Bologna, 25 maggio 1998 Alla Presidente del Consiglio regionale RISOLUZIONE presentata dalla consigliera Patrizia Cantoni e dal consigliere Rocco Gerardo Giacomino IL CONSIGLIO REGIONALE DELL’EMILIA ROMAGNA premesso - che lo scorso 12 maggio, dopo dieci anni di acceso dibattito, il Parlamento Europeo ha approvato una Direttiva che permette il brevetto sulle invenzioni e sulle scoperte biotecnologiche; - che, in altre parole, ciò sta a significare la possibilità per le multinazionali che operano nei settori interessati di isolare, manipolare e brevettare sequenze del patrimonio genetico di esseri umani, animali e piante e che tale possibilità si traduce in un uso monopolistico delle risultati delle ricerche in campo biotecnologico; considerato - che promuovere lo sviluppo della biotecnologia attraverso una legislazione che garantisce ai detentori dei brevetti il monopolio della commercializzazione di organismi geneticamente modificati o di loro parti, dà luogo ai seguenti rischi: a) la possibilità che siano brevettate tecniche di ingegneria genetica, comportanti la modifica del patrimonio genetico delle generazioni future; b) la creazione di brevetti di sbarramento, che possono bloccare la ricerca applicata e non rendere fruibili da tutta l’umanità importanti risultati nella cura contro malattie attualmente non curabili; c) l’introduzione di squilibri a favore del settore industriale a danno dell’agricoltura e della zootecnia, compromettendo, tra l’altro, la biodiversità delle specie e gli sforzi che vengono compiuti da allevatori e coltivatori per la produzione di alimenti naturali, cioè non trattati chimicamente; d) un ulteriore inasprimento dei rapporti diseguali fra Nord e Sud del mondo, come del resto sta avvenendo, visto che la legislazione degli Stati Uniti consente già il monopolio industriale delle biotecnologie (un caso per tutti: la sequenza genetica di un particolare tipo di riso indiano è stata isolata e brevettata da una multinazionale texana; dall’avvenuto deposito del brevetto, i coltivatori indiani devono pagare una tassa per la produzione di quel riso, in quanto la proprietà intellettuale appartiene ora all’azienda statunitense); ritenuto - estremamente pericoloso, al di là di ogni opzione etica sull’argomento, lasciare nelle mani di pochi il potere di condizionare in maniera così forte il futuro sviluppo della vita del nostro pianeta; impegna - il Parlamento italiano a non attuare la Direttiva sulle biotecnologie approvata dal Parlamento Europeo ed ad elaborare una proposta alternativa a quella derivante dalla Direttiva, che dia una normazione alle ricerche in campo biotecnologico che escluda la brevettabilità di parti del corpo umano, garantisca un controllo da parte dei competenti organi statali sulle ricerche in campo medico e farmacologico tale da consentire la fruibilità per tutti delle scoperte relative alla cura delle malattie e disciplini in maniera severa la ricerca nei settori agricoli e zootecnici, affinché essa non comporti un impoverimento delle specie ed ingiustificate posizioni di privilegio alle aziende industriali che effettuano le ricerche; - i massimi rappresentanti istituzionali dello Stato a farsi promotori presso i loro omologhi degli Stati membri dell’UE di adeguate iniziative, affinché si predisponga una politica comune che superi la lettera della Direttiva appena approvata. Patrizia Cantoni Rocco Gerardo Giacomino