PERICOLI E PREOCCUPAZIONI
Venerdì 24 cm. un gruppo di lavoratori iscritti al S.A.L.F.A. si sono recati presso l’Unità Sanitaria Locale n0 7 precisamente al Servizio Prevenzioni e sicurezza negli ambienti di lavoro per fare il punto della situazione con il Dott. Tagliavento riguardo il documento da noi inviato il 20 agosto, nel quale sottolineavamo un serie di inadempienze in materia di applicazione della 626 da parte dell’azienda e dei rappresentanti della sicurezza dei lavoratori nella gestione della lavorazione dell’acciaio inox-duplex.
Sull’esito dell’incontro il S.A.L.F.A. da un giudizio tutto sommato positivo, perché nelle circa quattro ore di confronto che il Dott. Tagliavento ci ha dedicato, si sono affrontate una serie di problematiche per le quali la USL stessa ci ha dato garanzie per il proprio impegno e fra qualche giorno presenterà una relazione scritta su tutta la vicenda.
Ma dalla discussione è emerso in modo abbastanza evidente che per l’applicazione giornaliera delle disposizioni adottate, un ruolo fondamentale - sottolinea il Dott. Tagliavento - lo deve svolgere la RSU con i rappresentanti per la sicurezza.
Ed è su questo fronte che si registrano dolenti note infatti è dell’altro giorno la notizia che alcuni lavoratori sono stati obbligati a svolgere lavorazioni riguardo all’acciaio inox-duplex senza essere sottoposti a visita medica preventiva.
Ma oltre a questi tentativi maldestri di aggirare ogni giorno i vari decreti legislativi in materia di sicurezza, è arrivato il momento in cui vogliamo sottolineare alcune scelte tecnico-operative (da parte dei nostri dirigenti e loro collaboratori) che secondo noi stanno producendo di fatto un rallentamento notevole della produzione e nuove procedure di lavorazioni prive a tutt’oggi di valutazioni del rischio. Per esempio:
• Non sono stati utilizzati impianti automatici esistenti ( linea Pannel-Line) che avrebbero consentito procedimenti lavorativi più idonei e con maggior sicurezza. Ci riferiamo a tutti i tipi di forature che ora dovranno essere effettuate con nuovi macchinari che fra l’altro ancora nessuno studia e quantomeno ordina.
• Hanno previsto dei procedimenti di saldatura che richiederebbero la molatura a rovescio. Operazione questa che è stata calcolata pari a 20.000 ore lavorative con un impatto ambientale devastante.
• Hanno sezioni di peso pari a circa 350 tonnellate che comporteranno seri problemi per la movimentazione.
• Vengono a mancare attrezzature e materiale di consumo specifico per saldatura.
• Fanno programmi in cui si accorgono che manca un certo numero di saldatori e contemporaneamente decidono di mandare in trasferta i nostri saldatori Riva Trigoso.
Il quadro è abbastanza preoccupante per poter dire che qui non è soltanto questione di, in capacità (che comunque non manca) ma probabilmente qualcuno nasconde qualche disegno perverso.
E magari è pronto a sostenere che la colpa di tutto questo travaglio è del S.A.L.F.A. con la sua ostinata pretesa di sicurezza.
Infine un’altra annotazione (l’avevamo già trattata, ma non hanno capito e stanno alzando il tiro) riguardo il trattamento degli iscritti al S.A.L.F.A. da parte dell’azienda e dei gabellieri di CGIL-CISL-UIL. Ogni giorno i nostri iscritti sono oggetto di minacce intimidatorie inaccettabili e quando questo non basta ricorrono alle maniere forti. Ci riferiamo ai passaggi di categoria negati sfacciatamente ai nostri aderenti. Noi lanciamo un accorato appello a tutti i lavoratori a denunciare questo stato di cose, se dovessero ancora verificarsi, ai nostri legali, e a loro "signori" attenzione a non tirare troppo la corda.
P. S. In un volantino distribuito dalla sezione Ds Fincantieri qualche giorno fa (da qualcuno definito "la foglia di fico della Rsu") si sottolineava con vanto il merito della Rsu di aver rinviato (ritardato) di due mesi la lavorazione delle navi chimichiere. Ogni commento è superfluo ma a questo punto i pericoli e le preoccupazioni aumentano.
S.A.L.F.A.
Settembre 1999