Segreteria Regionale PDCI Emilia-Romagna
Municipalizzate E/R: sì all’aggregazione, no alla privatizzazione
Nei giorni scorsi i sindaci di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena , alla presenza del Presidente della Regione Vasco Errani, hanno firmato un documento di intenti che pone le premesse per un importante progetto di aggregazione tra le multiutility dei quattro capoluoghi. Frutto dell'accordo tra le aziende già riunite nella NewCo e Meta S.p.A. di Modena sarebbe una nuova società aperta anche ad altre aziende del territorio e dotata di un fatturato che la collocherebbe ai primi posti nel panorama nazionale delle multiutility.
Come Comunisti Italiani non siamo contrari in linea di principio ai processi di aggregazione tra le aziende locali, che, consentendo la realizzazione di economie di scala , possono avere ricadute positive sulle tariffe e sulla qualità del servizio.
Ribadiamo invece la nostra ferma contrarietà ai processi di privatizzazione dei servizi pubblici locali che stanno trasformando le ex aziende municipalizzate, nate con una forte vocazione solidaristica e sociale, in holding economico- finanziarie da lanciare sui mercati borsistici. L'erogazione di acqua ed energia, la raccolta dei rifiuti, i trasporti. per il carattere che rivestono di servizi pubblici essenziali, non si conciliano con le logiche del mercato e del profitto. L'esperienza insegna che, laddove è stata fatta la scelta della gestione in regime di libero mercato, i risultati sono stati negativi, sia in termini di tariffe, che sono ovunque sensibilmente aumentate, sia nella qualità, nell'omogeneità e nella sicurezza dei servizi offerti. Poniamo perciò alcune questioni, per noi irrinunciabili, all'attenzione dei cittadini e delle altre forze della coalizione:
- nella nuova società non solo la maggioranza dovrà rimanere in mano pubblica, così come afferma il verbale di incontro tra il Presidente Errani ed i sindaci delle città interessate ma il ruolo pubblico dovrà essere forte ed effettivamente prevalente rispetto al privato;
- gli atti statutari dovranno assicurare agli enti pubblici poteri esclusivi in merito alla definizione delle politiche occupazionali, tariffarie, della ricerca, dell'innovazione e degli investimenti;
- dovranno essere definiti di concerto con i sindacati e i lavoratori piani industriali in grado di tutelare e qualificare il servizio offerto ai cittadini, valorizzando le professionalità esistenti e creando nuova occupazione.
In tutte le sedi politiche e istituzionali ci batteremo affinché i beni comuni e il patrimonio collettivo non diventino oggetto di speculazione per grandi gruppi finanziari, ma siano gestiti secondo criteri di equità e nel rispetto dei diritti di tutti all'accesso ai servizi essenziali.
Bologna 08/08/03