La prima pagina de "Un filo di fumo"
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Lo fanno correre da Ponzio a Pilato, il cavaliere Ignazio Xerri tutto zucchero e
miele e naturalmente fàvuso, che uno lo capisce da come mette le mani, da co- me si
ingiarma a guardarsi la punta delle scarpe « Sul serio, sono mortificato, ma ho i magazzini vacanti. Al suo posto, provare per provare, farei un salto da Michele Navarria » e don Michele Navarria, incazzato com'era sempre per niente, magari perché il sole spuntava il mattino e calava la notte «No, manco un grammo ch'è un grammo, di sùlfaro. Ho i magazzini sciutti all'osso» e lui ancora più affannato, perso per strada l'aplombo che sudando sangue s'era guadagnato in Svizzera, quando suo padre aveva avuto la bella pensata di mandarlo a studiare chimica per fargli fare col sùlfaro lo stesso preciso miracolo di Gesù col pane e coi pesci «Il discorso è semplice, figlio mio. Non pensare che tutti hanno le mani pulite come giurano e spergiurano d'avere. Non c'è cristo dì magazziniere, dentro e fuori Vigàta, che non tagli il sùlfaro di seconda col sùlfaro di terza e magari con quello di quarta. Se tu in ma- |