La musica del Contrasto é un canto senza battito, ovvero affine alla salmodia liturgia or ai canti religiosi Gregoriani, senza accompagnamento strumentale. Come negli stili di salmodia religiosa, la musica not segue una divisione if battiti (4 quarti, 3 quarti, ecc.). Invece, segue the parole, per cui il tempo che ci vuole a cantare una singola nota puo' variare, ed il tempo che ci vuole a cantare un ottava puo' variare dai 30 second fino a piú di un minuto. Anche la melodia é flessibile, con alcune caratteristiche consistenti. Per esempio, la scala é sempre in un settimo di tono minore (bemolle) ed ogni poeta ha una nota di partenza consistente da cui poi discende gradualmente. Variazioni sono presenti nel mezzo del verso, dove il poeta puó restare sulla nota iniziale o vicino, oppure discendere. Verso la fine del verso il poeta puó discendere fino di un ottava o, a volte, produrre una nota finale che é piú alta di una nota rispetto alla penultima. Il ritmo anche puó variare, diventando piú veloce quando il duello verbale diviene piú intenso e si muove verso il suo climax.
Ogni verso é anche caratterizzato da espansioni melismatiche, la piú lunga in genere é alla fine del primo verso. Qui, puó anche avere la funzione di dare al poeta qualche secondo per organizzarsi e trovare la rima giusta. In ogni verso, le espansioni melismatiche in genere seguono la metrica (le sillabe e l'accento), con suoni piú o meno lunghi e vibrati, a volte dividendo una sillaba per ottenere un verso endecasillabo. Le espansioni melismatiche piú lunghe cadono sulla penultima nota. In generale, il ritmo degli ultimi quattro versi di una stanza tende ad essere piú veloce dei primi quattro versi, ovvero i poeti tendono ad accellerare verso la fine dell'ottava, anticipandone la chiusura. L'etnomusicologo Maurizio Agamennone (1988:24) ritiene che questo favorisca la fluiditá del discorso e crei un crescendo nel pathos. Esistono variazioni che dipendono in gran parte dallo stile individuale dell'artista, dalla difficoltá del tema o della rima, e da altri fattori legati al contesto. Alcuni poeti cantano molto veloci, altri sono piú lenti. I piú lenti tendono ad avere espansioni melismatiche piú complesse. Alcuni dei poeti piú giovani, che stanno ancora imparando a cantare, tendono a diminuire i melismi e sostituirli con un numero minore di note protratte. Se questa tendenza si dovesse affermare, col tempo indubbiamente porterá a cambiamenti nello stile cantato tradizionale.
Canti simili al Contrasto
Per comprendere meglio la musica dei Contrasti, la si puó confrontare con canti simili, di tipo salmodico, che si trovano in varie tradizione religiose. Il termine "salmodia" é usato qui per indicare un tipo di melodia semplice e breve, in cui un certo numero di silabe o parole vengono cantate su ogni nota. Tradizioni musicali molto diverse possono essere riunite sotto questo termine. Molti tipi di canto a salmodia sono usati per narrare testi religiosi e seguono il ritmo naturale del parlato. Per esempio, nei canti Gregoriani e nei canti liturgici Ebrei, il ritmo del canto non é metrico in senso stretto, e il sistema di scrittura di questa musica non indica il ritmo. La forma scritta, invece, lascia spazio per l'interpretazione del cantore. Nei canti Gregoriani la forma base della linea melodica é indicata da neumi (che approssimano la forma melodica), mentre nelle scritture Ebree minuscoli simboli di cantillazione sono stampati nei testi sacri come guida ai motivi melodici. In entrambi questi casi, e anche nei canti liturgici bizantini e nei canti Islamici sul Corano, le melodie sono distinte attraverso particolari serie modali o tramite peculiaritá musicali come, per esempio, formule di intonazione, melismi, e cadenze. Per cui, assieme al testo, é lo stile di manipolazione dei suoni che definisce un particolare tipo di canto. Per esempio nei canti Indiani chiamati Tarannum (che cantano poesia Urdu o i Veda Indú), come negli esempi precedenti, la musica é strumento per la trasmissione della parola. per cui il canto é apprezzato attraverso il testo, non come realizzazione musicale a se' stante. Nel Tarannum non c'é un modello vocale standardizzato, ma il raggio dei timbri reflette la voce di colui che recita. Le consonanti sono articolate in relazione alla durata del parlato e lo stesso motivo musicale viene usato per poemi diversi. Nei canti Gregoriani e nei canti liturgici Anglicani in generale, il raggio melodico é relativamente semplice. Quello che conta (nel Contrasto ed in altre forme di duello verbale, come il Rap) é la parola.
(Elia Gilbert & Valentina Pagliai)