
aprile 1996
PUBBLICA ISTRUZIONE:
VERTICALIZZAZIONE NO
MENSA A CAMERANO SI !
di Stefania Falcioni
I genitori, le maestre e la Direttrice didattica sono venuti a conoscenza, per vie "traverse" , della richiesta, fatta dal preside delle Scuole medie in data 29.12.1995, di verticalizzazione, vale a dire l'unificazione delle scuole dell'obbligo a Camerano sotto la stessa direzione del preside Donzelli.
La proposta, tra l'altro inoltrata senza avvertire il Consiglio di Circolo ne l'assessorato alla Pubblica istruzione, così almeno sembra, è sbagliata soprattutto per una questione di merito.
Come è possibile non riconoscere la grande distanza che intercorre, nella competenza pedagogica e psicologica, tra la direzione di una scuola materna ed elementare e quella della media?
E' bene ricordare che in tempi non lontani si era ipotizzata una direzione specifica esclusiva per la materna, tanto è delicata la fase educativa dai 3 ai 6 anni.
La realtà, purtroppo, va in un'altra direzione; infatti i governi (Ciampi, Berlusconi, Dini), con la razionalizzazione finalizzata al mero risparmio, quasi sempre nascondono dei veri e propri tagli insensati a tutto discapito dell'utenza, cioè dei nostri figli.
Come se non bastasse, in queste vicende, spesso, si inseriscono "interessi personali" e/o calcoli utilitaristici molto difficili da identificare. E allora bisogna reagire!
I genitori di Camerano non possono accettare proposte che sono in netto contrasto con chi, per tanti anni, nelle elementari come nelle materne, hanno ostinatamente perseguito ed in larga parte raggiunto, obiettivi scolastici avanzati sia nella direzione che nell'insegnamento.
Il Consiglio Comunale, attraverso un apposito ordine del giorno, deve esprimere la sua contrarietà alla verticalizzazione e portarla a conoscenza del Consiglio scolastico provinciale e del Provveditore.
Ma un'altro problema (vecchio per la verità) sta emergendo di nuovo a Camerano: la mensa. E' di poco tempo fa infatti una denuncia della USL sui cibi che vengono distribuiti nelle materne. Terra, fili di nylon, lumache ed altro sono stati trovati nei pasti dei bambini.
E' possibile non capire che le "mense aziendali", vincendo la gara d'appalto al ribasso, non possono dare "garanzie reali" sui cibi? E poi perché ogni volta che si verificano questi inconvenienti i genitori sistematicamente non vengono avvisati?
L'assessore alla Pubblica istruzione Traversa deve prendere una posizione chiara. Queste incertezze non sono più tollerabili ad un anno dal suo insediamento.
E' necessario ripristinare la mensa a Camerano magari, in collaborazione con la cucina dell'Opera Pia Ceci se per il Comune è troppo gravoso. E non ci si venga a dire che ci sono ostacoli di carattere burocratico, perché, se c'è volontà politica, questi possono essere rimossi dal momento che all'Opera Pia una maggioranza ancora c'è.
LOTTA CON NOI PER L'ALTERNATIVA.
IL 21 APRILE VOTA COMUNISTA
Vorrebbero che ci dimenticassimo dei disoccupati, dei morti sul lavoro, dei pensionati, dei giovani, della corruzione, della criminalità organizzata, dei poteri occulti, della devastazione dell'ambiente, dell'impoverimento di milioni di lavoratrici e lavoratori. Cosa proponiamo?
Per il lavoro - Le politiche liberiste e le privatizzazioni indiscriminate, imposte da Maastricht, ed attuate dagli ultimi governi (Craxi, Amato, Ciampi, Berlusconi e Dini) da un lato hanno determinato: l'aumento della produttività, l'aumento dei profitti per le imprese e l'aumento della ricchezza prodotta. Dall'altro hanno provocato: lavoro sempre più precario e condizioni di lavoro sempre più insopportabili (nel 1995 ogni giorno in media 4 morti sul lavoro), riduzione del potere d'acquisto dei salari, stipendi e pensioni (nel 1995 1.200.000 lire in meno in media) e la riduzione dell'occupazione (3 milioni di disoccupati, il 12% della forza lavoro).
I comunisti propongono -
La riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario per creare realmente nuova occupazione, una nuova scala mobile per adeguare al costo della vita salari, stipendi e pensioni evitando il loro continuo impoverimento, un piano di lavori socialmente utili, sganciati dalla logica di mercato, per una migliore qualità della vita e dell'ambiente.
