PAOLO BORGHI
Specchi
TRILOGIA DEL DESERTO

La Fuga

Khaled è tornato
dall'Italia.
Valevano milioni
le mercanzie nelle valigie
per vivere all’occidentale
come molti del suo nord.

Io, di ritorno,
avevo sulla testa un shîsha.

 

Verso l'Erg

Silenzio,
Verso il grande erg
la musica comincia
dal silenzio
Con
un sottile
gorgheggio
di strumento
a fiato
Berberi dagli occhi chiari
scherzo di Gibilterra
o di quale altra plaga
o ponte?
La tenda
scura
sola
verso la montagna
il movimento
i minuti
i secoli
scomparsi
nell'immobile
immenso cerchio
che separa
due soli colori
concordi e piacevoli
sulle giacche e le t-shirt

tende
nomadi
gregge
pietre
fuoco

sopra e sotto
i salti delle jeep,
dentro
le fotocamere:

Col sole
siamo noi
intrusi

Senza,
noi tutti
scomparsi

 

Ksar Ghilane

il dio
di roccia volatile
distrugge
le bancarelle
degli dei
Uno
Uno
Uno
e ancora per mezzo continente
Tout semble flou
au milieu de ces deux grand ciels

In eterno memori
di questa natura in vetrina
eterni irredimibili esclusi
dal mistero del cuore indiviso,

Solo qui
sopra questo manto
anche sotto le gelide sferzate
dei venti sullo Chott El Djerid.

ecco da Cosa da sempre fuggiamo
per andarLo a cercare.
Nous sommes flou.

 


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