Il giorno 12 gennaio 1999, si è spenta
in un ospedale di Santiago, una giovane studentessa di 17 anni, Paula Lagos
Rojas, uccisa per mano delle forze di polizia dei carabineros cileni, dopo
un'agonia di 81 giorni.
Gli assassini, membri delle forze di polizia dei carabineros, ovviamente, godono della massima impunità, una impunità che ieri era della dittatura ed oggi della "democrazia" !!!
Il giorno 24 Ottobre, approssimatamente alle 00.05, la giovane studentessa Paula Lagos, di 17 anni, si trovava in compagnia delle amiche in una piazza pubblica, situata nella cittadina di Santa Teresa.
Alcune ore prima un gruppo di giovani aveva manifestato in favore dell'arresto di Augusto Pinochet a Londra. A seguito della manifestazione stessa, forze della polizia dei Carabineros uscivano allora alla ricerca del gruppo, articolando un piccolo operativo nella zona.
Nel inseguire i giovani dimostranti, gli stessi carabineros aprivano il fuoco in direzione della gente che si trovava in strada.
Veniva così colpita Paula, che in quel momento stava conversando con le sue amiche, mentre molte altre persone si buttavano per terra, per non farsi colpire dai proiettili della polizia.
Successivamente all'accaduto un zio della minore, richiedeva aiuto alle forze dei Carabineros per trasportare la ferita ad un centro di pronto soccorso o per chiamare una ambulanza, però si trovava di fronte la risposta negativa dei funzionari di polizia, che in malo modo gli facevano presente che se non si fosse allontanato sarebbe stato arrestato.
Dette azioni sono costitutive dei reati di lesioni gravi, vessazione ingiusta e mancato soccorso, minacce, figure descritte e sanzionate dal Codice Penale Cileno.
La giovane dovette aspettare più di 10 minuti, fino a che non si trovò un'auto che la trasportò all'ospedale più vicino mentre i Carabineros, continuavano le loro persecuzioni sparando.
Una volta giunti all'Ospedale Sótero del Rio, il funzionario dei carabineros che era di turno per questi casi si è rifiutato di accettare la denuncia dell'accaduto ed i familiari hanno fatto presente l'intenzione di ricorrere alla polizia investigativa.
Momenti dopo è arrivato, all'ospedale, un civile in compagnia di due carabineros, che affermava di essere il magistrato e che provvedeva a raccogliere le dichiarazioni dei familiari, informandoli che sarebbero stati successivamente convocati dal tribunale.
Paula è stata ricoverata, quindi, nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Dr. Sótero del Río, con il proiettile che, perforatole il braccio e il polmone, le era rimasto conficcato nella colonna vertebrale, collegata a un respiratore meccanico e con una infezione al polmone che l'ha tenuta tra la vita e la morte.
A mezzanotte del 12 gennaio, la sua vita ha avuto fine.
Attiviamoci perchè
non si piangano altre giovani vite spezzate,
perchè in Cile non continui l'impunità !!
Comitato Internazionalista Arco Iris