Per lo Stato sociale - Promettono elemosine alle famiglie ed intanto smantellano lo Stato sociale. Vanno invece valorizzate la dignità e l'autonomia di ogni individuo, garantendo i fondamentali diritti a tutti i cittadini. Vogliamo il potenziamento e la riqualificazione della scuola pubblica statale. Vogliamo un servizio sanitario pubblico e gratuito capace di assicurare prevenzione, assistenza e cura a tutti contro la privatizzazione della sanità e la mercificazione della salute.
Per i piccoli artigiani e commercianti - La liberalizzazione dei piani commerciali e degli orari dei negozi (sostenuta dalle destre con i referendum dello scorso anno), l'espandersi della grande distribuzione, la sempre maggior dipendenza dalle grandi industrie, la minimum tax, i ricavometri, il calo dei consumi dovuto alla riduzione dei salari, mettono in difficoltà piccoli commercianti ed artigiani. I comunisti vogliono semplificare gli adempimenti fiscali e tassare il reddito effettivo e non quello presunto.
E' altresì importante un congruo rifinanziamento dell'artigiancassa e delle leggi per il commercio.
Per la giustizia fiscale - In Italia la maggioranza delle entrate dello Stato è rappresentato: dalla tassazione sui redditi (soprattutto del lavoro dipendente), dalla tassazione sui consumi pagata in eguale misura dal lavoratore come dall'industriale.
Noi siamo per la tassazione dei grandi patrimoni, delle rendite e delle speculazioni finanziarie, per una seria battaglia all'evasione fiscale (240 mila miliardi di lire nel 1995) e contro l'aumento delle imposte indirette, le più ingiuste in assoluto.
CONERO - IL PIANO DEL PARCO DEVE ANNULLARE LA PREVISIONE TERMALE NELLA VALLE DEL BORANICO - IL COMUNE DI CAMERANO DEVE INDICARE UN'ALTERNATIVA CREDIBILE
di Francesco Burattini
Il valore naturalistico e paesaggistico del Parco del Conero è tale, che può essere considerato un unicum a livello mondiale.
sua La singolarità trae origine dalla presenza, di una cospicua varietà d'ambienti (litorali, falesie, boschi, laghetti costieri, fossi, prati, coltivi ecc.), fusi tra di loro in una continuità geomorfologica dai confini sicuramente impercettibili.
I dolci rilievi collinari, fasciano ad occidente il Monte Conero propriamente detto e sono caratterizzati da un paesaggio agrario (come aspetto dominante) intersecato da ecosistemi che, per lo più, si raccolgono nell'alveo dei corsi d'acqua del Boranico e del Betelico. C'è anche una fortissima connessione con la situazione idrografica generale (versanti, poggi, crinali e fondovalli) tanto che, non è errata l'affermazione secondo cui quest'area è un esempio mondiale del "grande equilibrio", che l'uomo ha saputo creare, tra l'attività agricola e gli ecosistemi, ivi compresi i relitti di bosco presenti.
In questo scenario, le emergenze antropiche del Poggio, di Massignano, di Varano e Camerano visualizzano i processi storico-insediativi di questa parte fondamentale del Conero.
Ed è tra Varano ed Angeli da un lato, Poggio e Camerano dall'altro che si origina e si sviluppa il solco vallivo del Boranico: il più ampio e luminoso del Conero.
Il decreto Galasso, convertito in legge (la n°431) nell'agosto del 1985 dovrebbe segnare l'inizio di una nuova fase nella politica del territorio in Italia, in quanto, definisce la tutela dei beni ambientali non facendo più riferimento ai soli aspetti emergenti, di pura percezione visuale, ma per individuarli e valutarli in un disegno territoriale complessivo.
Da questo fondamento concettuale sacrosanto, si è passati obbligatoriamente all'elaborazione del PPAR (Piano paesistico ambientale Regionale) e dalla legge 26, allo studio ed al vaglio del PTP (Piano territoriale paesistico del Conero del 1988) attualmente in rifacimento perché bocciato a suo tempo dal Consiglio di Stato.
In questo Piano era contemplata, guarda caso per Camerano, una iperspeculazione edilizia (la cittadella delle Terme San Germano con annessi centri commerciali, sportivi e centinaia di miniappartamenti) che dovrebbe realizzarsi nei pressi della sorgente di acqua sulfurea denominata "acqua puzza" nella valle del Boranico. E' evidente che all'epoca, qualche ecofurbo, ha fatto gioco nel PTP alle richieste vandalico-cementificatrici degli amministratori democristiani cameranesi da sempre inclini al saccheggio ambientale.
