PAOLO BORGHI
Specchi
FERRAGOSTO

Ferma la giostra,
spenta, c'incombe:
lo sfavillìo tremulo,
unico segno d'energia.
Viva, talora,
di sfregi dei bolidi
ritorna poi specchio
dell'ìnfera scultura sommersa.
Ofiuco agonizzante irride
traverso l'estremo spiraglio.

Nelle strade in penombra
il silenzio è denso e sordo,

quello d'una stanza
chiusa a chiave
fitta e traboccante
di presenze dimenticate

invano si cerca
qualunque risonanza
di vuoti spazi

circospetto e gaudente
sto come nel silenzio pieno e sordo
d'un salotto perbene di fine ottocento
in mezzo a suppellettili
illuminate da un'abat-jour.

Nel serico strusciare del mio corpo
sopra un velo d'aria immota
è l'essenza del mio viandare ...

 


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