ATTANASIO.COM

MEDICINA CONVENZIONATA SSN

 

Medicina di base

Il dottor Attanasio ha conservato un'attività come medico di base, in continuazione dell'incarico che aveva ricevuto nel 1977 come vincitore del concorso per Medico Condotto nei Comuni di Mandello del Lario e Abbadia Lariana. Le Condotte Mediche vennero abolite in teoria con la Legge di Riforma Sanitaria, promulgata nel dicembre 1978, e in pratica qualche anno dopo. Il dottor Attanasio è stato quindi l'ultimo Medico Condotto di Mandello del Lario e Abbadia Lariana. 
Una piccola nota  sui "medici condotti": Va ricordato che nel linguaggio comune, tutti i medici di base venivano (e a volte vengono tuttora) chiamati "medici condotti". Il motivo è che una volta, quando non c'erano nè il Servizio Sanitario Nazionale nè le mutue, tutta l'assistenza sanitaria veniva assicurata nei paesi da un solo medico. Il medico era uno solo perchè da una parte di medici ce ne erano veramente pochissimi, e dall'altra la maggior parte della gente non era in grado di pagare l'onorario per le visite, cosicchè nessun medico avrebbe potuto mantenersi esercitando la professione al di fuori delle grandi città. Ogni Comune quindi, da solo o in consorzio con altri comuni, offriva uno stipendio a un medico in cambio della disponibilità a curare gratuitamente gli iscritti all'"elenco dei poveri" (nel quale elenco inizialmente confluivano quasi tutti gli abitanti). E  "condotto" significava appunto "stipendiato". Col tempo, con l'aumentare del benessere della popolazione, un numero sempre maggiore di pazienti raggiunse un livello economico sufficiente per poter pagare il medico, e di conseguenza un sempre maggior numero di paesi cominciò ad avere, oltre al medico condotto, anche uno o più altri medici di base "liberi professionisti". Con la nascita delle mutue, il fenomeno venne allargandosi, ma la gente, avendo dimenticato o non avendo mai capito che cosa significava esattamente "condotto", cominciò a chiamare "condotti" tutti i medici di base, e in particolare anche i medici delle mutue prima e del Servizio Sanitario Nazionale poi. Naturalmente, con la fine delle condotte mediche, la maggior parte degli ex-medici condotti è confluita nei medici di base del Servizio Sanitario Nazionale, ma nè loro che prima lo erano, nè gli ex-medici delle mutue che non lo sono mai stati possono oggi essere correttamente chiamati "medici condotti", dato che nessun medico di base è oggi "stipendiato" da enti pubblici (comuni, consorzi, mutue o SSN), essendo invece tutti pagati in misura variabile mediante una "quota capitaria", cioè un tanto al mese per ogni paziente che risulta loro in carico durante quel mese.


Medicina Preventiva

Diversi interventi di igiene e medicina preventiva sono già parte della visita medica generale e della visita ginecologica. In questa sezione vengono solo ricordate le prestazioni specificatamente di igiene e medicina preventiva che possono essere richieste come tali, e che di norma sono a pagamento (possono fare eccezione eventuali prestazioni fornite a enti senza scopo di lucro):

  • Vaccinazioni (quelle obbligatorie per legge ed eseguite ai miei pazienti fanno parte della medicina generale e sono gratuite; in tutti gli altri casi sono a pagamento)
  • Visite mediche a lavoratori richieste dal datore di lavoro (v. medicina del lavoro)
  • Perizie di parte nell'ambito di controversie in materia di igiene pubblica
  • Consulenze nell'ambito di progetti di costruzione edilizia
  • Corsi e conferenze su argomenti di igiene e/o medicina preventiva

Il medico di base

  • Ai medici di base non piace essere chiamati "medici di base", e nemmeno "medici generici" (che è lo stesso). Quelli che hanno tendenze burocratiche preferiscono farsi chiamare "medici di medicina generale", quelli un po' sognatori insistono per essere chiamati "medici di famiglia", e quelli che combattono con un invincibile senso di inferiorità non si vergognano di usare l'ossimoro "specialisti in medicina generale" (oltre a tutto legalmente falso).

  • Fatta questa premessa, necessaria per orientare i pazienti ai quali di queste finezze non importa nulla, bisogna farne anche un'altra, di carattere storico. La differenza fra medici "generici" ("di base") e medici specialisti è nata abbastanza di recente, e così pure la netta separazione fra medici ospedalieri e medici "del territorio" (tra i quali ultimi vi sono appunto i medici di base). Fino alla prima metà del Novecento, si era medici e basta. L'idea di una specializzazione cominciò a farsi strada più o meno dopo la Seconda Guerra Mondiale e ha acquistato valore legale e una sempre maggiore rilevanza pratica  dopo gli anni Cinquanta- Sessanta. Oggi è talmente radicata nella nostra mentalità, sia di medici che di pazienti, da aver reso il concetto di medico "generico" una specie di fossile. Naturalmente chi, per necessità o per scelta, si trova a fare il medico di base, o "generico", non ha nessuna voglia di sentirsi un fossile, e quindi fa di tutto per convincere l'opinione pubblica che il medico di base è tuttora necessario, e che anzi è il centro intorno a cui ruota tutta la medicina, l'arbitro unico e obbligatorio di tutto quanto riguarda la salute del cittadino-paziente. Questa sua tattica lo ha però inesorabilmente sospinto verso un ruolo di burocrate, ma anche questo, comprensibilmente,  non gli piace: è probabile che prima o poi questo conflitto verrà risolto molto semplicemente con la sparizione del medico di base o generico come noi oggi lo conosciamo, sostituito tutt'al più da una figura di consulente esperto dei labirinti della medicina, al quale si rivolgeranno coloro che proprio non sanno da che specialista andare. In altre parole, mentre oggi è obbligatorio (almeno nell'SSN) passare attraverso il medico di base per poter accedere alla medicina specialistica, è ragionevole prevedere che prima o poi questo passaggio diverrà del tutto facoltativo.

  • Detto questo, va anche chiarito che non è affatto vero che i medici di oggi, a differenza dei medici di una volta (o dei cultori di medicine alternative di oggi) si dedichino ai singoli organi tralasciando la "visione globale" del paziente. Molti, forse troppi medici, fanno questo errore, ma ciò non vuol dire che la medicina sia cambiata: vuol solo dire che sono cambiati i pazienti che, rivolgendosi sempre più numerosi a questo tipo di "medico a una dimensione" perché evidentemente lo gradiscono, ne incentivano la proliferazione. D'altra parte essere "medici" ed essere "specialisti" sono due cose che non si escludono a vicenda. Essere specialisti vuol dire accettare con umiltà il fatto che oggi non è più possibile sapere tutto di tutto e che quindi ci si può dedicare con una certa profondità solo a una o due ristrette aree della professione medica; ma approfondire una parte non comporta la necessità di abbandonare il resto. Anzi, se si abbandona il resto viene meno anche il motivo di approfondire una parte, perché si cessa di essere "medici" e ci si trasforma in "tecnici", fini esecutori di manualità o protocolli per i quali serve una buona esperienza ma bastano scarsa cultura e ancor meno intelligenza. 

 

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