Bologna, 19/01/98 Alla Presidente del Consiglio regionale RISOLUZIONE presentata dai Consiglieri regionali Rocco Gerardo Giacomino e Patrizia Cantoni IL CONSIGLIO REGIONALE DELL’EMILIA-ROMAGNA considerato che - nel pueblo di Acteal in Chiapas, il 22 dicembre, è stata perpetrata, da uomini affiliati al PRI (Partido Revolucionario Istitutional), il partito di governo messicano, una orribile strage di 45 indigeni di etnie tzotzil, in buona parte donne e bambini, mentre erano raccolti in preghiera; - la strage è seguita ad una preoccupante escalation che ha visto in questi mesi l’intensificarsi di iniziative contro le comunità indigene da parte di gruppi paramilitari, alcuni dei quali risultano essere coperti e finanziati dalla polizia statale e dal governo del Chiapas; - appare inverosimile che tali gruppi abbiano potuto agire apertamente in una zona dove sono concentrati oltre 60 mila soldati federali senza la copertura o la compiacenza degli stessi; - d’altronde il settimanale messicano "Processo" ha recentemente pubblicato un rapporto ufficiale, steso durante la presidenza di Salinas de Gortari, nel quale si predisponeva la formazione di gruppi paramilitari per aggredire le comunità legate all’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale e per creare una guerra interetnica tra indigeni in modo da giustificare l’intervento "pacificatore" dell’esercito federale in Chiapas; - dopo la strage di Acteal, secondo quanto riferito dalla diocesi di San Cristobal de Las Casas e dalla Commissione federale per i diritti umani, si sarebbero verificati casi di torture e di violenza contro indigeni delle Comunità di Oventic, Morelia e La Realidad da parte delle truppe federali, le quali avrebbero così infranto la legge di concordia e pacificazione votata dal parlamento federale l’1 marzo del 1995 che riconosce l’Ezln come interlocutore armato del dialogo di pace, purché non faccia uso delle armi; - l’Ezln, dall’approvazione di tale legge, non è più ricorso alla violenza delle armi nonostante il perdurare ed il moltiplicarsi delle iniziative di guerra a bassa intensità portate avanti da truppe federali e da gruppi paramilitari contro le comunità indigene; - la strage, che rischia di prefigurare scenari guatemaltechi (dove, in 30 anni di guerra, sono stati sterminati 200 mila indios), è conseguenza del veto opposto dal presidente del Messico Zedillo Ponce de Leon all’attuazione degli accordi di pace sottoscritti dal suo governo con l’Ezln e con la mediazione della Conai (presieduta dal vescovo Samuel Ruiz e della Cocopa (espressione del parlamento federale); chiede al Governo italiano di impegnarsi: - a manifestare al governo messicano la condanna per il barbaro eccidio di Acteal dichiarando inaccettabile ogni tentativo di mettere insieme vittime e carnefici, in quanto tale strage ha palesi radici politiche ed affonda nelle inaccettabili condizioni di sfruttamento economico delle comunità indigene da parte di una minoranza di profittatori, e che il conflitto in Chiapas non rappresenta, per queste ragioni, uno scontro di natura etnica o religiosa; - a chiedere agli altri paesi membri dell’Unione Europea: a) l’applicazione degli articoli del trattato economico con il Messico, che prevedono il congelamento dello stesso in caso di gravi violazioni dei diritti umani e civili. Questo fino a quando non saranno disarmate le bande paramilitari, consentita l’agibilità nelle zone del conflitto agli osservatori internazionali ed il monitoraggio dei diritti umani da parte di organizzazioni indipendenti e riconosciute internazionalmente; b) l’assunzione di un’iniziativa nei confronti del Presidente Zedillo affinché: - revochi il veto presidenziale alla proposta di riforma costituzionale predisposta dalla Cocopa, consentendo in questo modo l’attuazione degli accordi di pace sottoscritti a San Andreas; - dia inizio ad una progressiva smilitarizzazione del Chiapas, evitando di ammassare truppe nelle zone controllate dagli zapatisti e ritirandole nei luoghi precedenti l’occupazione militare (8 febbraio 1995) della Selva Lacandona e dei territori abitati dalle comunità indigene; - consenta la formazione e l’opera di una commissione internazionale di giuristi per investigare sulle responsabilità della strage di Acteal; - si impegni formalmente a risolvere il contenzioso con il ricorso al dialogo e al negoziato. Rocco Gerardo Giacomino Patrizia Cantoni