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[LaRedO]
La Redazione dell'Opificio

L'arte di stroncare con garbo
M.A.T.


Il superstite - di Stefano Boffino
MORTE DELLA TOPA - di Prospero Pirotti
[Spunti di riflessione] Vecchia cantina - di Marco Vettori
Teenanger - di Ombra

Il superstite - di Stefano Boffino

Dunque dunque, racconto incentrato sullo spirito combattivo credo.
E' infatti questo che non riesco a capire della storia.
Chi diavolo e' questa persona che resiste cosi' tanto tempo in prima linea, da solo, senza dormire e senza mangiare, ferito nelle carni e nell'animo? Il racconto e' piuttosto inverosimile per quanto riguarda la descrizione della guerra. Il tipo di storia e' fin troppo abusata, il soldato disperato che nonostante debba morire continua a combattere anche da solo con l'obbiettivo di ucciderne cento contro uno. Forse combatteva contro un esercito di bambini (vietnam insegna).
Tutto sommato la storia scorre senza troppi intoppi merito di uno stile abbastanza pulito.
Si nota fin troppo la non rilettura del testo da parte del lettore:
- i "capoccia", nell'esercito e in qualsiasi altra arma si chiamano ufficiali.
- un reggimento che puo' permettersi martelli pneumatici (e quindi generatori per farli funzionare), mi sembra strano che lasci morire i suoi soldati senza tentare di chiamare rinforzi.
Comunque un buon esercizio.

PS
Stefano dice che l'ha scritto al lavoro. Per caso e' un dipendente pubblico? In tal caso la cosa mi fa leggermente incazzare :-) Ma questa e' storia vecchia...


MORTE DELLA TOPA - di Prospero Pirotti

Non conosco la poesia dialettale siciliana.
Un grazie al nostro Prospero Pirotti per avercela fatta conoscere. Grazie anche per la traduzione dal dialetto che sarebbe stato incomprensibile credo.
Non commento la favola perche' si commenta da sola. Perfetto lo stile da cronista che Prospero usa per introdurre la sua traduzione.
Mi piacerebbe vederne altre.


[Spunti di riflessione] Vecchia cantina - di Marco Vettori

A me non sembrano spunti di riflessione. Sicuramente ben scritto. Ha saputo rendere la descrizione della cantina con poesia senza stancare.
Personalmente preferirei che il testo finisca su: "...burattino di legno". Il resto mi da' fastidio. Non saprei dire il motivo, forse perche' si spezza la poesia della prima parte tentando di dare una spiegazione non necessaria e sopratutto non voluta. Non si puo' far sognare il lettore per poi svegliarlo e dirgli:
- Adesso ti spiego perche' hai sognato.

Si spezza l'incantesimo e resta solo uno sbadiglio.


Teenanger - di Ombra

Ombra ci ha provato.
Ombra ha talento e si vede. Inoltre ha fantasia e questa e' importante. Quello che Ombra non ha e' la pazienza. Se avesse riletto a fondo, il suo testo sarebbe stato molto piu' scorrevole.
Va bene, va bene, smetto di friggere aria e vengo al dunque.
La cosa che stona di piu' e' la voce narrante. Si deve fare una scelta obbligata; o il narratore parla dialetto (e quindi diventa personaggio) o resta "fuori" e racconta esclusivamente i fatti come avvengono. Senza intromissioni illegittime e senza espressioni come: "dissertazione", "scrocchio", "esclamazioni concitate" ecc. Per quale motivo Ombra ha deciso di rendere meno scorrevole il suo testo? Boh! Mistero. Forse pensava che noi, leggendo un racconto in dialetto romanesco, la crediamo una borgatara? Non credo ma anche se fosse dovrebbe andarne fiera.
In ogni caso la storia c'e' e mi piace anche. E' come vedere un film, un piccolo cortometraggio da cinefili, anche se il climax ed il finale lasciano un po' a desiderare.
Vedremo la riscrittura. Con pazienza pero'.


M.A.T.


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