Come si è potuto, da un punto di vista etico, prestare il fianco a simili sciagurati progetti quando questa vallata, che si snoda dal litorale Nord fino alla confluenza col fiume Aspio era, ed è, di per se, un'entità ambientale da valutare in senso globale? Come si è potuto, lo ripeto, quando era, ed è in gioco la sopravvivenza di un monumento-simbolo della collina marchigiana mix perfetto tra agricoltura e natura?
Si può, quando affaristi senza scrupoli, amministratori corrotti e progettisti mercenari combinano il malaffare per finalizzarlo al loro interesse personale. Ma non tutto è perduto per il Boranico. Il Parco del Conero sta redigendo il nuovo Piano paesistico; avrà la volontà politica di annullare una simile previsione? Il Comune di Camerano, rappresentato nella Giunta del Parco dal Signor Diego Mancinelli (Verdi), non ha ancora espresso una precisa volontà politica, sarà il caso di farlo al più presto?
L'assessore al Comune di Camerano Carmine Di Giacomo (Pds), che pure sta redigendo il nuovo PRG, ci guarda e non favella, cos'ha in mente? Ecco, è sciogliendo questi nodi politici in positivo che, l'ente Parco e il Comune di Camerano, possono ancora salvare questa meravigliosa vallata dal cemento e dalla speculazione.
Al Comune di Camerano però diciamo ancora un'altra cosa: non è sufficiente spostare le Terme al di qua del confine del Parco, ma sempre nella vallata del Boranico, perché questo bene ambientale, lo ripetiamo, è da valutare nel suo insieme.
Deve essere chiaro che una linea di perimetrazione, tra l'altro molto discutibile, non può fare la differenza tra una politica pro o contro l'ambiente.
Inoltre i problemi di viabilità sarebbero comunque aggravati per tutti coloro che usufruiscono della S.P. Cameranense e che già oggi sono al limite della sicurezza.
Un'alternativa seria per lo sviluppo termale va trovata o alla confluenza del Boranico con l'Aspio, in modo da combinare pregio ambientale, buona viabilità e difesa della vallata, oppure in aree esterne ad essa.
Per finire, voglio rivolgere un'appello ai partiti e alle associazioni che si richiamano alla difesa dell'ambiente; mobilitiamoci fin da subito per far sentire la nostra voce e far capire le motivazioni della nostra contrarietà. Ricordiamoci che il maxi albergo del Poggio fu scongiurato grazie ad una forte mobilitazione.
Francesco Burattini
(Consigliere del
Parco del Conero)

CULTURA LIBRI
LA NOTTE SENZA TOPI
di Wilfredo Caimmi
Casa editrice Nuove Ricerche
Ancona 1995 - pp. 222 , L.25.000
E' ormai un "caso letterario", quello di Wilfredo , il "partigiano Rolando", entrato quasi sommessamente nel mondo degli scrittori a settant'anni suonati e subito affermatosi.
Dopo lo straordinario successo di OTTAVO CHILOMETRO, scritto assieme ad Alfredo Antomarini, Caimmi ha tirato fuori dal cassetto segreto questo sorprendente romanzo scritto negli anni Cinquanta, che ne rivela compiutamente le straordinarie doti di scrittore. E' un romanzo ambientato in Ancona e nella costa marchigiana negli anni difficili dell'immediato dopoguerra.
Protagonisti: contrabbandieri e bidonari, operai del cantiere navale e disoccupati, finanzieri e marinai. Il libro, costruito con sapiente equilibrio e fine penetrazione psicologica, si legge d'un fiato e non delude. R.G.
SPIGOLATURE BIOGRAFICHE DI FRANCESCO PODESTI
di Ciriaco Feroso
Riedizione illustrata a cura di A. Napolitano
Casa editrice Nuove Ricerche
Ancona 1995 - pp. 170 , L. 25.000
In occasione del Primo Centenario della morte del Podesti, proponiamo questa poco conosciuta biografia dell'artista, affinché possa diventare più facile avvicinarsi alla sua vita ed alle sue opere, parte delle quali lo stesso donò ad Ancona per permettere l'apertura della Civica Pinacoteca.
Il volumetto è impreziosito, oltre che da una fornita elencazione di opere pittoriche e letterarie, anche da una scelta d'immagini litografiche e fotografiche dell'Ancona ottocentesca, la stessa che il Podesti vide attraverso i suoi giochi infantili e le sue abituali passeggiate.
Il curatore tenta di restituire, con questa riedizione, ciò che spesso è ad appannaggio di pochi e sparsi studiosi e che, invece, è dovuto alle masse quale bagaglio culturale universale. CE. NR.
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