Bologna, 11 giugno 1998 Alla Presidente del Consiglio regionale INTERPELLANZA presentata dalla consigliera Patrizia Cantoni e dal consigliere Rocco Gerardo Giacomino. Preso atto - delle recenti dichiarazioni dell’Assessore regionale alla Sanità Giovanni Bissoni, apparse sui locali organi di stampa nei giorni scorsi, relative all’ipotesi di accorpamento delle AUSL di Cesena e di Forlì in un’unica Azienda provinciale, di cui si dovrebbe cominciare a parlare in termini operativi nel 1999; - delle reazioni, prevalentemente negative, suscitate da tali dichiarazioni e provenienti da forze politiche, amministratori, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali; considerato - che l’ampiezza complessiva dei due bacini di utenza è sufficientemente ampia da consentire il permanere di due AUSL distinte; - che la problematicità e la delicatezza degli interventi organizzativi in ambito sanitario, in specie quelli legati all’autonomia delle AUSL ed ai livelli quanti-qualitativi delle prestazioni, presuppongono un necessario coinvolgimento di tutti i soggetti, pubblici e privati, toccati dalla riorganizzazione dei servizi, con particolare riguardo alle esigenze dei cittadini e degli operatori e alle proposte provenienti dagli amministratori locali; rilevato - che, dalle considerazioni fatte dall’Assessore, emerge che l’ipotesi di accorpamento avrebbe innanzi tutto una finalità di risparmio delle risorse, mentre le esigenze dei cittadini dovrebbero essere salvaguardate tramite la prediposizione di un’efficiente rete di servizi territoriali; si interpella la Giunta per sapere: - a che stadio di progettazione si trova attualmente la progettata ipotesi di fusione fra le AUSL cesenate e forlivese; - se corrisponde al vero che l’AUSL di Cesena presenta al momento una situazione di sostanziale pareggio di bilancio, mentre quella forlivese avrebbe un passivo introno ai venti miliardi; - in caso positivo, quali sarebbero le conseguenze relative al bilancio in caso di accorpamento delle due AUSL esistenti; - se nell’ipotesi di accorpamento è prevista anche una riduzione dei posti letto complessivi e del personale e, inoltre, se si ipotizza anche una ‘specializzazione’ degli ospedali esistenti; - infine, se si pensa di predisporre un’adeguata ed efficiente rete di servizi territoriali prima di affrontare l’eventuale accorpamento delle due Aziende. Patrizia Cantoni Rocco Gerardo Giacomino