Bologna, 25 Novembre 2003

Dichiarazione di Rocco GIACOMINO Capogruppo Regionale Comunisti Italiani

Finanziaria 2004: questo governo ha già fatto troppi danni. Prima se ne vanno e meglio sarà per il paese.

La legge finanziaria per il 2004, emanata dal governo tramite decreto e sulla quale è stata posta la fiducia sia alla Camera che al Senato, è un’operazione di “bassa macelleria sociale”.

Il maxi collegato infatti è composto per due terzi di cartolarizzazioni, condoni e concordati fiscali e per il terzo rimanente di tagli alla spesa sociale e di riduzione dei diritti e delle tutele dei lavoratori.

Con questo provvedimento si attuano pesantissimi tagli alla sanità ed agli enti locali, mettendo in difficoltà le Regioni che rischiano di non poter più mantenere gli attuali livelli dei servizi offerti ai cittadini. Pieno sostegno dunque al Presidente Errani nella sua azione, portata avanti insieme alle altre regioni,  di contrasto alle scelte del Governo.

Ad un apparato produttivo che richiede investimenti in ricerca, qualità ed innovazione per meglio competere sui mercati internazionali si risponde con una riforma, la legge Moratti, che taglia fondi alla ricerca e affossa la scuola pubblica e con la legge 30 di riforma del mercato del lavoro, orientata solamente al taglio dei costi, alla flessibilizzazione ed alla precarizzazione dei rapporti di lavoro, che riduce a “merce” i lavoratori.

Le riforme introdotte da questo governo non fanno altro che abbattersi sulle classi più deboli, sui lavoratori e sui pensionati, i cui redditi non riescono a stare al passo con l’inflazione; per la maggioranza degli italiani è sempre più difficile arrivare alla fine del mese, tanto che si è tornato a parlare di “carovita”, come negli anni settanta.

Il governo Berlusconi è stato solamente capace di mandare soldati in guerra in Iraq, e di incrementare le spese militari, e con questa Finanziaria ha posto una seria ipoteca sul futuro dell’Italia, che appare sempre più stretta in una morsa tra un declino economico ormai innegabile ed un governo dedito a curare solo affari di famiglia.

Accanto alla battaglia istituzionale occorre intensificare la lotta nella società per cacciare questo governo. Prima se ne vanno e meglio sarà per il paese.

L’Addetto Stampa


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