propri desideri, ma nel pretendere che gli altri vivano a quel modo che noi vogliamo. L’altruismo consiste nel vivere e lasciar vivere.
Quanto sono fortunati gli attori! Sta ad essi scegliere se vogliono aver parte nella tragedia, o nella commedia, se vogliono soffrire o godere, ridere o spargere lacrime; non è così nella vita vissuta. La maggior parte degli uomini e delle donne sono costretti a recitare parti, per le quali non hanno alcuna inclinazione. Il mondo è un palcoscenico, ma le parti vi sono male distribuite.
È un peccato che noi teniamo conto delle lezioni della vita soltanto quando non ci servono più a niente.
L’unica arte di scherzare col fuoco è di non rimanerne neppure abbronzati; quelle che si bruciano sono le persone che non sanno scherzare col fuoco.
Vi sono momenti in cui uno si trova nella necessità di scegliere fra il vivere la propria vita piena, intera, completa, o trascinare una falsa, vergognosa, degradante esistenza quale il mondo, nella sua grande ipocrisia, gli domanda.
Esperienza è il nome che tutti danno ai propri errori.
Si parla tanto del bello che è nella certezza; sembra che si ignori la bellezza più sottile che è nel dubbio. Credere è molto monotono, il dubbio è profondamente appassionante. Stare all’erta, ecco la vita; essere cullato nella tranquillità, ecco la morte.
Ogni effetto bello che produciamo ci crea un nemico; per essere popolare bisogna essere una mediocrità.
La vita è terribile. Essa ci domina; non siamo noi a dominarla.
La vita è troppo breve perché ci possiamo caricare le spalle delle sofferenze altrui. Ciascuno vive la propria vita, e ne paga il fio. Il doloroso è che si paga tante volte per un solo fallo. Veramente le colpe si pagano più e più volte. Nei suoi conti con l’uomo il Destino non chiude mai il suo bilancio.
Ridetene pure, ma vuol dire molto trovare una donna che ci comprenda a fondo.
È assurdo classificare la gente in buona e cattiva. Vi è la gente piacevole, e la gente noiosa.
Non vi è che una sola cosa orrida al mondo, il tedio. Ecco il peccato che non trova perdono.
Non sperdetevi nei labirinti della virtù. Ecco il grande difetto delle donne. Desiderano sempre vederci virtuosi. Ma se lo siamo quando fanno la nostra conoscenza, non piacciamo loro affatto. Piace loro trovarci irrimediabilmente cattivi, e lasciarci intollerabilmente buoni.
Le donne perverse ci tormentano. Le donne buone ci annoiano. Ecco tutta la differenza fra di esse.
La vita non è altro che un brutto quarto d’ora composto di momenti squisiti.
Non vi può essere reale amicizia tra l’uomo e la donna. Vi può essere la passione, l’ostilità, l’adorazione, l’amore, ma non l’amicizia.
Non parlate mai con disprezzo della società. Così fanno soltanto coloro cui non riesce farne parte.
Noi rileviamo sempre qualche cosa di ridicolo nelle emozioni delle persone che abbiamo cessato di amare.
In verità l’uomo non ricerca né il piacere né il dolore, ma semplicemente la vita. L’uomo cerca di vivere intensamente, completamente, perfettamente. Quando potrà farlo senza ledere la libertà altrui e senza esserne mai leso, quando le sue attività tutte gli frutteranno soddisfazioni, egli sarà più sano, più normale, più civile, più se stesso. La felicità è il criterio con il quale l’uomo giudica la natura, è in armonia con se stesso e col suo ambiente.
Vi è un lusso nell’auto-biasimo. Quando ci facciamo dei rimproveri ci pare che nessuno abbia il diritto di rimproverarci. È la confessione e non il sacerdote che ci da l’assoluzione.
È sempre facile essere gentile con le persone che ci sono indifferenti.
Le donne, secondo il detto di un francese di spirito, ci ispirano il desiderio di compiere i capolavori, e ci impediscono sempre di eseguirli.
È tanto facile convertire gli altri. È tanto difficile convertire se stessi.
La vita ci inganna con le ombre come chi maneggia le marionette. Chiediamo ad essa il piacere. Ce lo dona, con l’amarezza e il disinganno per residui. Incontriamo un nobile dolore che darà, crediamo, una dignità purpurea di tragedia ai nostri giorni, ma esso si allontana da noi, per far posto a sentimenti meno nobili.
L’innamorato principia con l’ingannare se stesso, e finisce con l’ingannare gli altri. Ecco ciò che il mondo chiama romanticismo.
Non dite che avete esaurito la vita. Quando un uomo fa questa dichiarazione si sa che è la vita che lo ha esaurito.
Siamo tutti nel rigagnolo. Ma alcuni di noi fissano le stelle.
Gli uomini bramano sempre di essere il primo amore della donna; è questo un effetto della loro sciocca vanità. Le donne hanno un istinto più sottile. Esse desiderano essere l’ultimo romanzo dell’uomo.
L’uomo è tanto meno se stesso quanto più parla in persona propria; dategli una maschera e vi dirà la verità.
Diventare lo spettatore della propria vita vuol dire sfuggire alla sofferenza della vita.
Non c’è un solo tipo di uomo. Ci sono tante perfezioni quanti sono gli uomini imperfetti. E mentre anche se costretto a chiedere la carità, un uomo può essere e rimanere libero, nessuno mai può essere libero se costretto a essere simile agli altri.
Vivere è la cosa più rara nel mondo. Molta gente esiste: ecco tutto.
Non vi è altra medicina per l’anima che i sensi; non vi è altra medicina per i sensi che l’anima.
Non vi è altro modo di liberarsi da una tentazione che di soccombere ad essa. Se resistete, l’anima vostra si ammalerà di desiderio per quelle cose che le sono state rifiutate.
Non si può andar troppo cauti nello scegliersi i nemici. Io non ne ho un che sia un imbecille. Sono tutti uomini di un certo valore intellettuale e, per conseguenza, mi apprezzano.
Dando uno scopo alla nostra vita ne smorziamo la capacità emotiva. Se la nostra vita ha uno scopo viviamo per un minuto, per un giorno, per un anno, invece di vivere per ogni minuto, per ogni giorno, per ogni anno. Le varie fasi della vita ne costituiscono la bellezza. Vivere ognuna di quelle fasi vuol dire vivere intensamente.
Una sigaretta è il prototipo perfetto del piacere perfetto. È squisita e ci lascia insoddisfatti.
È un errore credere, come vogliono alcuni, che il volto rispecchi il pensiero. Qualche volta il vizio segna rughe sul volto e ne altera le linee, ma non più di questo. Il volto è una maschera che ci è concessa per celare i nostri pensieri.
Oggi si conosce il prezzo di tutte le cose e il valore di nessuna.
La coscienza e la viltà sono in fondo identiche. La coscienza è la marca depositata della ditta, ecco tutto.
Ci si accorge troppo tardi che le sole cose che non si rimpiangono mai sono gli errori commessi.
La ragione per la quale ci piace pensar bene degli altri è che abbiamo tutti paura di noi stessi. La base dell’ottimismo è il timore. Noi ci crediamo generosi quando diamo credito ai nostri vicini facendoli possessori di quelle virtù che potranno giovare a noi stessi.
Preso nel complesso, il mondo è un mostro pieno di pregiudizi, affardellato di preconcetti, corrotto dalle cosiddette virtù; esso è un puritano, un fatuo. Il segreto della vita è l’arte di sfidarlo. Sfidare il mondo – ecco quale dovrebbe essere il nostro scopo, invece di vivere per accondiscendere alle sue pretese, come facciamo per lo più.